CAPITOLO XV

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Tornai a fare quel sogno: ero di spalle, elegantemente vestita, nel palazzo dei Barrington, in uno dei sontuosi saloni. Osservavo l'ambiente circostante, quando una voce, quella di Peter, mi chiamava.

- Voltati. – mi implorava.

Sentivo l'urgenza e la necessità in quella richiesta e stavo quasi per girarmi quando mi svegliai.

Ricordai, allora, di aver sognato quella scena prima di fare il mio ingresso nella famiglia Barrington

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Ricordai, allora, di aver sognato quella scena prima di fare il mio ingresso nella famiglia Barrington. Come allora, quel sogno mi inquietava. Perché Peter mi supplicava di lasciargli vedere il mio viso, come se questa richiesta da nulla fosse difficile da esaudire e di vitale importanza? E perché, come allora, non riuscivo ad accontentarlo e, nell'atto di voltarmi, mi destavo? Ero molto agitata e quella mattina faticai a seguire le lezioni di Mr. Prescott.

Quando, nel pomeriggio, mi ritrovai con Fiona nel parco per la consueta passeggiata, mi meravigliai di fronte alla richiesta che mi fece:

- Che mi dici dell'amore? Parlami dell'amore, Gardenia. –

- Non ne so nulla, non ne ho esperienza... - risposi, imbarazzata, e decisa a non rivelare nulla della mia passione per Peter.

- Ma le tue guide spirituali ti avranno pur parlato dell'amore. – insistette Fiona.

- Sì, mi parlano dell'incontro con l'anima gemella. – risposi.

- Oh! Come vorrei mi accadesse! Dimmi, ti prego. – incalzò Fiona.

- Beh, quello che mi dicono potrebbe spiazzarti: spesso, l'incontro con l'anima gemella non è dei più semplici, ci metterà in seria difficoltà. –

- Perché? – domandò, scandalizzata

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- Perché? – domandò, scandalizzata.

- Perché ci porrà di fronte alle nostre ferite, le nostre paure, le nostre debolezze. Ci denuderà. –

- Ci farà soffrire, dunque? –

- Sì, all'inizio, finché non accetteremo di crescere, di andare oltre noi stessi, oltre il nostro io. E' per questa ragione che molte persone non sposano la propria anima gemella: non reggono alla tensione provocata dal rapporto. –

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