CAPITOLO XVI

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Quella notte, non riuscivo a prendere sonno, tormentata dal pensiero del dolore causato involontariamente a Lady Elizabeth. Tentai di contattare la mia guida spirituale, invano. Dopo qualche ora, mi addormentai, stremata dalla stanchezza.

Il giorno successivo, a colazione, Lady Elizabeth e Lord Barrington non si presentarono. Sentii un vuoto allo stomaco. Lady Fiona, invece, mi attendeva sorridente.

- Che brutta cera hai, cara, dormito male? – mi chiese, con leggerezza.

- Ieri sera ho commesso un grave errore. – le dissi, e le raccontai ogni cosa.

- Non preoccuparti, bambina, parlerò io ad Elizabeth e tutto si aggiusterà. – mi rassicurò Fiona.

Le sue parole, però, non bastarono a consentirmi di seguire le lezioni di Mr. Prescott serenamente. Temevo il momento di sedere a tavola a ora di pranzo. Quando raggiunsi la sala, tremante, vidi Lord Barrington a capotavola e il posto di Lady Elizabeth ancora vuoto. Fiona arrivò poco dopo di me. Avevo il cuore in subbuglio, ma mi feci forza e mi rivolsi a Lord Barrington:

- Come sta sua moglie, Sua Grazia? –

- E' molto confusa, mia cara, ma non è colpa tua, so che le tue intenzioni erano buone. – rispose, cortese.

- Vi chiedo perdono, sono costernata. – aggiunsi, con le lacrime agli occhi.

- Non occorre, si riprenderà. Ha bisogno di tempo. Tutti noi abbiamo bisogno di tempo. – rispose, pensieroso.

Dopo il pasto, Lady Fiona mi propose una passeggiata nel parco. Ero ansiosa di sapere cosa avesse da comunicarmi.

- Elizabeth è molto turbata. Ho tentato di pacificare il suo animo, al momento, senza successo. – esordì.

- Non vuole vedermi, ne sono sicura... - dissi, affranta.

- Ho pensato che la soluzione migliore sarebbe che venissi a Londra con me nel fine settimana. Avrai modo di allontanarti da qui per un po' e, nel frattempo, Elizabeth si calmerà. – propose, con naturalezza.

- A Londra? – domandai, incredula.

- Sì, cara, sarai ospite in casa mia. Dovevo, comunque, tornare per qualche giorno, per dare qualche direttiva ai domestici. Dio solo sa cosa stiano facendo in mia assenza! –

Ero senza parole. Fiona aveva tramutato un brutto momento in un'occasione di svago. Non ero mai stata nella capitale. A dire il vero, non avevo mai lasciato il mio villaggio, prima di varcare i cancelli del palazzo.

- Grazie, grazie infinite, Fiona, sarò felice di accompagnarti. – le dissi, con il cuore colmo di gratitudine.

Durante tutto il pomeriggio, vagheggiai il mio viaggio a Londra con Fiona, sognante, ma, a cena, Lord Barrington, informato dalla cognata dell'imminente partenza, si oppose:

- Non sai a che cosa andreste incontro, Fiona! Come ti salta in mente? Londra è già stata più volte attaccata, è estremamente pericoloso! Non ti lascerò esporre Gardenia a un simile pericolo!- tuonò.

- Non sai a che cosa andreste incontro, Fiona! Come ti salta in mente? Londra è già stata più volte attaccata, è estremamente pericoloso! Non ti lascerò esporre Gardenia a un simile pericolo!- tuonò

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