Capitolo 10

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Quella sera iniziò per me il primo periodo di vere ferie da quando avevo divorziato.
Mi dedicai a innumerevoli commissioni che in effetti rimandavo da secoli come andare a trovare mia sorella e i miei nipoti nonché diversi amici che non vedevo da tempo.
A mano a mano che trascorrevano le giornate, iniziai ad assaporare il sapore di quella sorta di libertà, sia dal lavoro, sia dai nostri problemi in apparenza definitivamente risolti.
Purtroppo le mie illusioni furono destinate ad avere vita breve.
Circa quindici giorni dopo il mio congedo da Anthony, mi ritrovai a leggere un articolo di giornale che mi costrinse a pensare al nostro ultimo lavoro. Si parlava infatti di un’enorme manifestazione per appassionati di modellismo che si sarebbe tenuta quel fine settimana nel Wisconsin nei pressi del Wittman Regional Airport di Oshkosh, sede dal 1953 dell’'EAA Air Venture Oshkosh, ossia il più grande air-show americano, dedicato agli appassionati d’aviazione.
Tale manifestazione sarebbe stata una sorta di spin-off della parata originale, dedicata ad aerei veri, ed avrebbe avuto ad oggetto modelli della seconda guerra mondiale in scala uno a quindici.
Una coincidenza troppo strana per non essere collegata alla nostra recente produzione.
Decisi di infrangere il silenzio che io e Tony ci eravamo autoimposti e parlarne con lui. Lo chiamai al cellulare.

<<Ciao Steve.>> La sua voce per un attimo mi apparve fredda. Poi si ammorbidì.
<<È già passato un mese?>> mi chiese.
<<No, non è per questo che ti chiamo. Non hai letto nulla, circa una manifestazione nel Winsconsin?>>
Dopo un attimo di silenzio, mi rispose: <<No, onestamente no. Di che manifestazione stai parlando?>>
Gli lessi l’articolo. <<Che ne pensi?>>
<<Che vuoi che ne pensi? Era intuibile che ci fosse di mezzo un qualcosa del genere, ma dovremmo domandarci perché farvi partecipare degli aerei potenzialmente offensivi.>>
<<Già. Bella domanda. Pensi che sia il caso di andare anche noi?>>
Parve rifletterci per alcuni istanti prima di rispondermi. << Potrebbe essere un’idea ma qualcosa mi dice che potrebbe non piacerci lo spettacolo a cui assisteremmo. Inoltre ho promesso alla mia compagna di trascorrere un po’ di tempo con lei, giacché suo marito è via per affari.>>
<<Prima o poi dovresti farmela conoscere.>>
<<È molto riservata.>>
<<Già, me l’hai sempre detto. Beh, in ogni caso, ora, ritirandoti dal lavoro, il tempo per stare con lei non ti mancherà.>>
<<Vedremo.>>
<<Dunque non hai ancora deciso in via definitiva?>>
<<Voglio pensarci ancora un po’ su. Forse non sono ancora pronto a fare il pensionato.>>
La notizia mi fece un enorme piacere. <<Ottimo. Allora facciamo così, tu completa pure il tuo periodo di relax e ricarica le pile a dovere, io andrò nel Winsconsin a vedere se i nostri modellini saranno presenti.>>
<<Affare fatto>> mi rispose. <<Ci sentiamo appena torni.>>
<<Perfetto. E tu riposati. Ciao Antony.>> Con queste parole terminai la nostra conversazione.
Per l’ennesima volta, in quel dannato periodo, andai a dormire con l’anima appesantita da pensieri infausti.

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