XXXV - Le stronze non hanno diritti (Melanie)

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Sono passati giorni dall'ultima volta che ho avuto notizie di Anna. Le poche di cui sono al corrente mi arrivano tramite i rari messaggi di Brian, che tenta di tenermi al corrente di quel succede. E da quando, giorni fa, mi ha menzionato di quel pazzo psicopatico del fratello di Anna non faccio altro che pensare al fatto che dovrei essere anche io con loro in Messico, e non qui a sorvegliare un Manuel che ancora non si è risvegliato.

Sono due settimane che sono rinchiusa dentro questo buco di stanza, appostata sul divano ad aspettare Dio solo sa cosa. I medici non ci hanno saputo dire quando riprenderà coscienza; loro hanno fatto tutto il possibile. Adesso, spetta a lui.

Percorro per la centesima volta nell'arco della giornata il pezzetto di pavimento tra il divano e la finestra, appoggiandomi alla parete e osservando senza particolare interesse la gente che entra ed esce dall'ospedale. Nessuno, a parte lo zio di Anna e Veronica, è venuto a fare visita. Nemmeno la famiglia di Manuel si è fatta sentire... Anna, purtroppo, non è potuta rimanere. Sta combattendo per avere indietro un pezzo della sua famiglia e anche per vendicarne un altro.
Non so bene cosa sia successo, perché purtroppo Brian mi ha dato pochissime informazioni in merito, ma aveva accennato al fatto che molto probabilmente è stato il fratello di Anna, Jonah, a farla fuori una volta uscito dalla struttura psichiatrica in cui era rinchiuso questo rifiuto umano. Il solo pensiero di quello che ha fatto ad Anna mi fa venire i conati di vomito e il fatto che continua a torturarla nonostante siano passati anni mi fa venire voglia di tirargli un cazzotto in faccia. È chiaramente disposto a fare qualsiasi cosa pur di averla, e non si fermerà finché non l'avrà.

Anche se immersa nei pensieri, i miei occhi registrano la figura che sta varcando la soglia del grande cancello. Scatto sull'attenti, volando fuori dalla stanza e mi rivolgo ai due uomini appostati di fronte alla porta.

<< Non fate entrare la donna che sta per arrivare. >> quasi urlo. Se Anna venisse a sapere che quella vipera, non solo ha avuto il coraggio di presentarsi in ospedale, ma anche di entrare dentro la stanza di Manuel, verrà personalmente dal Messico per strapparle a morsi la testa dal corpo e poi appendere me come un dipinto su qualche muro. E preferirei evitare.

Le due guardie mandate da Emìle mi guardano incuriosite, ma annuiscono. Mi richiudo la porta alle spalle, barricandomi dentro la stanza e mi preparo mentalmente allo scontro che sto per avere. Quella ragazza, sin dalla prima volta che l'ho vista, mi ha sempre fatto venire i brividi. Per tutta la serata del ballo ho avuto una brutta sensazione e il suo sguardo che si poggiava sempre su Manuel non faceva altro che confermare ulteriormente quella sensazione. La conferma definitiva è arrivata solo poche ore dopo e da allora il rimorso non ha fatto altro che mangiarmi viva.

Sento come se tutto questo fosse in parte colpa mia. Se avessi parlato, se avessi confidato ad Anna ciò che avevo notato e percepito, magari ci sarebbe stata una probabilità anche remota che tutto ciò non sarebbe successo, che Manuel non si trovasse disteso su un letto d'ospedale con la pelle così pallida da quasi confondersi con le lenzuola. Questo pensiero mi tiene sveglia la notte e mi perseguita nei sogni quelle poche volte che riesco ad addormentarmi. Mi fa sentire in dovere di rimanere qua e proteggere questo ragazzo da qualsiasi minaccia che gli si possa avvicinare. E attualmente la minaccia più grande di tutte è dietro questa porta, che sta discutendo con le guardie.

Mi appoggio al muro, cercando di origliare la conversazione.

<< Voi avete idea di chi sono io? >> le sento dire con tono provocatorio. Cade il silenzio per un paio di secondi, dato che nessuna delle due guardie sembra darle retta. << Chi vi ha messo qui? Posso pagarvi il doppio di quanto vi danno. Fatemi entrare! >>

Sento una delle due guardie spostarsi verso destra, probabilmente nel tentativo di coprire la porta con il suo corpo. << Non abbiamo idea di chi lei sia e chi ci ha messo qua non le riguarda. È pregata di andarsene, o la manderemo noi via con la forza. >>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21 ⏰

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L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora