XVI. FBI e Piramide a braccetto (Melanie)

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<< Sette. >> conta Brian, aggiungendo un altro potenziale morto alla sua lista.

Stringo le mani grondanti di sudore sul calcio della pistola, rimanendo con le spalle al muro e mi sporgo di poco per controllare l'ingresso. Dal primo sparo, nessuno esce e nessuno entra. Nessun movimento né all'interno, né fuori: la strada è deserta.

<< È il settimo colpo che sentiamo nel giro di pochi secondi. Dovremmo intervenire? >> propongo, sistemando meglio il cellulare sulla spalla.

Rimane in silenzio qualche secondo prima di sentenziare: << No, mi è stato detto che dobbiamo aprire il fuoco – se necessario – solo una volta che loro saranno fuori. Potrebbe essere una trappola e non possiamo permetterci di servigli tre membri della Piramide in un sol colpo. E guarda caso, sono proprio io il numero due e... Indovina? Non ho voglia di finire in galera. >> 

<< Chiamo Manuel per sapere se ci sono novità. >> propongo, facendo per chiudere la telefonata ma la sua voce di blocca: << Sei sicura di voler rimanere? Posso chiedere a qualche amico di venirti a prendere. >>

Scuoto categoricamente la testa anche se lui non può vedermi. << Sono più serena con te che con qualcuno dei tuoi amici. >> E chiudo la telefonata, prima che possa ribattere.

Ho le mani sudate per l'impazienza, ma il mio cervello è concentrato solo su Anna e Ilyà che sono rinchiusi lì dentro da più di due ore e nessuno si è ancora fatto vivo. Digito velocemente il numero di Manuel, e si sentono numerosi squilli prima che mi risponda.

<< Sto arrivando. >> anticipa la mia domanda, lasciandomi interdetta per qualche secondo.

<< Tarantola ti ha riferito qualcosa? Pochi minuti fa abbiamo sentito il settimo sparo. >>

<< Siamo nella merda, Melanie, siamo nella merda. Allontanatevi da quel palazzo il più velocemente possibile, appostatevi a distanza di qualche metro. È la base dell'FBI di San Diego. >> ringhia al telefono, e sento lo stridio di ruote sull'asfalto. << Sono davvero curioso di sentire cosa si inventerà Ilyà per spiegare tutta la situazione. Se è successo qualcosa ad Anna, lo uccido. >>

<< Sono sicura che ci sia una valida spiegazione... Per quanto sia insensibile Ilyà, non si consegnerebbe mai all'FBI. >> ribatto, provando a essere positiva. Sento dei rumori giungere alla mia sinistra, perciò mi volto di scatto, trovandomi faccia a faccia con Brian. << A meno che... Non sia anche lui un agente. >>

<< Spero vivamente per il suo bene che non sia così. >> Una frenata brusca, giunge alle mie orecchie e ci voltiamo verso la Ferrari LaFerrari nera e rossa che ha affiancato la Mustang, porgendo il fianco verso l'edificio. << Raggiungetemi dietro la Mustang, siete troppo vicini. >>

Chiudo la telefonata, intascando il cellulare e mi volto verso Brian, che lancia occhiate ovunque per accertarsi che qualcuno non spunti fuori dal nulla.

<< Perché mi hai raggiunto? >> chiedo, facendogli segno di muoverci.

<< Hai detto tu stessa che ti senti più calma se ci sono io. >> Mi fa un occhiolino, e mi mette dietro di lui, facendomi da scudo mentre attraversiamo il giardino, quasi correndo e con le pistole puntate contro l'ingresso.

Raggiungiamo Manuel dietro la Mustang, e quasi mi vengono i brividi quando noto il suo sguardo livido di rabbia misto a paura allo stato puro. << Se le hanno fatto qualcosa, lo faccio sbattere in galera. >> sibila, sistemandosi dietro la ruota della Ferrari.

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora