IV. Circondata. (Melanie)

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Tyler.

Ore 21,17. Heathens Beach.

Controllo nuovamente l'orario all'orologio da polso. Un'oretta fa circa ho ricevuto la chiamata di Micheal, uno dei miei piu fidati amici, che mi invitava alla festa all'Heathens Beach.

Il locale viene aperto solo durante il periodo estivo, ed è un brulicare continuo di piloti che giungono da oltreoceano per assistere ai tornei di Granturismo. Per entrare bisogna mostrare una tessera che possiedono tutti i piloti, dimostrando di esserlo e avere il permesso di entrare.

È un luogo molto esclusivo, di proprietà di una delle personalità più importanti della città di Los Angeles: la famiglia Wild.

<< Tyler. >> Michael mi affianca, dando una pacca sulla spalla. << Alla fine hai deciso di prendere la McLaren, uhm? >>

Batto una mano sul cofano con un sorrisetto soddisfatto. << Le Ferrari hanno il loro fascino, ma l'ebbrezza che ti procura la McLaren, non si batte. >>

L'altro ridacchia, infilando le mani nella tasca dei bermuda in jeans. << Pronto per domani? >>

Mi prendo qualche secondo prima di rispondere, osservando in silenzio la massa di gente che si accalca davanti l'entrata del locale e la musica ad un volume assordante giunge fino alle orecchie, sebbene disti ad una distanza considerevole.

<< Credo di sì. Jackson mi ha detto che gareggerà pure una ragazza americana. >> rivelo, riferendomi all'uomo che avevo assunto pochi giorni prima per craccare il sistema del sito - come ogni anno, dopotutto.

Michael fischia, profondamente meravigliato. << Un esemplare donna... roba rara da questa parti, uhm? Che tipo è? >>

Faccio spallucce, facendo per aprire bocca ma una visione cattura la mia attenzione. Melanie stava in bilico su dei tacchi alti, appoggiata al braccio di un ragazzo dalla carnagione scura e ridacchiava, probabilmente per qualche battuta fatta dall'altro.

<< Puoi constatarlo tu stesso. >> Indico la figura di Melanie, in coda per entrare nel locale, incosciente del mio sguardo incuriosito.

Michael fischia nuovamente, ridacchiando. << Bella tipa. Secondo te è abbordabile? >>

Lo fulmino con lo sguardo, leggermente infastidito dalla sua osservazione. << Dubito che si lascerà andare, specialmente perché domani abbiamo il meeting e la prima manche nel pomeriggio. >>

<< Sta entrando, andiamo pure noi. >> mi ignora palesemente, prendendomi per un braccio e trascinandomi in direzione dell'ingresso ormai quasi del tutto libero.

L'aria all'interno del locale è soffocante, intrisa della puzza del sudore delle persone che si scatenano in pista dimenandosi come delle scimmie in gabbia. Arriccio il naso, cercando con gli occhi Melanie, individuandola vicino al bancone del bar, seduta su uno degli sgabelli; dell'amico neanche l'ombra.

<< Andiamo. >> urla Michael al mio orecchio, per sovrastare la musica a volume insopportabile.

Sbuffando, seguo il mio amico intenzionato a rimorchiare quella ragazza che, nel suo abitino a fiori, è totalmente fuori dal contesto border-line del locale.

La curiosità nel conoscerla c'è, ma non abbastanza da andare ad importunarla come faccio di solito con le altre ragazze con cui gioco. Ha l'aspetto di essere completamente diversa da loro, e il comportamento impacciato di quella mattina ne aveva dato conferma.

Melanie.

Sto perdendo la pazienza e il mal di testa atroce comparso dopo la chiacchierata amorevole con la matrigna, non accenna a sparire. Avevo chiesto al barista se aveva qualcosa per alleviare il dolore, ma lui, ridacchiando, rispose: << Dalle tonnellate di alcolici che mi circondano, puoi intuire che sono l'uomo sbagliato a cui chiedere. >>

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora