CAPITOLO XVIII

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Una mattina, mentre passeggiavo da sola nel parco, prima dell'inizio delle lezioni, la mia attenzione fu attirata da un movimento al cancello d'ingresso. Ero molto distante e non riuscivo a vedere bene, credevo che il lupo fosse venuto a trovarmi. Invece, avvicinandomi, riuscii a distinguere la sagoma di un uomo. Il cuore mi sobbalzò nel petto e cominciai a camminare sempre più velocemente e poi a correre: era Peter? Quando raggiunsi l'inferriata, scorsi il volto di Edward, emaciato, pallido, dimagrito, ma era lui, così come avevo imparato a conoscerlo dai ritratti.

 Il cuore mi sobbalzò nel petto e cominciai a camminare sempre più velocemente e poi a correre: era Peter? Quando raggiunsi l'inferriata, scorsi il volto di Edward, emaciato, pallido, dimagrito, ma era lui, così come avevo imparato a conoscerlo da...

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- Edward... - balbettai.

- Sei Gardenia? – mi chiese, indovinando.

- Sì, sono io. Entra, bentornato. – gli dissi, emozionata.

Mi tese goffamente la mano, imbarazzato, e notai che gli mancava il mignolo destro.

- Ricordo di guerra. – scherzò.

- Sono così felice di fare la tua conoscenza! – esclamai.

Ci affrettammo verso l'ingresso. Camminava spedito, nonostante la sacca che portava sulla spalla. Quando varcammo la soglia, chiamai Miles a gran voce:

- Miles, presto! Chiama i coniugi Barrington! Edward è tornato a casa! E' qui! – urlai, liberando la mia gioia.

Miles corse su per la scalinata e, poco dopo, la figura di Lady Elizabeth comparve in cima alle scale. Edward lasciò cadere la sacca e la raggiunse su per la gradinata in un balzo:

- Cara Mamma! – la abbracciò forte.

- Edward, figlio mio! – esclamò Lady Elizabeth tra i singhiozzi.

Lord Barrington li raggiunse e si unì al loro abbraccio. Io ero commossa, le lacrime bagnavano il mio sorriso. Fiona accorse poco dopo, con le mani giunte.

- Cara zia! – la apostrofò Edward e la strinse forte.

Avevo immaginato tante volte come sarebbe stato il momento del ritorno dei figli dei Barrington, ma non avrei mai creduto che mi avrebbe toccata tanto nel profondo. In fondo, non li conoscevo, eppure, mi sentivo già molto legata a loro.

Fui dispensata dalle lezioni. Ci riunimmo tutti in sala da pranzo, dove, per Edward, venne servita la più lauta delle colazioni: uova, bacon, salsicce, patate, fagioli, sandwiches, scones con burro e marmellata, tè, latte, caffè. Edward, si riempì il piatto, in confusione, ma non riuscì a mangiare nemmeno la metà delle pietanze. Il padre e la madre lo tempestavano di domande e lui rispondeva ad ogni curiosità.

- Dove ti trovavi alla fine della guerra? – chiese Lord Barrington.

- Ero in Germania già da un anno. – rispose Edward.

- Come hai perso il mignolo? – chiese, angustiata, Lady Elizabeth.

- Con una granata. – disse, mostrando la mano e facendo una smorfia.

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