12 - Parte dell'equazione

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Non farti abbattere dagli altri
nemmeno dai tuoi stessi pensieri.

Eileen

<< E se sbagliassi ? E se dimenticassi i passi? Cosa devo fare Eileen? Ho davvero paura>> era una delle bambine più brave a ballare del mio corso, così brava che l'insegnante aveva voluto darle un assolo a fine spettacolo.

<< Non accadrà, abbiamo provato tanto e se non dovessi ricordare qualcosa improvvisa, conosci lo spettacolo, puoi pensare a qualcosa da poter fare. Ma andrà bene vedrai. Sei sempre brava a ricordare tutto.>>
<<Grazie mille Eil! >> mi sorrise e corse nei camerini per finire di sistemarsi il vestito da pirata per lo spettacolo di danza moderna su peter pan, lei aveva ottenuto la parte di capitan Uncino, io Trilli, due parti mooolto diverse.
In quel momento ero così in ansia che avrei voluto poter essere davvero una piccola fata per nascondermi da qualche parte, invece avevo 10 anni ed ero troppo grande per nascondermi tra le pieghe del sipario.
Non riuscivo a pensare a niente se non all'insistente ansia da palcoscenico, era il mio primo spettacolo e i miei genitori non erano stati troppo bravi a tranquillizzarmi, in fondo non basta mai un "tranquilla andrà bene" per placare il terrore.
Altrimenti non esisterebbero sentimenti come: paura, ansia, terrore, tristezza e perfino la felicità, perché se con una frase puoi spegnere un emozione questo non varrà solo per le negative.
<<Ehi>> la voce era così sussurrata che quasi non capii se me la fossi immaginata o se fosse reale.
Mi voltai cercandone la fonte.
C'era una figura dietro la quinte che fino a poco prima non c'era, mi spaventò lì per lì poi però mi dissi che forse si trattava di un addetto alle luci o alle pulizie.
Non mi avvicinai troppo, sapevo di non dovermi fidare delle persone che non conoscevo quindi feci quel piccolo passo che bastava per capire meglio chi fosse.
Quando potei scorgere il viso mi accorsi che si trattava di una ragazza, era molto bella e mi ricordava qualcuno.
Pensai per qualche millesimo di secondo, giusto il tempo di cercare il suo volto nel mio repertorio di volti, come diceva sempre l'insegnante d'arte.
Riportai gli occhi su di lei di colpo.
<<Angelo custode! >> sussurrai sorridendo, improvvisamente mi ricordai della sua esistenza e mi tornarono in mente tutte le volte in cui dopo le lezioni di danza quando mi scoppiava la testa perché l'insegnante aveva urlato troppo compariva lei e una sua mano poggiata sulla mia testa bastava sempre per dare sollievo.
Come avevo fatto a dimenticarla?
Lo incontrata così spesso nel corso dell'anno che sarebbe stato difficile dimenticare e poi ero bravissima a ricordare quasi tutto.
<<Avrai anche rassicurato quella bambina ma a me sembri stare peggio tu >> sorrise e mi appoggiò una mano sulla testa.
<<Ho paura. Tanta paura.>>
<<Paura di fare una brutta figura? >> chiese alzando un sopracciglio.
<<No, paura di deludere>> dissi guardandomi le mani.
<<I tuoi genitori? >>
Puntai gli occhi su di lei.
<<Me stessa.>>
Sospirai e lei mi guardò in modo strano.
Fu come se stesse cominciando a considerarmi sua pari perché stavo crescendo.
Mi rese felice quel pensiero e per un secondo mi dimenticai del resto.
<< È una paura da adulti questa, hai capito che le cose le devi fare per te e non per gli altri, sei molto intelligente e siccome sei molto intelligente saprai anche che stai pensando troppo ora, è un momento che devi vivere al 100% perché ti renderà molto fiera, ma in questo caso avere un pò di paura fa bene>>
Sorrisi alle sue parole, aveva ragione e volevo a tutti i costi godermi il momento.
<<Abbiamo fatto tante prove, ricordo tutto benissimo, non voglio che la paura mi faccia sbagliare>> ammisi.
<<Facciamo così prendi un bel respiro con me ora.>>
Inspirammo ed espirammo insieme.
Una.
Due.
Tre volte.
Poi aprimmo gli occhi e mi sorrise.
<<Adesso tu sei una fata Eileen, lo sei ora, lo sarai su quel palco e anche dopo>> evidentemente la mia espressione non sembrava ancora convinta perchè continuò <<Trilli può volare giusto? >> annuii <<e i bambini sperduti possono volare grazie a lei e ai pensieri positivi ? >> annuii di nuovo << allora fai lo stesso, vola su quel palco perché loro hanno bisogno di te e pensa a quando potrai sentire gli applausi e potrai festeggiare con i tuoi amici, andrà tutto bene e se non dovesse andare così vorrà dire che potrai rifarlo meglio la prossima volta, si può sempre migliorare. Sempre. Tu però sei bravissima te lo assicuro.>>
Più parlava e più mi si riempirono gli occhi di luce.
<<Così esatto, voglio quello sguardo bimba>> anche i suoi occhi si illuminarono.
Sorrisi ancora di più.
<<Resterai? >> chiesi con il cuore pieno di speranza e in quel momento non mi interessava la presenza di nessuno se non la sua.
<<Resterò fino alla fine Eileen>> disse seria guardandomi negli occhi <<come in tutte le cose importanti>> sussurrò alla fine.
<<Ora vi lasciamo allo spettacolo. Buona visione! >> disse l'insegnante al pubblico finendo il suo discorso d'apertura e mi voltai un secondo verso il palco vedendo i miei compagni entrare.
Il cuore iniziò ad accelerare e tornai a guardare la ragazza.
<<Fino alla fine? Promesso?>>
<<Promesso.>>

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