3 - Heatherside

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L'aria si è fatta più calda,
i fiori più colorati.
Hai portato la vita,
scusa se ti donerò solo morte.

Eileen

Il resto della giornata è stato strano, ogni cosa che facevo aveva quel retrogusto amaro che solo le ultime volte danno, quello che si attacca nel palato, ti dà la nausea e non c'è verso di cambiare.

Ogni movimento, ogni oggetto usato, ogni sorriso di mia madre, tutto aveva il sapore di addio, anche se speravo che non lo sarebbe stato nel profondo avevo la certezza che tutti quei cambiamenti avevano un significato profondo, erano un segno, chissà cosa ne sarebbe stato del mio passato alla fine, cosa sarebbe rimasto delle mie routine .
Ho cercato per tutto il giorno di scacciare questi pensieri ma non è stato facile, abbiamo cucinato i pancake rispolverando ricordi, come se stessi per partire per un università lontana come una persona normale e con le paure di una persona normale.

Come se tutto stesse cambiando per sempre.

Perché tutto stava cambiando per sempre.

Ma a stare peggio era mia madre, si sentiva in colpa per non poter essere utile, per non riuscire a tenermi con se invece di mandarmi via.
Soprattutto aveva paura che dopo mio padre avrebbe perso anche me per sempre.

<<Ehi Eileen tutto bene? >> sussurrò mia madre dal sedile accanto al mio.
<<Sì sì tutto bene tranquilla. Solo normale agitazione.>> le sorrisi e le strinsi una mano, sapevo di non aver bisogno di darle spiegazioni, riusciva a percepire le mie emozioni come se queste fossero tatuate sulla mia pelle, mi conosceva a menadito, per lo meno conosceva gli aspetti della persona che ero stata fino ad allora, col passare del tempo, stando lontane e con tutte le cose che scoprirò non sapevo se sarebbe stato lo stesso.
Asciugai una lacrima senza farmi vedere, non volevo fingere di essere forte perché non avrebbe avuto senso ma se mia madre mi avesse vista piangere avrebbe pianto e sicuramente avrei fatto fermare l'auto e mandato a fanculo tutto.

Il viaggio sembrava non finire mai e senza niente che potesse distrarmi ovviamente non riuscivo a fare altro che pensare.

Quanto vorrei poter spegnere il cervello per due minuti.

La mattina prima Moreen ci disse che saremmo partite il giorno dopo all'alba che per viaggiare era il momento migliore e così avremmo avuto il tempo di goderci quel cambiamento con il favore del giorno e del sole.

Sperai tardasse ma fu inutile dire che quella mattina fù più puntuale di un orologio svizzero.
Io e mia madre eravamo terribilmente assonnate perché non eravamo riuscite a dormire neanche un minuto, lei ugualmente assonnata perché reduce da una nottata di viaggio ma sembrava più sveglia del mondo stesso.

Guidava una jeep verde militare, disse che sarebbe stata mia per tutto il tempo che avrei passato con lei e la sua famiglia e quest'autonomia probabilmente era una delle cose che più mi motivava.

E' vero ero agitata e spaventata ma allo stesso tempo elettrizzata, ho sempre amato le cose nuove, ciò che mi dava la possibilità di crescere ed evolvere, ho sempre amato uscire dalla mia confort zone per capire fin dove ero disposta ad arrivare anche se tutta quella situazione era decisamente più complessa di una semplicemente fuga dalla zona di confort.

<<Andrà tutto bene vedrete, è normale avere ansie e dubbi ma tutto vi sarà chiarito>> Moreen sorrise dallo specchietto, ma per quanto mi impegnassi il suo sorriso non mi rassicurava, c'era qualcosa in lei, non sembrava felice di averci lì, probabilmente nemmeno di dovermi ospitare, ovviamente non conoscendola non avrei potuto dire perché, magari semplicemente odiava avere estranei in casa o magari aveva il terrore che io combinasse un qualche casino irrimediabile, che conoscendo le cose che aveva confessato mia madre sarebbe potuto essere possibile.
Ma sorvolando le mie sensazioni era veramente una bella donna, aveva capelli neri lisci e occhi marrone scuro, sarebbe potuta sembrare una persona comune, una faccia già vista ma il modo in cui indossava quelle caratteristiche la rendevano unica. Emanava potere.
Sembrava una donna in carriera sicura di sé ma anche dolce e piena di mistero.
E l'idea di capire se ci fosse qualcosa che nascondeva dietro quelle iridi si era insinuata nella mia mente fin dal primo momento in cui ero entrata nella sua vita, senza sapere esattamente perché sentissi questo bisogno ma avrei avuto il tempo per conoscerla e magari per indagare. Tutto da quel momento in avanti non sarebbe stato altro che un nuovo libro che non avevo ancora letto e che avrei dovuto obbligatoriamente leggere fino alla fine, con l'unica piccola differenza che ne avrei fatto pienamente parte.

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