CAPITOLO XXIII

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La mia decisione di partire non fu accolta bene da Lady Elizabeth, che, dal giorno della partenza di Fiona, aveva ricominciato a criticarmi apertamente.

- Non vedo perché tu debba partire adesso! Pensa a studiare, piuttosto! – mi apostrofò a colazione, dopo il mio timido annuncio.

Fortunatamente, Lord Barrington non era dello stesso avviso:

- Mia cara, cambiare aria le farà bene. I viaggi contribuiscono alla formazione culturale dei giovani. E' tempo che visiti la capitale. Inoltre, sarebbe oltremodo scortese rifiutare il gentile invito di tua sorella. – disse.

La moglie lo guardò con disapprovazione, ma non osò controbattere. Non riuscivo a crederci: avevo vinto! Edward e Peter non erano presenti a questa conversazione, li avrei informati la sera stessa, quando avrebbero fatto ritorno dai campi.

Mancavano pochi giorni alla mia partenza, così, nel pomeriggio, durante la pausa, mi dedicai alla scelta del guardaroba da portare con me a Londra. Gladys mi aiutò, fornendomi preziosi consigli. Mi avrebbe accompagnata, come mia cameriera personale.

- Non è bene che una Lady viaggi da sola. – aveva sentenziato a tale proposito Lord Barrington.

Scelsi due abiti da viaggio per il tragitto di andata e ritorno e, su consiglio di Gladys, più esperta di me in materia, aggiunsi agli abiti da passeggio anche degli abiti da sera:

- Lady Fiona potrebbe proporvi di andare a teatro, ad esempio. – argomentò Gladys.

Ero molto eccitata e contavo le ore che mi separavano dall'inizio di quell'avventura

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Ero molto eccitata e contavo le ore che mi separavano dall'inizio di quell'avventura. Quando, dopo cena, raccontai a Edward dell'imminente partenza, mi sollevò da terra e mi fece fare una giravolta:

- Evviva! Sono felice che ti sia decisa! – esclamò, ridendo.

- Quale sarebbe il motivo di tanto baccano? – chiese Peter, accigliato, guardandoci.

- Nel fine settimana, raggiungerò a Londra Fiona. – risposi, ricomponendomi.

- E' appena andata via, trovi necessario affrontare un viaggio per rivederla? –

- Desidero accettare il suo invito. – risposi, punta sul vivo.

- Sembra che tu voglia fuggire. – osservò.

Non si sbagliava poi tanto, osservai tra me e me.

- Fuggire da cosa? – lo provocai.

- Da me. – rispose, lasciandomi senza parole.

- Non dire sciocchezze! – esclamai, fingendo meraviglia.

- Non sarebbe poi tanto strano, sembra che io ti faccia paura. – rincarò la dose.

 – rincarò la dose

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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