9 - Nulla è certo

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La purezza e la bontà
sono questione di punti di vista.
La bontà non farla sporcare da nessuno
la purezza solo da me.

Eileen

<<Quanto tempo siamo rimaste lì dentro?>>
Chiesi mentre tornavamo a casa.
<<Troppo perché tu non ti rompessi le palle e non dessi fuoco a tutto ma troppo poco perché io non riuscissi a trattenerti dal bruciare tutto. A parte quel piccolissimo momento ti sei contenuta in modo impeccabile>> non capivo se mi stesse facendo un complimento o se mi stesse perculando.
La guardai alzando un sopracciglio.
<<Se tu non fossi stata li, AVREBBE preso fuoco tutto>> volli specificare.
<<Però ero li con te e questo per ora basta, col tempo imparerai>> mi strizzò l'occhio come se il problema fosse non riuscire a ricordare la tabellina del nove e non un potere che non riuscivo a controllare che avrebbe potuto creare chissà quanti danni.
<<Per forza altrimenti dovrò chiudermi in casa, 10 minuti fuori e in un modo o in un altro rischio di fare un disastro>> mi passai una mano tra i capelli come se questo servisse a calmare i pensieri.
<<Questo mondo non è facile principessa, per chi viene da fuori ancora di più, è molto bello sotto vari aspetti però purtroppo è problematico.>>
<<Nemmeno il mio era facile ma voi vi impegnate proprio a farmi uscire di testa.>>
Rise e scosse la testa e io la seguii a ruota, la sua risata era contagiosa e calmava i pensieri.
<<Si siamo un disastro ma il cambiamento è alle porte, lo sento>> c'era qualcosa nella sua voce, non era solo speranza ma nuda e cruda convinzione.

La osservai per un momento, era seria e lo sapevo ma un cambiamento comportava sacrifici, dolore, distruzione e se c'era anche un briciolo di fondo di verità in almeno uno dei libri nella mia libreria allora alla lista avrei tranquillamente potuto aggiungere "morte".
Amavo leggere storie così, amavo i miei mondi fantastici che sono sempre stati anche un pò casa, ma se ero in grado di innamorarmi tanto di un mondo che non esisteva quanto mi sarei innamorata di quello stesso mondo una volta divenuto reale, vivendoci letteralmente dentro?
Sarà dura, molto dura, non renderò mai giustizia alle eroine dei libri, perché loro sono meravigliose e io sono solo io, ma non starò sicuramente ferma se avrò la possibilità di far stare bene delle persone.
<<Magari un giorno potrei avere un accendino incorporato, guarda.>> cambiai discorso e le mostrai la mano che stava simulando il gesto per accendere un accendino immaginario e scoppiai a ridere.
Inizialmente sembrò essersi preoccupata, probabilmente stava pensando che io stessi per perdere di nuovo il controllo vista la serietà del mio tono poi scoppiò a ridere anche lei e spinse via la mia mano.
<<Stai dando di matto hai decisamente bisogno di cibo>> disse e mi prese per un polso trascinandomi verso il vialetto di casa.
<<Se mi fai correre però consumo di più e mi viene ancora più fame, non vale>> dissi a voce più alta ridendo.
<<Credo in te principessa>> mi prese in giro.
<<Non sei più la mia eroina se mi stacchi il braccio, dovresti proteggermi non menomarmi.>>
<<Ops scusa>> mi lasciò il braccio e continuammo a ridere ferme davanti casa.

<<EILEEENNNNN, NARAAAA. >>
<<Piccolo uragano! >> esclamò sorridendo Yanara guardando verso la porta.
Macy stava uscendo di corsa dalla porta di ingresso, ci correva incontro con un sorriso da parte a parte e mi saltò in braccio.
<<Ciao Macy come stai? >> dissi spostandole una ciocca di capelli dal viso.
<< Bene grazie voi? Nonna mi ha detto che siete andate a vedere la piramide.>>
<<È così che i bambini chiamano il palazzo>> sussurrò Yan al mio orecchio e io annuii.
Tra piramidi e ziqqurat, non ha avuto molta fantasia l'architetto.
<<Sì veramente un bel posto>> mentii sorridendo non sapendo cosa ne pensasse a riguardo e non volendo influenzare il suo giudizio in alcun modo.
<<Dai Eileen non dire cavolate, una mia amica dice che se le cadesse un cono gelato per terra il risultato avrebbe un design più bello>> disse scendendo dalle mie braccia per andare ad abbracciare Yanara.
<<Prego? Ma quanti anni ha la tua amica?>> dissi alzando un sopracciglio trattenendo una risata.
<<Ha dieci anni l'ho conosciuta al campo estivo, comunque si vede che non ti piace. Non mentire>> mi puntò un dito contro, mi stava rimproverando e giudicando allo stesso tempo.
<<Dobbiamo migliorare con le bugie Macy ma ci lavoreremo non temere>> le disse Yan.
<<La nonna mi ha anche detto che andrete al maneggio, posso venire anche io? Mi manca Myra.>> la bambina stava supplicando con gli occhi ed ero certa che mai e poi mai nessuno sarebbe riuscito a dirle di no in quel momento e non perché fosse convincente ma perché la tenerezza nei suoi occhi non lasciava scampo.
<<Se a tua madre va bene assolutamente sì>> le sorrise Yanara.
<<Sì>> poi si girò verso di me e mi sorrise <<Myra è un piccolo unicorno, l'ho visto nascere qualche mese fa e gli ho dato io il nome, quando Nara o la nonna mi portano mi occupo di lei>> le si gonfiò il petto, era fiera di sé e allo stesso tempo emozionata, gli occhi le brillavano come stelle nella notte.
<<Non vedo l'ora di conoscerla allora >> sorrisi nel modo più sincero possibile perché così mi sentivo, ma ero ancora sconcertata dalla storia dell'esistenza degli unicorni da avere paura di dare un idea sbagliata <<ora però andiamo a mangiare va bene?>>
<<Siiiii dentro è tutto pronto.>>
Prese sia me che Yan per mano e ci trascinò all'interno.

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