Non riuscivo a riprendere sonno, continuavo a chiedermi da quando Peter sognasse la scena che aveva popolato le mie notti. "Da sempre" mi aveva risposto e mi domandavo se fosse la verità. Su un piano inconsapevole, sapeva che doveva incontrarmi? Se fosse stato così, anche per lui, nel corso di questa incarnazione terrena, l'incontro con me avrebbe avuto un peso considerevole. Qual era il mio ruolo nella vita di Peter? Dovevo soltanto amarlo o la mia persona avrebbe dovuto svolgere un compito più delicato? Mi assopii dopo lunghe ed estenuanti riflessioni.
Il giorno successivo, Gladys ci mise un po' a svegliarmi.
- Coraggio, Lady Gardenia, aprite gli occhi! La colazione sta per essere servita. – mi esortò.
Arrivai dabbasso con gli occhi gonfi, ma sorridevo. Sentivo di essere sulla strada giusta. Lady Elizabeth mi costrinse a riportare i piedi per terra:
- Che cosa è accaduto stanotte? – mi interrogò, inquisitoria.
- Niente di grave, Peter ha fatto uno dei suoi incubi. – risposi, minimizzando.
- Questo lo so, mi chiedo perché tu ti sia permessa di entrare nella sua stanza. – ribatté con durezza. Doveva avermi vista.
- Mi dispiace, Lady Elizabeth, desideravo soltanto svegliarlo, perché smettesse di soffrire inutilmente. – mi giustificai.
- Non è un compito che spetta a te, piccola intrigante! – mi rimproverò, alzando la voce.
Tacqui, umiliata. Sapevo di avere aiutato Peter accorrendo in suo aiuto, ma, agli occhi di sua madre, avevo valicato la linea del decoro.
- Calmati, mia cara, Gardenia cercava soltanto di rendersi utile. – tentò di difendermi Lord Barrington.
- Edward può benissimo soccorrere suo fratello, se è necessario. Non vedo come una ragazzotta di campagna possa essere d'aiuto a mio figlio. In ogni caso, è fuori discussione che si introduca, di notte, nella camera di un uomo. – riprese, con maggiore fervore.
Non intendevo scusarmi ancora. La mia coscienza era a posto, avevo fatto quello che dovevo fare. Non mi importava che la cosa fosse sgradita a Lady Elizabeth. Mi inquietava, però, capire che avrebbe fatto di tutto per tenermi lontana da Peter.
Quella sera, a cena, Peter ed Edward erano presenti. Edward mi chiese di raccontare del mio soggiorno a Londra. Così, presi a narrare le mie piccole avventure nella capitale.
- I parchi sono meravigliosi, sono felice che tu li abbia visitati. – commentò Edward.
- Devi tornare al British Museum. – mi esortò.
Peter, intanto, mi guardava intensamente, costringendomi spesso a distogliere lo sguardo per evitare di arrossire e di attirare l'attenzione di Lady Elizabeth, che mi sorvegliava come un carceriere.
In biblioteca, Edward continuò a interrogarmi, era molto curioso di sapere di Weronika.
- E' una donna straordinaria. Pensa che l'ho conosciuta durante la mia vita precedente in Islanda! Era la guaritrice che mi insegnò a riconoscere e usare le erbe medicamentose! – gli dissi, entusiasta.
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Gardenia
RomanceLa vigilia di Natale del 1899, nelle Cotswolds, in Gran Bretagna, qualcuno depone una cesta di fronte alla porta del cottage di un'umile sarta, Deirdre. La cesta contiene una neonata che la donna decide di allevare e di chiamare Gardenia. La piccola...