"Pochi eletti hanno il dono di guardare altrove... oltre. Noi siamo il velo, noi siamo il prima ed il dopo."
ERIC
Mentre attendo nell'ombra, percepisco uno sguardo addosso: Rebeca si è accorta della mia presenza ed ora guarda nella mia direzione, scruta per capire chi sono. Faccio un passo indietro sistemandomi il cappuccio che mi copre il viso, con qualche ciuffetto che sbuca fuori e lascio che l'ombra mi avvolga completamente.
Appena lei si gira verso le amiche, colgo l'occasione per andarmene a passo svelto.
Non è ancora il momento di sapere.
Mi chiamo Eric Sawer e faccio parte del cerchio della vista.
Una cerchia di pochissimi eletti con il dono della veggenza o meglio, la seconda vista.
Siamo un centinaio, sparsi in tutto il mondo e ci cerchiamo da anni, da prima che nascesse il cerchio. Non è stato semplice perché molti non sapevano nemmeno di possedere questo dono, altri lo rinnegavano e ad alcuni addirittura si era manifestato da pochissimo, quando li ho trovati.
Ormai riconosco i segnali, soprattutto lo sguardo assente all'improvviso, che quasi sempre è il segnale che uno di noi ha visto. Molti la credono una vera e propria maledizione, ma la mia seconda vista è un tramite, un passaggio del testimone dalla terra all'infinito. Quando il velo si assottiglia tra noi ed i morti, succedono cose interessanti, io lo trovo eccitante. Non i morti, sia chiaro, ma l'alone di mistero che si cela dietro le morti improvvise, la nuova vita che affronteranno le anime mentre io, il traghettatore della loro esistenza, li guarda passare altrove.
Mi sono accorto di Rebeca James circa tre mesi fa, era seduta sul mio stesso autobus, in silenzio con le cuffiette e muoveva ogni tanto la testa come per seguire il ritmo della musica che ascoltava. Quella mattina aveva i capelli raccolti in una coda bassa, la fila al centro, i ricci ben tirati, era truccata appena e vestita tutta di nero, un colore che le dona molto.
Che bella, ho pensato subito. Poi ha alzato lo sguardo e ha osservato un punto in fondo all'autobus, apparentemente vuoto. Solo che anche io vedevo.
C'era un signore, o meglio l'ombra di quel che era quell'uomo e la guardava senza parlare.
Starà guardando ciò che guardo io o è solo una coincidenza?
Mi sono chiesto.
Ma poi si è alzata piano e tenendosi ai vari appigli del bus per non cadere, ha attraversato lo stretto corridoio del mezzo di trasporto e si è messa di fianco a lui. Allora mi sono avvicinato anch'io, tenendo però una certa distanza e mi sono finto al telefono per ascoltare meglio. Anche lei ha finto di fare lo stesso, ma ha guardato lo spirito negli occhi ed anche lui ha percepito che stesse parlando proprio con lui.
«Che ci fai qui?» dice toccandosi una cuffietta per non insospettire gli altri «Non lo so nemmeno io»
«Da quanto tempo sei... così?»
«è da una settimana che ti cerco. Gli altri mi hanno detto che ti avrei trovata in queste zone»No, no, stupido vecchio!
Rebeca ha fatto una faccia confusa, non capendo evidentemente ciò che l'uomo le stava dicendo.
«Gli altri chi?» dice. Mi tocco il viso con la mano in segno di resa. Devo andarmene e riferire al cerchio che ne ho trovata un'altra. L'uomo ha scrollato le spalle e si è dissolto nel nulla, lasciandola in preda a mille domande che le si leggevano benissimo in volto.
Ovviamente quando è accaduto tutto questo, non sapevo che Rebecca si chiamasse così, quindi appena sono sceso dal bus sono tornato al nostro quartier generale, un attico in Silicon Valley, fittato per non destare troppo sospetti tra i più curiosi, e ho iniziato le mie ricerche.
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Before your touch
Mystery / Thriller«Non voglio trascinarti nel mio oblio» «Finché saremo l'uno con l'altro, che importa se è buio?» Rebeca è una ragazza di 25 anni con un grande segreto: il suo tocco può mettere fine ad una vita. La sua è una vera maledizione che ha a che fare con Do...