11 - Barriere e bambini di luce

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Ricorda che
nonostante il passato possa fare male
ci sarà sempre qualcuno
che ne alleggerirà il peso.
Voglio essere la mano
che ti  salva.

Eileen

Dopo tre ore di allenamento decise che forse era ora di lasciarmi andare, era l'una ormai ed ero così stanca che mi sembrava di non aver riposato per giorni.
Stupida io che pensavo di poter andare avanti ancora per molto dopo aver usato i poteri per bruciare quelle povere piante.
Mi sedetti per l'ennesima volta sulla sedia a bere, avevamo finito due litri d'acqua.
Rettifica, AVEVO finito due litri d'acqua.
<<Ti stai abituando troppo, queste i prossimi giorni scompariranno>> disse indicando le sedie.
<<Pensi che io non possa sedermi sul pavimento? >> chiesi guardandola incredula alzando un sopracciglio.
<<In realtà conto proprio sul fatto che lo farai honey, così alleni di più i muscoli delle gambe.>>
<<Quindi oltre che stronza sei anche super stronza, interessante, comunque fai come ti pare ma per favore non togliermi l'acqua o sul pavimento ci finisco senza possibilità di rialzarmi sulle mie gambe.>>
Rise e scosse la testa.
<<Se ti comporterai bene non la toglierò ma dipende come mi sveglierò ogni mattina, devi imparare a sopportare e cominciare con il sopportare la sete potrebbe essere un ottimo inizio >>
E io penso che cominciare con un bel pugno assestato sul tuo naso possa essere ancora meglio.

Si fece improvvisamente seria << ci vedremo ogni mattina d'ora in avanti, alle 9 in punto, a parte la domenica.>>
<<Anche qui la domenica è generalmente giorno di riposo ? >> chiesi finendo l'acqua e alzandomi.
<< Esatto e vorrei una mattina per farmi i cazzi miei.>>
<<Va bene sua gentilezza reale.>>
Si avvicinò a me mettendosi un asciugamano attorno al collo.
<< È ora che tu vada >> disse guardando l'ora da un vecchio orologio a pendolo segregato in un angolo della stanza, era completamente verde come se fosse cresciuto un fitto strato di muschio sul legno.
<<Non sei una strega vero? >> chiesi istintivamente tornando ad osservare la ragazza.
Si fermò di fronte a me alzando un sopracciglio.
<< Questo cosa te lo fa pensare?>>
Indicai le sue orecchie a punta.
<<Pensi che le streghe siano tutte uguali? Arrivare a conclusioni basata sulle semplici osservazioni non sempre è la strada migliore.>>
<<Non penso questo ma girando per il paese più di una volta, nonostante la mole di gente che mi è capitato di incontrare, nessuno aveva le orecchie a punta, a meno che non le nascondessero con un qualche incantesimo.>>
<< Potrebbe anche essere comunque siamo rimasti in pochi così>> distolse lo sguardo mettendo via le armi.
<< Mael>> la chiamai voltandomi nella sua direzione.
<<Dimmi>> disse esasperata, si era sicuramente stancata della mia presenza e della mia impertinenza.
<<Perché stai mentendo?>> e io sono così brava a girare il dito nella piaga.
<<È ora che tu vada>> appoggiò le spade al loro posto sulla parete.
<<Se hai paura che ne parli a qualcuno ti sbagli>> continuai.
Adesso mi ammazza.
<< Devi cominciare a farti i cazzi tuoi Eileen. È ora che tu vada>> ripeté in modo quasi meccanico con gli occhi puntati sulle spade.
<<Penso di meritare delle risposte non credi? Infondo se Steren mi ha mandata da te e non da altri ci deve pur essere un motivo.>>
Sì voltò verso di me e per un attimo ebbi paura potesse farmi del male per non smettere di insistere e fare domande, mi morsi la lingua.
<<Và Eileen >> disse allungando un dito verso la porta << ci vediamo domani, se ci fosse qualche contrattempo Steren ha il mio numero.>>
<<A domani>> dissi senza emozioni sbuffando, mi voltai e uscii tornando al portale e poi dritta a casa.


Varcata la soglia mi invase le narici l'odore di quella sconosciuta ma sempre più familiare casa, nonché i mille profumi del laboratorio.
Di quelli sicuramente non mi sarei mai potuta stancare.
Sollevai il polso per guardare l'ora dall'orologio.
13:30
Ho fame.
Ma ho anche fame di risposte cazzo.
<<Eileen! Oh mama vatti a lavare! >> mi voltai verso la donna di colpo.
<<Ciao anche a te Steren>> risi mettendomi una mano sul cuore dallo spavento che mi aveva fatto prendere.
<<Ti voglio bene tesoro però sembra tu abbia pulito una discarica>> strizzò gli occhi come se l'odore le desse troppo fastidio.
Risi ancora di più quando si tappò il naso con due dita.
<<Puzzo così tanto? >> chiesi annusandomi la canottiera.
<< No sto scherzando tesoro >> rise anche lei << però fatti una doccetta così mangi più tranquilla e togli il sudore di dosso, ti aspetto qui.>>
<<Va bene grazie mille!>> non me lo sarei fatta ripetere due volte, sarei morta di fame piuttosto ma mi sarei per forza lavata, un pò perché mi davano fastidio i vestiti appicciati addosso e un pò per togliermi l'odore di Mael dal corpo.
Non che avessimo fatto chissà che lotta libera però quando si entra nella casa di qualcuno automaticamente parte del profumo della casa ti resta addosso e questo in particolare mi infastidiva.
Mael profumava di muschio e di qualcosa di fresco che mi ricordava l'inverno che però non avrei saputo spiegare.
Nonostante amassi quel profumo muschiato tipico dei profumi da uomo, non per niente rubavo spesso il profumo ai miei amici, mi sentii sollevata sentendo l'acqua della doccia percorrermi il corpo.
Usai tanto bagnoschiuma che una volta asciutta sarei tranquillamente potuta passare per una che aveva fatto il bagno nelle candele alla vaniglia.

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