22 - Due come noi

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"Tra due come noi non c'è chi vince o chi perde, c'è chi mente e chi ammette."

Sorrido come un'ebete quando, tornando dalla mensa, trovo sotto alla porta una piccola bustina argentata con sopra un adesivo a forma di R.

Un altro pezzo di puzzle, penso ed aprendola lo trovo lì, il terzo. Nessun biglietto, ma deve aver spruzzato un po' del suo profumo nella bustina, perché appena la apro, un odore familiare mi fa chiudere leggermente gli occhi ed inspirare piano.

Accendo il pc e mentre do un'occhiata alle email, me ne salta all'occhio una: "All'attenzione della Sig.na Rebeca James"

Per poco non cado dalla sedia quando leggendo, mi accorgo che mi hanno richiesta per un colloquio. Da quando non hanno scelto la mia intervista da pubblicare sul giornale di San Francisco, ho deciso che almeno due volte a settimana mi sarei dedicata alla ricerca di un lavoro che non comprendesse il servire i clienti in un bar e, per quanto ami Carla, la proprietaria del locale dove lavoro, devo muovere il culo e fare ciò per cui ho tanto studiato.

Mi sono iscritta a tutti i siti possibili caricando il mio curriculum ed ecco finalmente che ho ottenuto la prima risposta, il che mi sembra troppo bello per essere vero eppure leggo per la decima volta il contenuto dell'email: l'appuntamento è fissato per domani mattina.

Il suono del cellulare mi fa tornare con i piedi per terra

A.H.

Dimmi che Aaron non
ha dimenticato
di darti ciò che doveva darti

Il pezzo numero tre
è al sicuro

A.H.

Prima o poi dovrò trovare
altri modi per farti
recapitare i pezzi

Ad esempio?

A.H.

Mmmh...così ti rovino
la sorpresa, ricciolina

Ci penso un po' e poi gli scrivo:

Ti va di accompagnarmi
a fare "shopping"?

A.H.

Vengo a prenderti
tra un'ora

Sì lo so cosa state pensando, io che faccio shopping... in realtà non so cosa mettere per il colloquio di domani quindi ho bisogno di comprare qualcosa, anche se non posso permettermi chissà quali vestiti.

Il cuore mi balza in gola al solo pensiero di vederlo e già so che sprofonderò in una voragine di imbarazzo sapendolo lì a guardarmi mentre giro per i negozi indecisa. Odio comprare vestiti nuovi, provarli, abbinarli ed ecco perché vesto spesso o di nero o d'azzurro, così riesco facilmente a creare un outfit decente senza sembrare una barbona.

Immagino che Axel non faccia shopping nei miei stessi luoghi visto che non potrei permettermi nemmeno un laccio della sua scarpa, ma pazienza, questo è il mondo a cui appartengo.

A.H.
Sono qui fuori,
al solito posto



Il messaggio mi fa sobbalzare mentre mi sto sistemando i ricci.

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