XXII. Che le danze abbiano inizio (Anna)

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Ore 23:30; villa Collins.

Trattengo uno sbuffo, giochicchiando con il bicchiere di champagne ancora pieno. Siamo qui dentro da ormai un paio di ore, e mi sto annoiando a morte. Non conosco nessuno, se non quelli della Piramide e la maggior parte, dalle movenze e dagli squittii continui, posso intuire siano ragazza viziate che non fanno altro che osannare Tyler Collins come se fosse un Dio.

In tutta questa confusione non ho ancora avuto modo di incrociarlo; eppure, sulla pelle sento un vago prurito... so di essere osservata.

"E sicuramente non sarà per le decine di guardie armate che sono comparse appena abbiamo messo piede qui dentro."

Dalle espressioni delle persone quando abbiamo fatto il nostro ingresso, ho subito capito che non si aspettavano di vedere la Piramide quasi al completo (solo mio zio non è venuto per ovvi motivi). Alcuni hanno addirittura lasciato la festa.

Alla mia destra percepisco dei movimenti, e in un paio di secondi sono affiancata da una figura imponente. << Sono tutti in posizione. >> sussurra Ilyà all'orecchio, facendomi sobbalzare di poco per la vicinanza. << Ancora nessuna traccia di Junior. >>

Annuisco impercettibilmente, poggiando tutto il peso sulla gamba sinistra. Nonostante abbia ingerito una quantità industriale di antidolorifici, la ferita brucia ancora e alla sola idea di dover ballare, e anche guidare, combinata così, mi viene la pelle d'oca.

Ilyà sembra accorgersi della mia reazione, infatti, si avvicina di qualche altro centimetro come per dirmi che, in caso di bisogno, sarà al mio fianco.

<< Grazie. >> sussurro di rimando, lanciandomi occhiate in torno per essere sicura che nessuno abbia gli occhi su di noi. << Per avermi aiutato là dentro... So che dentro di te avevi calcolato la possibilità che sarebbe finita così, ma almeno ci abbiamo provato. Probabilmente sto dicendo queste cose solo perché sono sotto effetto degli anti-dolorifici, ma dicevo sul serio quando ho ribattuto a tuo padre che non m'interessa sapere del tuo passato. >> Lo vedo sussultare leggermente. << Per quanto possa valere: non sei in debito con me, non ti forzerò per parlarmi del tuo passato ma sappi che per qualsiasi cosa, ci sono. Se tu, la tua famiglia o qualsiasi altra persona cui tieni, ha bisogno di qualcosa, chiedi senza pensarci due volte. >>

Sento come se un peso si fosse sollevato dalla mia cassa toracica, permettendomi finalmente di respirare. Sin da quando mi ha donato le chiavi della Lamborghini, non faccio altro che pensare alla discussione avuta con suo padre. La curiosità di sapere cosa ha passato, rimane ma perché vorrei sapere cosa l'ha portato a essere quasi insensibile agli occhi degli altri. Ammetto che il nostro rapporto non è nato con i migliori propositi, eppure mi sono affezionata a questo ragazzo, nonostante tutti i suoi tentativi di allontanarmi.

Non so cosa frulla nella sua testa, ma spero di essermi guadagnata un posticino dentro il suo cuore.

Ilyà rimane nel silenzio totale, e posso notare con la coda dell'occhio, osservarmi attentamente. Sorrido con un pizzico di tristezza, e poggio la flûte di champagne sul tavolo, concentrandomi sulla pista da ballo.

La folla di persone si è addossata ai muri, lasciando un grande spazio centrale nel quale alcune coppie si sono messe a ballare sotto la musica di Mozart; posso intravedere Amhad danzare con Melanie e Veronica con Riina. Nonostante tentino di mantenere delle espressioni sorridenti, posso notare la leggera patina di nervosismo che aleggia nell'aria tra le due coppie. Aspettano solo che Manuel entri in pista; è questo il nostro "Via".

Cerco con lo sguardo il mio fidanzato, trovandolo in postazione, pronto a entrare in azione: a un paio di metri di distanza, in prossimità della scala e parla distrattamente con Brian che manda occhiate di fuoco ad Haddy. Ridacchio sotto i baffi, pronta già alla notizia di un fidanzamento.

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora