Capitolo 4

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Si voltò senza darci tempo di replicare e uscì, veloce com’era entrata. Per alcuni istanti ci guardammo senza dir nulla. Fui io a rompere il silenzio. <<Che ne pensi?>> chiesi, levandomi gli occhiali e guardando il mio socio negli occhi.

<<Che è troppo stupida o troppo furba. In ogni caso mi fa paura.>>

<<Temo che Annette non sia affatto una stupida.>>

<<Temo anch’io. Quindi?>>

<<Non abbiamo tutti quei soldi liquidi. Soprattutto così su due piedi. Lo sai benissimo.>>

<<Sei sicuro?>> chiesi, ben conoscendo la risposta. <<Nemmeno se cercassimo di realizzare il più possibile in termini di crediti ed eventualmente cedessimo temporaneamente il magazzino?>>

<<Steve, anche se il contabile sono io, puoi fare due calcoli anche da solo. Ultimamente abbiamo avuto tante uscite e poche entrate. Siamo distanti da quella somma. Per metterla insieme ci servirebbe molto più tempo di quello che lei sembra disposta a concederci.>>

<<Ma perché tanta urgenza?>>

<<Non ne ho idea. Forse vuole metterci semplicemente alle strette per vendicarsi.>> 

 <<Maledetta vipera!>> esclamai.

<<Già. Una vipera molto velenosa. Forse dovremmo schiacciarle la testa, come solitamente si fa con quel tipo di rettili.>>

<<Intendi dire ucciderla?>>

<<Potrebbe essere una soluzione estrema, per quanto sgradevole.>>

<<Noi non siamo assassini>> dissi rabbrividendo all’idea. <<E poi hai sentito ciò che ha detto di quell’avvocato.>>

<<Vero. Forse è meglio così. Almeno non ci viene la tentazione. Tuttavia spero che converrai con me che a questo punto ci rimane una sola soluzione.>>

Capii subito dove il mio socio volesse andare a parere. Ci avevo già pensato io stesso. 

Tuttavia mi misi sulla difensiva. 

<<Ne abbiamo già parlato Anthony. Rischiamo di cadere dalla padella alla brace.>>

<<Lo so. Non sono così ingenuo da non capirlo. Ma al momento non vedo alternative. Se hai qualcosa da proporre sarò lieto di ascoltarla.>>

Sospirai. <<Ho bisogno di riflettere>> gli dissi, asciugandomi la fronte imperlata di sudore. <<Questo caldo mi impedisce di ragionare. Vado a casa a farmi una doccia. Ne ho bisogno per schiarirmi le idee. Tu nel frattempo studia i tuoi benedetti libri contabili. Rifletti. E cerca di capire se abbiamo un’alternativa. Ci rivediamo nel pomeriggio.>>

<<Ok Steve. Ci proverò.>>

Il tono della sua risposta mi fece capire che c’erano ben poche speranze.

GIOCATTOLIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora