3 - Mi sta guardando il culo?

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"Alla fine le anime gemelle si incontrano poiché hanno lo stesso nascondiglio." R. Brault

«Signorina James»
Ellie mi da una leggera gomitata e mi risveglia dai miei pensieri
«Si?» rispondo
«Le ricordo che questo master è una cosa seria. O forse preferisce cambiare corso?» mi rimprovera il professor Collin
«Si scusi, ero sovrappensiero»
«Dovreste aver già cominciato ad organizzarvi per l'intervista. Entro il 15 di questo mese va consegnata, revisionata e sicuramente sistemata»
Annuisco senza ulteriori risposte.

Sono stata così presa tra il lavoro come cameriera, la casa che è un disastro, le persone da far attraversare attraverso la mia seconda vista, che ho quasi dimenticato l'intervista che dovrò svolgere alla Hill's tecnology, l'azienda di Axel, il rampollo di San Francisco.

Ieri ho accarezzato una signora timida, anziana, che mi ha rivolto un sorriso stanco e ha annuito, come se sapesse.
Certe persone percepiscono quando è la loro ora e l'accettano a volte, come se fosse la ricompensa di una vita vissuta.

Ritornando all'intervista, ho cercato in queste settimane degli articoli, informazioni, ipotetiche domande particolari che non fossero le solite già ripetute 100 volte e non ho trovato granché. Anzi, è da un po' che Axel non appare nemmeno su nessun tabloid.
Come se fosse scomparso.

O semplicemente sta crescendo finalmente.

Aaron invece continua con qualche festa di troppo, ma si vede che cerca di tenersi un po' più alla larga dalla vita mondana.
Forse questo è il loro modo di elaborare la morte del padre, il caro signor Augustus Hill.

Non ho ancora una scaletta delle cose che gli chiederò, so soltanto che tra due giorni ho un appuntamento fissato dalla segretaria e devo spremere le cervella per farmi venire un'idea.
Mentre siamo tutti occupati dalla ricerca di informazioni e smanettiamo sui PC presenti in aula, comincio a stalkerare i due fratelli sui social.

Una storia in evidenza mi salta all'occhio: Axel che bacia una biondina che sembra una modella di Victoria's secret che si avvinghia a lui cingendogli la vita stretta.

Il solito che va dietro alle bionde, classico.

Ellie si sporge sul mio schermo e ridacchia per la mia espressione seccata.

Nelle due ore che seguono raccolgo qualche informazione in più sull'azienda, sul fatturato, ho persino qualche domanda sul defunto padre e poi qualche domanda personale, per creare un po' di pepe e curiosità nel lettore.

Salvo tutto sulla mia usb, spengo il PC e con Ellie, Sam e Nora, mi incammino verso la mensa dell'università.
Mentre sono in fila con il mio vassoio, sfioro col gomito un ragazzo del primo anno.

Oh no. No, no, no.

Vedo come dei flash.
Buio, sangue.
Un cuore che batte lentamente.
Queste sono solo alcune delle sensazioni che ho quando so già cosa sta per succedere da qui ad un mese

Questo ragazzo dagli occhi scuri, il sorriso gentile, che mi sussurra in maniera carina «Non preoccuparti» sta per morire.

Ellie si accorge subito che qualcosa non va e mi aiuta a tenere il vassoio che altrimenti rischia di cadere al suolo.
Faccio un respiro profondo, ormai dovrei essere abituata, ma quando sono le anime così giovani a doversene andare, non riesco a farmene una ragione.
Lo sfioro di nuovo, sperando di essermi sbagliata e anche per completare ciò che ho già iniziato - il processo verso la sua fine - e gli sorrido.

Il resto del pomeriggio lo passo chiusa in stanza con Emma, la mia coinquilina, stesa sul suo letto ed io a terra, a gambe incrociate, che cerco di studiare. Sono di cattivo umore, ma ormai neanche lei ci fa più caso.
Mi addormento senza aver cenato presa dall'ansia di ciò che dovrò fare domani.

Before your touchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora