Quando il suono della campanella annuncia l'inizio della giornata, mi sento già a pezzi. Non per colpa della stanchezza, ma per quello che mi porto dentro. Non sono sicura di come farò ad affrontare oggi.
Sophia e Lexa mi salutano con un sorriso, ma il mio è forzato. Lo sanno, lo capiscono, ma non insistono.
In classe cerco di mimetizzarmi. Testa bassa, occhi sul quaderno. Eppure, non basta. Per loro non basta mai.
"Ehi, Emily! Ti sei ripresa dalla figuraccia di ieri?"
"O forse sei ancora troppo occupata a correre dietro a Ethan?"
"Già, un'altra che si illude! Come se uno come lui guardasse te..."
Le risate sono taglienti, più delle parole. Non li guardo, non li affronto. Sono bravissimi a trovare ogni mia debolezza e a colpire lì, dove fa più male.
Le loro voci diventano più forti, invadenti, quasi assordanti. Non ce la faccio più.
Mi alzo di scatto e corro fuori dall'aula.
Non so dove sto andando. Non so nemmeno cosa sto facendo. Vedo tutto sfocato, come se stessi attraversando una nuvola. Gli occhi mi bruciano, le lacrime mi annebbiano la vista.
Non vedo niente, nessuno.
Fino a quando sbatto contro qualcosa. No, non qualcosa. Qualcuno.
Cado a terra, col sedere che tocca il pavimento con un tonfo. Stringo forte gli occhi, cercando di fermare le lacrime, ma la voce che sento mi blocca.
"Emily?"
Ethan.
Lo riconosco subito, dalla voce profonda, leggermente confusa ma... preoccupata?
Mi sfiora il braccio e mi aiuta a sedermi contro uno degli armadietti.
"Che diavolo stai facendo? Respira, okay? Rilassati."
Non riesco a rispondere. Non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Il mio petto si stringe, il respiro è corto, la gola chiusa.
"Emily, guardami."
"Non ci riesco..."
La mia voce è un sussurro spezzato, quasi impercettibile.
C'è silenzio per un attimo. Poi Ethan si china davanti a me. Non vedo il suo volto, ma sento la sua presenza così vicina da farmi tremare.
"Sai perché ti dico di guardarmi? Perché ogni volta che lo fai, riesci sempre a rimettere a posto qualcosa dentro di me."
Mi manca il respiro. Queste parole mi colpiscono come un pugno, ma sono anche come un abbraccio che mi stringe e mi tiene ferma. Apro lentamente gli occhi e lo vedo. I suoi occhi sono così intensi, così fermi su di me, che quasi mi fanno dimenticare come si respira.
"Perché... perché sei qui?" riesco a chiedere, la voce ancora tremante.
"Perché..."
Non riesce a continuare, Sophia e Lexa appaiono alla fine del corridoio.
"Emily!" urla Sophia, correndo verso di noi. Lexa la segue a ruota.
Si fermano accanto a me, guardando prima me, poi Ethan, poi di nuovo me.
"Em, stai bene?" chiede Lexa, inginocchiandosi accanto a me.
Io annuisco debolmente, evitando lo sguardo di Ethan.
"Vieni, ti accompagniamo in bagno," aggiunge Sophia, aiutandomi ad alzarmi.
Mi appoggio a loro, lasciandomi guidare lontano da Ethan. Lascio che mi portino al sicuro.
Ma prima di andarmene, sento ancora una volta la sua voce.
"Emily."
Mi giro appena, ma non abbastanza per incontrare il suo sguardo.
"Non dimenticare quello che ho detto."
Non rispondo. Non ne ho il coraggio.
Quando arrivo in bagno, mi guardo allo specchio. La mia faccia è rossa, gli occhi gonfi. Chiudo il rubinetto dopo essermi sciacquata e tiro un respiro profondo.
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Rivals-passione
RomanceEmily ha sempre avuto un solo obiettivo: essere la migliore. In tutti i suoi anni al liceo, ha lavorato duramente per costruirsi una reputazione impeccabile come studentessa modello e leader della scuola. Con l'ultimo anno appena iniziato e la presi...