CAPITOLO XXVII

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La mattina successiva, fui svegliata dai raggi del sole, che finalmente faceva capolino dietro le nuvole. Così, a colazione, chiesi a Fiona se fosse possibile andare a passeggiare in un altro parco, approfittando della bella giornata. Fiona propose una gita a Green Park, che Gladys accolse con malcelato disappunto. Mi sentii ritemprata a contatto con la natura, tra i verdi prati e gli alberi.

Dopo l'incontro con Madame Zymborskwa, avevo bisogno di ritrovare il mio centro. Le sue parole mi avevano molto turbata e, nonostante la confortante visione onirica, lo ero ancora. Scoprire che Weronika era stata la donna che mi aveva istruita in Islanda, rendendomi una guaritrice, mi aveva chiarito il suo ruolo nella mia vita attuale, eppure, la conversazione avuta con lei continuava a risuonare nella mia mente e a incutermi un certo timore.

Avevo paura che le sue ambigue rivelazioni alludessero all'impossibile realizzazione di un'unione con Peter. Sapevo che era infantile concentrarmi su quell'aspetto e lei stessa mi aveva raccomandato di non focalizzarmi esclusivamente sulla mia vita sentimentale, ma non potevo farne a meno. Cominciavo a sentire la mancanza di Peter e a desiderare di rivederlo presto.

Fiona indovinò la causa del mio silenzio:

- Hai nostalgia di Peter? – mi domandò, a bruciapelo.

- Sì. – fui costretta ad ammettere.

- Sono certa che se la stia cavando bene. – provò a rassicurarmi.

- Dopo aver ascoltato Madame Zymborskwa, ho paura che non nascerà mai nulla tra noi. – spiegai.

- Perché dici così? Weronika ha affermato che questa incarnazione è molto importante per te, dal momento che hai ritrovato Peter. – tentò di confortarmi.

- Non sono così sicura che si riferisse a Peter e, in ogni caso, ha cercato di distogliermi dal pensiero di lui. Temo che sappia che questa relazione non mi donerà serenità. – asserii.

- Oh, mia cara bambina! Weronika non ha affermato nulla di tutto questo. Come vedi, resta sempre sul vago: non voleva in alcun modo influenzarti. Le cose tra voi andranno come devono andare: se siete predestinati, avrete un futuro insieme. Adesso, però, non crucciarti. Godi di questo sole e sorridi! – mi esortò.

Gladys ci osservava a distanza, seduta su una panchina, con l'aria piuttosto stanca

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Gladys ci osservava a distanza, seduta su una panchina, con l'aria piuttosto stanca.

Decidemmo di fare ritorno a casa per pranzo. La cuoca aveva preparato un succulento pollo arrosto con patate al cartoccio.

- Stasera, avevo in mente di andare a teatro. – annunciò Fiona, durante il pasto.

- Oh, sarebbe magnifico! – esclamai, entusiasta.

- So che ami Shakespeare, così, avrei pensato di proporti di andare a vedere una delle sue più belle commedie: Sogno di una notte di mezza estate. – spiegò.

Adoravo quell'opera di Shakespeare.

- Lo desidero tanto, Fiona, grazie! – le dissi, con gli occhi ridenti.

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