Capitolo 22 - L'annuncio del ballo

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Giorno dopo

"Buongiorno a tutti!" era la preside che parlava. Mi trovavo a scuola nell'aula di teatro. Tutti gli studenti si radunarono nell'aula e si sedettero. "oggi ho un annuncio importante. A dicembre si terrà il ballo della scuola!"

Oh no.

Le parole risuonarono nel teatro, ma io sentivo solo un nodo allo stomaco. Ballo della scuola? Era un evento che tutti attendevano con ansia, ma per me, era un promemoria della mia solitudine. Non avrei mai avuto nessuno con cui andarci.

La preside continuò a parlare delle varie attività, ma la mia mente era altrove. Con chi avrei potuto ballare? L'idea di restare sola mi terrorizzava.

Quando tornai in classe, Jake si avvicinò a me, un sorriso che si allargava sul volto. "Hey, Emily! Sei già in ansia per il ballo? Chi hai in mente come partner?"

Nessuno.

"Non lo so, Jake. Magari vado sola." Risposi, cercando di sembrare indifferente.

"Ma dai, non puoi non farlo! Ci sono un sacco di ragazzi con cui puoi andarci!"

Certo, sicuramente i ragazzi della scuola verrebbero al ballo con una come me.

Decisi di chiedere: "E tu? Con chi andrai al ballo?"

La sua espressione cambiò.

"Beh...boh."

"Ah, capisco." Dissi, cercando di mantenere la voce neutra.





Durante la pausa pranzo, mi sedetti da sola a un tavolo a guardare il telefono, cercando di allontanare i pensieri tristi. Ma il mio momento di tranquillità fu interrotto quando Rebecca si avvicinò, accompagnata da un gruppo di ragazza. "Ehi, stronza!" esclamò, la sua voce carica di sarcasmo. "Come va, Emily?"

Mi alzai di scatto.

Un brivido di rabbia percorse la mia schiena. Non avevo voglia di confrontarmi con lei. "Lasciami stare, Rebecca." Risposi, cercando di mantenere la calma.

Ma lei non si fermò. Mi spintonò, facendomi perdere l'equilibrio.

"Oh, guardate! È caduta." Rise, mentre io caddi a terra, il polso colpì il pavimento con un forte rumore, e il mio telefono cadde e il vetro si spaccò.

"Sei pazza?" esclamai, mentre il dolore si diffondeva nel mio polso. "Hai rotto il cazzo!"

Il quel momento, Ethan apparve, e il suo sguardo si fece furioso. "Rebecca, che diavolo stai facendo?" Disse, avvicinandosi a noi.

"Non ti immischiare, Ethan. Stavo scherzando."

Stava scherzando...

"Non penso proprio. Tu non stavi scherzando. Se ti permetti un'altra volta a fare una cosa del genere a Emily, ti giuro che...ti finisce male."

Cosa aveva appena detto? Mi stava proteggendo?"

"Ethan, ho detto che stavo solo scherzand..."

"L'hai spinta!" la interruppe Ethan, furioso. La tensione aumentò e Rebecca, visibilmente infastidita, si allontanò, ma non prima di lanciare un'ultima occhiata sprezzante verso di noi.

"Emily, stai bene?" chiese Ethan, inginocchiandosi accanto a me, prendendo la mia mano.

"No. Mi fa male il polso."

Ethan spostò il suo sguardo verso il mio telefono rotto.

"Te lo ricomprerò." Disse, guardandomi negli occhi.

"Ethan, non pensarci nemmeno! Se lo fai ti giuro che..."

Il quel momento, io e Ethan vedemmo Jake avvicinarsi.

"Ragazzi, che succede?" chiese Jake, preoccupato.

"Rebecca l'ha spinta." rispose Ethan

"Impossibile." Disse Jake, guardando Rebecca in lontananza.

"Si, Jake, mi ha spinto." Risposi io, i miei occhi puntati ancora sulla mano di Ethan nella mia.

"Dobbiamo portarla in infermeria." Propose Ethan, il suo tono carico di disprezzo.

Con l'aiuto di Jake, riuscii ad alzarmi. Il dolore era acuto, ma la mia determinazione a non mostrare debolezza era più forte. "Non preoccupatevi, posso farcela." Dissi, anche se la verità era che mi sentivo fragile.


Quando arrivammo in infermeria, il personale scolastico mi fece accomodare. "Hai probabilmente slogato il polso." Disse l'infermiere, esaminandomi. "Dobbiamo metterle una fasciatura e, se necessario, la porteremo dal dottore."

Jake e Ethan si scambiarono sguardi carichi di tensione. Jake sembrava frustato. "Perché sei qui, Ethan?" chiese, mentre l'infermiere si allontanava per prendere il materiale.

"Perché mi interessa." Rispose Ethan, con una sfumatura di sfida nella voce. "Emily non ha bisogno di rimanere sola in questo momento.

"Non ho bisogno di nessuno." Dissi, anche se la verità era che mi sentivo più sicura con loro due lì. Ma non avrei mai ammesso quanto fossi vulnerabile.

Il dottore arrivò e confermò che si trattava di una slogatura, ma non era niente di grave. "Metteremo solo una fascia. Dovresti tenerlo a riposo per qualche giorno."

Dopo aver ricevuto il trattamento, uscimmo dall'infermeria, ma la tensione tra Jake e Ethan era palpabile.

"Grazie per avermi portata qui." Dissi a entrambi, cercando di distendere l'atmosfera.

"Figurati." Disse Jake, ma il suo sguardo era freddo.

Mentre ci allontanavamo, capii che la giornata era stata solo l'inizio di qualcosa di più grande.

Il ballo si avvicinava e le cose stavano diventando sempre più complicate.

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