Sei ciò che sei,
amalo, non combattere.Appoggiai lo zaino per terra dopo essermi assicurata di aver chiuso la porta a chiave.
Il suo ordine non aveva senso, non lo capivo, perché compariva in camera mia in quel modo e faceva così?
Come se uno degli enemies dei miei libri fosse uscito dalla sua storia per venire ad importunare la mia.
Avrei potuto dare tantissimi significati al suo comportamento, il primo tra tutti un estremo bisogno di rompere i coglioni.<<Ciao anche a te e scordatelo.>>
Mi avviai verso il comodino e poggiai il telefono.
<<La mia non era una domanda, togliti quel cazzo di vestito.>> il suo ordine colpì direttamente il mio stomaco e il basso ventre.
Ho letto troppi libri, queste cose mi eccitano terribilmente, ho bisogno di una doccia fredda.
Cazzo.
<<Perché?>> mi voltai di scatto cercando di tornare in me.
<<Devo controllare che quello stronzo non ti abbia lasciato niente addosso.>>
Alquanto contraddittoria questa frase.
La guardai storto. <<Esattamente a cosa stai pensando? Pensi ci sia andata a letto? Se questo è uno strano scherzetto perché ti ho rovinato la scopata potresti lasciar perdere e andare a trovarti qualcuna ora, sono a casa e sono sana e salva quindi sei liberissima.>>
<<Qui non sei al sicuro come pensi e il tuo giochetto con Lydia non significa nulla, non è completamente stupida e continuerà a dubitare di te e a pensare che tu sia dalla parte del nemico.>> nel frattempo si era staccata dalla libreria e aveva abbandonato le braccia lungo i fianchi.<<Questo lo potevo immaginare anche da sola e ora puoi andare.>> risposi alzando gli occhi al cielo.
<<Questo non è uno dei miei giochetti Eileen, potrebbe averti lasciato addosso qualcosa toccandoti e non essertene accorta.>>
<<Ma cosa diamine intendi con questo?>> incrociai le braccia sul petto.
Era frustrata oltre che incazzata. <<Maledizioni, gps magici, oppure maledizioni incubus che probabilmente sono le peggiori.>>
<<Gps magici? Esistono davvero?>> alzai un sopracciglio.
<<Non è questo il punto ragazzina, spogliati o ti spoglio io.>> venne verso di me e io allungai una mano nella sua direzione per fermarla facendo un passo indietro.
<<Tu e il consenso siete due mondi separati per caso?>>
<<C'è di mezzo la tua sicurezza e quella di tutti, quindi sinceramente ragazzina non me ne fregherebbe un cazzo del consenso.>>
Di me poteva anche importarmene relativamente poco ma era vero che dietro le mie scelte poteva nascondersi la vita di tutti.
Sospirai frustrata <<sei insopportabile.>> mi arresi.
<<Brava, adesso voltati e legati i capelli, ricordi se Lydia o Vincent ti hanno toccata in punti particolari?>> mi voltai e sentii i suoi passi avvicinarsi mentre legavo i capelli.
Feci mente locale <<Lydia mani e braccia e Vince la schiena e il ginocchio.>>
<<"Vince" siete già passati ai diminutivi, credevo ti piacesse Yanara.>> cominciò a slegare il vestito.
<<Mi piace Yan e non esco con Vincent in quel senso.>> ci tenni a specificare.
<<Mh.>>
<<Perché ti è così difficile da credere?>> faticai a finire la frase sentendo il vestito scorrere lungo il mio corpo e finire per terra.
<<Ridevate parecchio e sembravate felici due minuti fa.>> mi voltai appena verso di lei con la testa, immaginandola alla finestra a guardarci mi venne da ridere.
<<È simpatico e ridere con una persona simpatica è normale.>> alzai le spalle.Percorse con le mani la mia schiena, mi toccava in modo delicato e la lasciai fare stando in silenzio reprimendo i brividi che mi stavano supplicando di uscire.
<<Sei terribilmente docile quando ti tocco.>>
Passò le mani sulle spalle e sulle braccia.
Dio, ti sembra davvero il caso di dire una cosa del genere?
<<Ti illudi veramente tanto Mael, dentro vorrei farti male.>> parlai a denti stretti.
<<Non penso proprio.>> mi voltò verso di lei e mi spinse contro una delle colonnine del baldacchino.
Mi sollevò il mento con due dita e mi controllò il collo.
Non riuscii a reprimere i brividi.
Brava ottimo modo per validare la tua tesi.
Allontanai le sue mani da me.
Era troppo, non mi piaceva l'effetto che aveva su di me quando prendeva il controllo, mi faceva sentire troppo vulnerabile e per quanto ormai fossi brava a tenerle testa in un combattimento lei era forte e sarebbe stata benissimo capace di sovrastarmi a suo piacimento.
<<Mi hai stufato e non voglio sentire la tua pelle sulla mia, mi dà fastidio.>> sputai di getto.
<<Davvero?>> la voce roca era troppo vicina al mio viso e non riuscivo, anzi, non volevo alzare lo sguardo, avrei preferito guardare qualsiasi cosa, i muscoli sotto la sua maglia, la scrivania dietro di lei, le particelle dell'aria che stava diventando brutalmente pesante.
Una sua mano raggiunse il mio fianco e lo strinse, spostai lo sguardo sul suo gesto e poi, contro ogni pronostico e speranza tornai sui suoi occhi.
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Frammenti
RomanceEileen è cresciuta tra gli umani, pensando di essere una di loro fino a quando la donna che credeva sua madre non scopre la verità e la spinge a ritrovare se stessa e a capire chi è davvero. Dovrà tornare nel luogo a cui appartiene tra le streghe, i...