capitolo 52 - Colei che non si fa mai i cazzi suoi

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Ero quasi arrivato a casa quando, all'improvviso, ho visto Rebecca che aspettava davanti al portone. Sembrava rilassata e sorridente, anche in quel buio fitto della notte. Una parte di me voleva solo salutarla e rientrare, chiudere tutto e lasciarmi questa giornata alle spalle. Ma lei mi ha visto, mi ha sorriso, e non riuscivo a respingerla.

"Hey, tutto bene?" ha detto, avvicinandosi.

"Sì, solo una giornata un po' lunga," risposi, cercando di apparire normale, come se non avessi appena avuto l'ennesima discussione con Emily. Cercavo di evitare i suoi occhi, ma lei ha continuato a guardarmi con quel suo sguardo dolce.

"Magari posso farti distrarre un po'," ha detto, allungando la mano per afferrarmi delicatamente il braccio.

Forse, ho pensato, forse aveva ragione. Forse potevo davvero smettere di pensare a Emily, lasciarla andare, e cercare di vivere qualcosa di diverso. Forse potevo iniziare a vedere Rebecca come qualcuno di più. Ho ricambiato il sorriso e le ho accennato un sì, anche se non ero sicuro al cento per cento di quello che stessi facendo.

"Ti accompagno a casa, è buio," le ho detto, in realtà più per convincere me stesso che lei.

Mentre ci incamminavamo, lei parlava e io ascoltavo a metà, cercando di convincermi che questo era esattamente ciò di cui avevo bisogno. Arrivati davanti casa sua, Rebecca mi ha invitato a entrare. Ho esitato per un attimo, ma alla fine ho accettato. Una volta dentro, ci siamo messi sul letto a parlare ancora. Lei raccontava, e ogni tanto mi perdevo nei suoi occhi, pensando che, forse, Rebecca era la scelta giusta, quella che poteva aiutarmi a dimenticare Emily.

Dopo un po', però, la conversazione si è fermata. Rebecca si è avvicinata e mi ha sfiorato la mano, come per cercare un contatto. Poi ha appoggiato una mano sulla mia spalla, guardandomi negli occhi in silenzio. Mi sono trovato a pensare, forse dovrei lasciarmi andare, magari Rebecca è la strada giusta, l'opportunità di andare avanti.

Lentamente, si è avvicinata e mi ha baciato, e per un attimo ho cercato di essere presente, di mettere via ogni altro pensiero. Ma non appena le sue mani hanno iniziato a toccarmi con più intensità, un'ondata di confusione mi ha travolto.

Rebecca ha iniziato a slacciarmi la camicia e a sfiorarmi la pelle, ma dentro di me qualcosa non andava. La sua mano ha continuato a scendere, ma nella mia testa, improvvisamente, si è fatta strada l'immagine di Emily.

"Rebecca, cosa..." le ho detto, tentando di fermarla.

"Shh, va tutto bene," ha sussurrato, continuando.

Ho pensato che forse, in fondo, potevo lasciarmi andare, lasciare che Rebecca mi prendesse e mi facesse dimenticare. Ma qualcosa dentro di me si rifiutava di andare avanti. Sentivo che sarebbe stato sbagliato.

Mentre lei continuava a baciarmi, mi sono reso conto che non riuscivo a farlo. Non ci riuscivo. Emily continuava a essere nella mia testa, ogni suo gesto, ogni ricordo. Rebecca non avrebbe mai potuto cancellarla.

Mi sono alzato bruscamente, il cuore che batteva forte.

"Scusa, Rebecca. Io... non posso," ho detto, cercando di trovare le parole giuste.

Lei mi ha guardato, sorpresa e delusa. "Ethan, cosa c'è che non va? Non vuoi stare con me?"

Ho abbassato lo sguardo, troppo confuso per dare una risposta chiara. "Non è colpa tua, è solo che... ci sono delle cose che non posso cancellare."

Mentre Rebecca si girava dall'altra parte, io mi sono seduto sul bordo del letto, sentendo addosso un peso che non riuscivo a scrollarmi di dosso.

Rebecca si sistemò accanto a me, e ci fu un momento di silenzio imbarazzato mentre fissavo il soffitto. Cercavo di mettere in ordine i pensieri, ma Emily continuava a comparire nella mia mente, più intensa e insostituibile di quanto volessi ammettere.

Rebecca, con un sospiro, si girò verso di me, e potevo sentire la delusione nel suo tono quando disse: "Ethan... non è la prima volta che mi blocchi."

Non riuscivo a guardarla negli occhi. "Lo so... scusa."

"Non voglio essere quella che si accontenta di metà di te, sempre," continuò, cercando di tenere la voce stabile. "Merito qualcuno che mi scelga davvero."

Quelle parole mi colpirono più di quanto avessi previsto. Sapevo che Rebecca meritava tutto questo e di più, ma io non ero mai stato capace di darle quello che cercava, quello di cui aveva bisogno. Il mio cuore, la mia mente, persino la mia rabbia... tutto tornava sempre a Emily, a quel legame complicato e doloroso che ci teneva legati, per quanto lo odiassi.

"Rebecca... mi dispiace," le dissi, mentre cercavo di guardarla con sincerità. "Tu sei... una persona incredibile. Ma io sono un disastro, e non so cosa sto facendo con me stesso. E credo... che non posso darti quello che vuoi, non adesso."

Ci fu un lungo silenzio, rotto solo dal rumore della pioggia che iniziava a cadere fuori. Rebecca scosse la testa, quasi divertita.

"Ethan, non sei un disastro. Sei solo innamorato della persona sbagliata."

"Lei ti ha ferito, Ethan. Non vedi quanto sia tossica? Perché continui a darle potere su di te?" aggiunse guardandomi con un misto di rabbia e preoccupazione. "Meriti di meglio."

Non riuscivo a dirle che, nonostante tutto, sentivo di dover proteggere Emily. "Non posso semplicemente dimenticarla. È una parte di me."

Rebecca si alzò, colpita. "Ma perché? Perché continuare a soffrire per qualcuno che non ti merita? Ti prego, Ethan, non lasciare che Emily ti distrugga. Non sono io a dover lottare per la tua attenzione."

Il suo tono era sincero e mi toccò nel profondo. "Lo so che stai cercando di aiutarmi, ma Emily non è solo una ragazza. È la mia storia. Anche quando la odio, c'è qualcosa di profondo tra noi."

Rebecca fece un respiro profondo, ma non si rassegnò. "Sei sicuro di voler essere con lei? Non capisci che ci sono persone che ti vogliono bene, come me?"

"Rebecca, io... Non lo so," dissi, confuso. Volevo trovare una soluzione, eppure ogni tentativo di allontanarmi da Emily sembrava impossibile.

"Magari possiamo provare a lasciarci andare... insieme," suggerì lei avvicinandosi.

"Forse hai ragione..." risposi io guardandola.

"Davvero?" rispose lei, sorpresa.

"Col cazzo" dissi alla fine, allontanandomi da lei.

Rebecca si girò, dandoci lo spazio di cui entrambi avevamo bisogno.

Alla fine, ci addormentammo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.

Eppure, prima di chiudere gli occhi, sentii che era l'ultima volta che avrei cercato di dimenticare Emily accanto a qualcuno che non fosse lei.

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