CAPITOLO XXIX

16 4 37
                                    

Quella giornata trascorse lenta. Non avevo lezione e di Peter non c'era traccia: doveva essere nei campi con Edward. Tentai di leggere, ma la mia mente vagava e non riuscivo a mantenere la concentrazione. Decisi di dedicarmi un po' alla pittura e tentai di riprodurre su tela la bellezza dei parchi di Londra. Quella città mi era rimasta nel cuore e sentivo, come aveva lasciato presagire Weronika, che avrebbe svolto un ruolo centrale nella mia esistenza. Nel pomeriggio, mi assopii e dormii per circa tre ore. Al risveglio, non riuscivo a riconoscere la mia camera, mi aspettavo di vedere le pareti rivestite di carta da parati decorata da rose della mia stanza da letto in casa di Fiona. In attesa della cena, tornai a lavorare al mio quadro. Mi sarebbe piaciuto mostrarlo a Peter, una volta che fosse finito. Attendevo spasmodicamente il momento in cui lo avrei rivisto, ma anche la cena fu una delusione: Edward e Peter erano assenti.

- I miei figli dovevano recarsi in una proprietà distante da qui, oggi, tarderanno. – spiegò Lord Barrington, quando chiesi di loro.

Così, in biblioteca, offrii i miei doni ai loro genitori e cercai di appassionarmi alla lettura. Stavo ormai per salire in camera, sconsolata, quando, guardando fuori dalla finestra, lo vidi. Sedeva appoggiato al tronco di un albero, seduto sull'erba. Il cuore cominciò a martellarmi nel petto, ma mi feci forza e lo raggiunsi.

- Peter... - lo chiamai, con la voce spezzata.

Si voltò lentamente, poi, quando mi vide, si alzò in piedi e mi si fece incontro.

Si voltò lentamente, poi, quando mi vide, si alzò in piedi e mi si fece incontro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

- Gardenia... Sei tornata. – esclamò, sospirando il mio nome.

- Sono arrivata ieri sera... - cominciai a raccontare.

- Temevo che rinviassi ancora il rientro. – confessò.

Rimasi spiazzata all'udire queste parole, non mi aspettavo una simile dichiarazione.

- No, desideravo rivederti... Rivedervi tutti... - mi corressi, spaventata dalla mia stessa sincerità.

- Sono contento che tu sia qui. – ammise, stupendomi ancora una volta. Era diverso da come lo avevo lasciato e mi chiedevo se fosse possibile che si manifestasse un cambiamento simile in una sola settimana.

- A dire il vero, ero in pensiero per te. Come ti sei sentito? – chiesi, alludendo ai suoi incubi notturni.

- Abbastanza bene. – rispose, reticente, dimostrando che non desiderava affrontare l'argomento.

- Ho un regalo per te. – annunciai, felice.

- Non dovevi comprarmi un regalo. – mi rimproverò, sorridendo. Era una delle prime volte che lo vedevo aprirsi in un timido sorriso.

- Spero ti piaccia. – risposi, incurante del suo rimbrotto, e gli porsi il pacchetto.

Lo scartò con cura.

- Il conte di Montecristo! Grazie! Ne ho sempre sentito parlare con entusiasmo. – commentò.

- Io non l'ho letto, ma la storia mi ha sempre incuriosita. Mi auguro sia all'altezza delle tue aspettative. –

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: a day ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

GardeniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora