XVII. Passato turbolento (Ilyà)

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<< Quando mandai Ilyà in missione, pensai fosse pronto per questo passo. È sempre stato un ragazzo chiuso, scorbutico e determinato, perciò ero sicuro del fatto che sarebbe riuscito a portare al termine la missione in pochi mesi senza il rischio di allacciare rapporti con qualcuno della banda. >> continua Nathan Denvers, la sottospecie di uomo che si fa chiamare il mio patrigno. << Così feci l'errore di mandarlo. Le prime settimane, seppur non facesse spesso rapporto al suo superiore, andava tutto liscio come l'olio e stava facendo passi da giganti all'interno del circolo, poiché ha sempre avuto la passione per le auto. >>

<< Arriva al punto. >> sussurra Anna, accomodata nella sedia affianco alla mia e intuisco una nota scocciata nel suo tono.

Sposto lo sguardo su Nathan, che a sua volta mi fa cenno di proseguire. Inarco un sopracciglio, seccato dalla situazione e ritorno con gli occhi su Anna, che non ha il coraggio di guardarmi in faccia.

Se fossi al posto suo, probabilmente farei la stessa cosa.

<< Dopo un po' scomparii. Avevo conosciuto tuo zio, e mi sentivo più a casa lì, che qui. Inoltre, dalle ricerche che feci, mi resi conto che loro non avevano niente a che fare con la malavita. Rimanevano pur sempre criminali, ma avevo sentito di peggio. >> spiego brevemente, senza lasciar trapelare molte informazioni. Prima di oggi, non mi sentivo con Nathan da quasi cinque anni, sia perché non avevo alcun interesse nel riallacciare i rapporti, sia perché avevo bisogno di voltare pagina dopo ciò che succedeva quotidianamente in casa sua. << Perciò decisi di unirmi a loro. Dissi tutto a Tarantola, e sebbene inizialmente non si fidasse, ha voluto darmi una possibilità. >>

<< Dille il vero motivo, Ilyà. >> ribatte Denvers, facendomi irrigidire.

Gli lancio un'occhiataccia, mentre tento di tenere i nervi saldi e non saltargli al collo per ucciderlo con le mie stesse mani. Serro le labbra in una linea invisibile, facendogli capire che non sono intenzionato a parlarne. È una ferita che non riuscirò mai a richiudere, nonostante ne rimangano ancora le cicatrici sulla mia pelle.

<< Bene, dato che non vuoi farlo tu, lo farò io. >> continua imperterrito, ignorandomi. << Sua madre è morta per dare alla luce lui, e lo lasciò con il padre che era un tipo molto violento. >>

<< Denver. >> ringhio. Sento le cicatrici sulla schiena bruciare e scavarmi sin dentro l'anima. << Non osare aggiungere una parola di più. >>

Mi rivolge uno sguardo beffardo, con l'espressione di chi è sicuro di avere la vittoria in pungo. So cosa sta cercando di fare: vuole che Atena mi sbatta fuori dalla Piramide. È sotto la giurisdizione dell'Incantatrice decidere chi entra ed esce dalla cerchia di piloti, oltre che ad occuparsi dell'importazione di auto e meeting con alti funzionari di aziende che potrebbero farci comodo per i pezzi di ricambio e le piste da corsa.

Vuole che tutti mi abbandonino, perché vuole farmela pagare. È un pazzo sadico nascosto sotto le vesti di un Santo in giacca e cravatta.

<< So già tutto ciò che c'è da sapere sui componenti della Piramide. >> si intromette Anna, meravigliandomi.

Mi volto verso di lei, inarcando un sopracciglio con scetticismo. Ho sempre pensato che fosse troppo buona, ma adesso mi sorprende. Dopo tutte le novità che sono saltate fuori sul mio conto, ormai ero sicuro di non poter più contare sul suo appoggio.

<< Ma non è ancora arrivata la parte migliore... >> prova a convincerla Nathan, insistendo. Gli occhi scuri vagano per la stanza, febbrili.

Ha già capito che con Atena è battaglia persa in partenza. È testarda come un mulo, ma sa anche riporre fiducia nelle persone giuste.

Ricordo ancora la prima volta che la vidi: fu al raduno dove venne con il suo amico sfigato e conobbe Manuel. Io ero qualche auto più indietro e assistetti a tutta la scena; quasi rimasi incuriosito dal suo coraggio nel difendere uno sconosciuto a spada tratta. Eppure, mi imposi di non pensarci più perché quasi sicuramente non l'avrei più rivista... e invece, eccola qui, al mio fianco nonostante tutte le delusioni. Da allora ha fatto grandi passi in avanti, ma probabilmente non se ne sarà accorta perché troppo impegnata a mettere sempre gli altri al primo posto e di sicuro non sarò io a farglielo notare. Sono la persona meno adatta.

L'Incantatrice - La Caduta del DiavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora