XIV. La famiglia Collins. (Melanie)

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Ore 12:02; pista Square&Cross.

Oggi è il fatidico giorno.

Il giorno in cui dovrò infilarmi nello studio del padre di Tyler Collins.

Il giorno in cui rischierò un collasso nervoso; specialmente adesso che ho quest'ultimo proprio davanti a me.

<< Melanie, che piacere rivederti. >> mi saluta, sfilando gli occhiali da sole.

"Non posso dire la stessa cosa."

<< Tyler. >> ricambio, controllando il cellulare per l'ennesima volta. Manuel mi ha chiamato poco meno di un quarto d'ora fa, avvertendomi del fatto che Anna è in ritardo per il pranzo con suo zio e potrebbe essere finita nei guai con Ilyà. Sono fuori da più di quattro ore, e nessuno dei due si è ancora fatto sentire.

<< Tieni il cellulare a portata di mano. Sento puzza di bruciato. >> mi avvertì, mentre digitava sul computer.

<< Hai ricevuto l'invito per questa sera? >> domanda, coprendomi la visuale sulla pista e sono costretta a guardarlo in volto.

<< Si, ti ringrazio. Verrò insieme ad Atena, il mio migliore amico e i membri della Piramide. >> ribatto, scocciata.

Lui è l'unica persona che vorrei non aver incontrato proprio in questo momento. Prima che mi chiamasse Manuel, ho parlato al cellulare con mio fratello e ho scoperto che mio padre ha deciso di chiedere a Maggie di sposarlo. Stanno insieme ormai da anni, da cinque anni dopo la morte di mia madre e sapere che vuole sposare quella racchia interessata solo ai soldi – che talaltro nemmeno abbiamo, ma lei questo non lo sa – fruttati del lavoro dell'azienda. Ricordo che una volta la beccai a parlare al cellulare con qualcuno interessato a comprare l'azienda, nonostante mio padre sarebbe rimasto senza lavoro.

Eppure, solo mio fratello e io sembriamo gli unici ad aver capito che dentro quel cuore ricolmo di veleno, non vi è una singola goccia di amore.

<< Ah, quindi hai già un accompagnatore... >> Lascia la frase in sospeso, gli occhi azzurri che cercano i miei, invano.

Annuisco, puntando lo sguardo dietro la sua spalla sinistra e noto Brian camminare a passo di carica sull'erba, diretto verso di noi; sembra alquanto incazzato. Sorrido, ridacchiando e lui inarca un sopracciglio, superando Tyler con una leggera spallata e mi affianca; lo sguardo, tagliente.

Da quella giornata a mare non fa altro che ronzarmi intorno, stuzzicarmi e invitarmi a uscire. Sin da quando, un paio di anni fa, ho cominciato a studiare i membri della Piramide, lui mi è sempre piaciuto. È conosciuto per essere imbattibile nelle corse e la sua specialità è lo sprint – cosa in cui faccio pena. È il tipo di persona capace di attirarti a lui solo con lo sguardo, il sorriso e le chiavi di una Lamborghini davanti al muso.

<< Scusa Collins, ma come vedi, siamo impegnati. >> lo liquida, afferrandomi per una mano e mi trascina lontano da lì, senza darmi il tempo di ribattere, o aprir bocca.

<< Geloso? >> lo provoco, senza accennare a voler lasciare la sua mano calda e confortante.

<< Quando mai. >> sbotta, facendomi segno di entrare nella Ford Mustang con cui mi ha fatto allenare nel circuito questa mattina. << Abbiamo un problema. >>

Faccio come ordinato, incuriosita dalla sua espressione. << Cosa è successo? >>

<< È stata segnalata una sparatoria nel palazzo in cui si trovano Anna e Ilyà. >> Mette in moto, poggiando una mano sulla mia coscia. << Dobbiamo andare a vedere cosa sta succedendo e se hanno bisogno di aiuto. >>

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora