"È uno strano dolore, morire di nostalgia per qualcosa che non avrai mai"
A. BariccoQual è esattamente il mio metro di paragone riguardo l'amore e le relazioni?
Un padre malavitoso che non ho mai potuto conoscere perché è stato ucciso mentre ero ancora nell'utero di mia madre e che l'ha costretta a cambiare città, dicendo addio alla sua famiglia?
Oppure il mio unico ragazzo di anni fa, morto tragicamente in un incidente?
Difficile mettere sulla bilancia cuore e testa e tifare per quest'ultimo quando, tutto intorno a te, non fa che ricordarti che a volte l'amore è sopravvalutato e finisce solo per spezzarti proprio dietro le scapole.
Di tutte le cose a cui ho assistito, le morti violente, gli sguardi vacui o addolorati dei defunti, le vite tormentate e appese a un filo, l'amore è decisamente la più pericolosa.
Un coltello affilatissimo di cui non hai mai il manico. Lo afferri sempre e comunque dal lato della lama e ti tagli ancora, ancora e ancora finché non sei tanto a pezzi da non poter più guarire.
Questo è l'unico amore che conosco. Non quello sano che ti fa stare bene, che ti solleva dalle sofferenze, che affronta con te i momenti terribili.
Chi può biasimarmi se continuo a scappare e dileguarmi al solo sentore di un ipotetico interesse, che potrebbe tramutarsi in sentimento?
"Non scappare" mi ha detto Axel fin troppe volte in questi mesi e stavolta, per la prima volta dopo anni, davvero non voglio.
Voglio restare con tutte le fibre del mio corpo che costantemente mi spingono verso di lui.
La mia coscienza mi parla come se fosse a parte da me stessa. Riaffiora a ricordarmi che ,per quanto la mia corazza sia dura ed a prova di fortissimi urti, non è però invincibile. Non ho saputo resistere, ho varcato il confine che per anni mi sono imposta come limite personale, e questa è la mia punizione più grande.
Eppure in quella calda giornata di maggio in cui mi sono presentata in quella chiesa, vestita del mio miglior abito nero, mai mi sarei immaginata che due occhi smeraldini avrebbero catturare per sempre la mia anima tanto riservata.
Quel giorno mentre accarezzava piano la schiena della madre, si era voltato e mi aveva inchiodato con il suo sguardo. Uno sguardo che da lì in poi avrebbe fatto vibrare ogni mia viscera. Io, di tutta risposta, non avevo sostenuto i suoi occhi, colpevole del peggiore delle colpe: aver toccato suo padre e aver consegnato la sua anima al Dio dei morti. E, nonostante la mia preoccupazione più grande in questi mesi sia stata semplicemente celare la verità inconfessabile di ciò che sono, ora tutto appare un'effimera sciocchezza, a confronto di quello che potrebbe realmente accadere.
"Tic tac mio bel fiorellino, un altro incidente è più che mai vicino"
C'è qualcosa di estremamente spaventoso nel prevedere che qualcuno morirà. La cosa che più mi annienta dell'essere ciò che sono, dell'avere la mia maledizione, è osservare la morte. Così inevitabile, spietata, crudele.
Non posso rischiare che Axel muoia.
Preferirei rinunciare a tutta la felicità che ho ricevuto in questo pochissimo tempo. A ogni frammento di futuro che ho stupidamente immaginato. i sentimenti che mi gonfiano il petto ogni volta che siamo insieme, piuttosto che metterlo in pericolo.
Sono stata così sciocca.
Cosa pensavo di fare esattamente? Poter vivere la favoletta della fidanzata felice e contenta con l'uomo dei miei sogni?

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Before your touch
Misterio / Suspenso«Non voglio trascinarti nel mio oblio» «Finché saremo l'uno con l'altro, che importa se è buio?» Rebeca ha 25 anni e custodisce un segreto terribile: è una seguace del Dio dei morti. Ogni vita spezzata, ogni anima che tocca, pesa sempre di più sulla...