capitolo 122

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"mh, non so se mi piace"
eravamo entrati da zara, ed ora ci trovavamo nei camerini mentre i ragazzi aspettavano fuori.

"posso entrare?"
chiese chiara per vedere il vestito.
era un semplice abito blu, abbastanza corto al dire il vero, da abbinare a dei piccoli tacchetti altrettanto blu.

"ma sei stupenda sà!"
"amore non lo so, guarda qui" dissi indicando una parte del vestito.

lei sbuffò per poi prendere subito parola.
"aspetta qua, non ti cambiare, ti porto una persona"

non riuscì nemmeno a risponderle perché corse subito fuori il camerino.

sta portando Giacomo?

"ecco qua"
disse aprendo la tendina del camerino e mi girai subito.

mi aveva portato jane.

sorrisi alla sua vista.
sapeva che se mi faceva un complimento lei allora ci avrei creduto.
dipendo così fottutamente da questa matta bionda.
improvvisamente nella mia mente iniziarono a suonare le note di "tutti" di Calcutta.

"oh"
riuscì semplicemente a dire la ragazza appena i suoi occhi mi incrociarono.

"bene io vado da mari"
sussurrò chiara andandosene lentamente mentre rideva sotto i baffi.

"non ti piace come ti sta vero? Ho indovinato?"
mi chiese facendo incontrare i nostri occhi.

"hai indovinato"
affermai ridendo e voltandomi di nuovo dietro per guardarmi allo specchio.

lei sbuffò e si avvicinò.
entrò nel camerino e chiuse la tendina.

"sai che sei stupida certe volte saretta?" sussurrò sorridendo.

io risi e girai solo il viso per guardarla.
"sai che odio quel nomignolo"
lei sorrise ed annuì.

rimanemmo a fissarci per un momento indefinito, mentre i nostri occhi viaggiavano inconsciamente sulle nostre labbra.

"triste pensare che noi, noi due non saremo niente"

all'improvviso mise la sua mano sinistra sul mio fianco e con l'altra mano libera fece voltare il mio viso verso lo specchio.

"guardati sarah, sei bellissima"
sussurrò facendo un sorriso triste e malinconico.

volevo riassaporare le sue labbra.
ma so che devo andare avanti, magari con Giacomo riuscirò a voltare pagina.

mi voltai verso di lei e casualmente fece cadere l'altra mano sull'altro fianco.

le farfalle sembravano stringermi il cuore.

"calmati, non dovete stare insieme.
è finita."
continuavo a dire nella mia mente

"sarah.." sussurrò guardandomi le labbra.
era più forte di me, dovevo baciarla.

"dimmi" risposi con il suo stesso tono di voce mentre i miei occhi erano fissi e concentrati sulle sue labbra.

mi avvicinai al suo viso e..

"ci siete ancora?" gridò chiara all'improvviso per farsi sentire.

"cazzo" sussurrai
ci staccammo di scatto, imbarazzate.

"uhm, io vado" disse jane con il suo solito tono freddo.

la bionda uscì velocemente e chiara prese il suo posto.

dire che ero scombussolata e sconvolta era poco per definire come mi sento in questo momento.

"andiamo a prendere una granita?" chiese marisol appena uscimmo dall'ennesimo negozio di questa giornata.

tutti accettammo e andammo
subito in un bar.

prendemmo una granita e occupammo un tavolino fuori.
dopodiché giacomo posò la sua granita sul tavolo per poi dire
"offro io" disse Giacomo rientrando per andare verso la cassa.

"giacomì, non c'è bisogno, ho già pagato io per tutti"
disse alzando la mano e scuotendola in aria e mettendosi comoda sulla sedia.

"oh, okay grazie"
"di nulla" rispose sospirando e mescolando la granita, fissandola come se fosse qualcosa di molto interessante, oppure come probabilmente è, stava pensando, troppo.

stava semplicemente bevendo la granita con la cannuccia, con gli occhiali da sole e una mano sulla sedia accanto a lei.

quanto cazzo è bella porca miseria?
perché me la sono fatta sfuggire?

dopo un po' notai che Lara mise una mano sulla sua coscia, è inutile dire che il sorriso che avevo prima è scomparso in un batter d'occhio.

così decisi di fare ingelosire jane.

"già comunque ti stanno molto bene i pantaloni baggy"
dissi mettendo una mano sul suo braccio per attirare l'attenzione sua, ma soprattutto quella di jane.
la quale si girò di scatto verso di noi.

"ma grazie saretta, tu sei sempre bellissima"
rispose il ragazzo sorridendo.

gli diedi un bacio sulla guancia e finalmente ottenni una reazione da jane.

"va bene ragazzi, io devo andare in studio, ci vediamo domenica mattina, va bene?"
disse alzandosi velocemente e picchiettando le sue mani sulle cosce.

"ah amore non sapevo dovessi andare in studio, posso venire con te?"
chiese Lara prendendole la mano.

tra poco le lancio la granita in faccia.

"certo, così senti i miei nuovi pezzi" disse voltandosi verso di me e lanciandomi uno sguardo di sfida.

quindi Lara è diventata la prima persona a cui fa ascoltare i testi?

"dai perché non fai sentire a tutti i tuoi nuovi pezzi? mh? possiamo venire con te?"
le chiesi lanciandole lo stesso sguardo.

lei sorrise, so che le piaceva quando la sfidavo.

"vuoi ascoltare i miei nuovi pezzi?"
"dai perché no?"
le chiesi facendo un sorrisetto.

"per me va bene"
disse Giacomo facendo scoppiare quella bolla che neanche noi avevamo notato si fosse creata.

scossi la testa sorridendo e cercando di ricompormi.
amavo quando io e jane ci "sfidevamo" in quel modo.

dopodiché anche gli altri dissero di voler andare ad ascoltare i nuovi pezzi di jane
e così fu.

"e daje andiamo allora"

"vuoi per caso venire in macchina anche con me?"
chiese sussurrando da dietro al mio orecchio, mettendo di sfuggita una mano sul mio fianco, mentre tutti sistemavano il tavolo.

"mah, se ci tieni così tanto"
dissi sorridendo, fece la stessa cosa e tutti andammo in macchina, io, chiara e Lara andammo insieme a jane.

Viole e violini (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora