XI. Conti in sospeso(Melanie)

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Ore 22:00; casa Collins.

<< Brian non viene? >> domanda Amhad, mentre è in fila per entrare nell'enorme parcheggio con il SUV BMW.

Lancio un'occhiata alla Lamborghini Huracan giallo canarino in fila accanto a noi. Il ragazzo alla guida mi fa un occhiolino ma non gli do retta, osservando piuttosto le grafiche nere sul tettuccio.

"Dovrei dare una sistemata anche alla mia Lamborghini...".

<< Viene con Tarantola. >> rispondo piatta, senza guardarlo in faccia.

Abbiamo da poco litigato brutalmente per ciò che è successo questa mattina alla base dell'FBI, e mi ha fatto una ramanzina grande quanto una casa perché: "Sei un'incosciente. Ma ti rendi conto di quello che è successo? Tu sei una pilota, Melanie, non un fottutissimo poliziotto. Potevano ammazzarti con un colpo di pistola alla testa, e poi mi sarei ritrovato a piangere la tomba della mia migliore amica. Per non parlare del fatto che siete andati nella mia casa delle vacanze! Avete almeno pulito tutto il sangue? Se i miei genitori ci vanno, come minimo mi mandano in una clinica psichiatrica pensando che abbia ucciso qualcuno... ho sempre pensato che fossi un po' pazza, ma non fino a questo punto!"

E ha continuato così per un'ora abbondante, dandomi dell'ingrata perché non gli ho detto nulla, lasciandolo nel panico più totale nel nostro appartamento; per poi ricomparire solo con la scusa della festa.

<< È inutile che fai l'arrabbiata con me. >> sputa velenoso, suonando a uno che ha deciso di fare l'intelligentone di turno e saltare tutta la fila, mettendosi davanti a noi. << Non ne hai nessun diritto, perché sono io quello che si è cagato nei pantaloni quando Brian mi ha chiamato per dirmi dove fossi poiché non avevo tue notizie da ore. Avresti potuto dirmelo. >>

Sospiro, lanciando un'occhiataccia al biondo nella macchina accanto che ha cominciato fare smorfie strane al finestrino. Sembra quasi che con la lingua stia imitando una lavatrice.

"Gliela stacco e poi la appendo ad asciugare. Almeno rimane a bocca asciutta... no, okay, questa era proprio brutta."

<< Scusa. >> mi arrendo, lasciando stare il maniaco giallo canarino e passo una mano sul braccio di Haddy, rivestito dalla manica dello smoking. << Non l'ho con te, sono seccata con Anna. >>

<< Perché? >> domanda mentre abbassa il finestrino e mostra alla guardia il biglietto d'invito per farci entrare nel parcheggio. L'asta si alza, dandoci via libera, e proseguiamo all'interno del grande spiazzo equivalente a metà campo di calcio. Haddy comincia la ricerca per un posto, anche se la vedo molto dura: è pieno zeppo di auto.

<< Perché ha deciso di correre ugualmente questa sera, anche se poche ore fa le hanno sparato a una gamba. Dettagli futili, giusto? >> sbraito, stritolando il braccio di Amhad che fa una smorfia di dolore, ma non si lamenta.

Il motivo? Non si sa, ma ha fatto di tutto pur di arrivare in tempo a questa festa, mettendosi pure a correre – zoppicare – su per le scale dell'albergo come se nulla fosse. Almeno ha avuto il buon senso di mettere un paio di ballerine, un vestito lungo abbastanza da coprire la fasciatura e del fondotinta per nascondere le ditate violacee sul collo; segni della colluttazione con una guardia, a quanto dice.

Anche Manuel le ha provate tutte, quasi le urlava contro mentre lei sbatteva da un lato all'altro della stanza per prepararsi il più velocemente possibile.

<< Quando si mette una cosa in testa, non c'è Santo che tenga. >> aveva commentato suo zio, prima di lasciare da soli i due a urlarsi l'uno contro l'altro facendo tremare i muri.

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora