capitolo 74 - L'amica che legge oltre le parole

6 4 0
                                    

Lexa's Pov


Quando leggo il messaggio di Emily, so già che c'è qualcosa che non va. Non è da lei mandarmi "urgente" senza aggiungere dettagli. Di solito cerca di mascherare il suo stato d'animo con battute o frasi leggere, ma quando scrive così... so che qualcosa l'ha colpita davvero.

Mi affretto, infilandomi un paio di scarpe al volo, e corro verso il punto dove di solito ci incontriamo quando lei ha bisogno di me: il parco dietro la scuola. È il nostro rifugio, il nostro posto segreto dove possiamo parlare senza che nessuno ci disturbi.

Quando la vedo, è seduta su una panchina, con le braccia incrociate e lo sguardo perso. Non mi dice nulla quando mi avvicino, ma il modo in cui si stringe nelle spalle parla chiaro.

Mi siedo accanto a lei e la studio per un attimo, cercando di capire da dove partire. Emily è sempre stata brava a tenersi tutto dentro, ma io so leggere oltre le sue maschere.

"Okay, spill it," le dico, rompendo il silenzio. "Chi devo uccidere stavolta?"

Lei sbuffa, ma non sorride. Male segno.

"Non ci crederesti nemmeno se te lo raccontassi," dice, mordendosi il labbro.

"Emily, tesoro, sono tua amica da troppo tempo per sorprendermi ancora. Vuoi iniziare con chi ti ha fatto arrabbiare o con il motivo per cui stai per esplodere?"

Si passa una mano tra i capelli, chiaramente combattuta. Alla fine, si arrende. "Ethan."

Ovviamente.

Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. "E cosa ha combinato stavolta? Ti ha rubato il pranzo? Ti ha lanciato un'altra delle sue frecciatine velenose?"

Lei scuote la testa, il che mi sorprende. Emily non è mai così scossa per le solite battutine di Ethan. Dev'essere successo qualcosa di più grosso.

"Mi ha dato della bambina viziata," sputa fuori infine, la voce incrinata.

Rimango un attimo in silenzio. Certo, Ethan sa essere un idiota, ma questa volta sembra che abbia colpito un nervo scoperto.

"Okay..." inizio con cautela. "E perché ti importa così tanto? Voglio dire, non è la prima volta che si comporta da stronzo."

Emily mi guarda come se avessi appena detto la cosa più stupida del mondo. "Non lo so, Lexa! È proprio questo il punto! Non dovrebbe importarmi, ma... non lo so, è come se ogni volta che dice qualcosa riuscisse a farmi a pezzi."

La sua voce si incrina di nuovo, e mi sento il cuore spezzare per lei. Le prendo una mano e gliela stringo.

"Emily, ascoltami. Ethan è un disastro ambulante. Non dovresti lasciarlo entrare nella tua testa così facilmente. Sai che lo fa apposta, vero? Si diverte a vederti reagire."

Lei sospira, tirando su col naso. "Ma allora perché mi guarda in quel modo? Perché sembra che a volte... non lo so... gli importi davvero?"

Ed ecco che arriviamo al vero problema. Non è solo rabbia quella che Emily prova per Ethan. È confusione. È quel misto di attrazione e odio che può distruggerti se non lo gestisci.

"Perché probabilmente neanche lui sa cosa vuole," dico alla fine. "Ma tu sì. E non puoi lasciarlo confonderti. È questo che vuole, Emily. Vuole che tu perda il controllo."

Lei annuisce, ma posso vedere che non è del tutto convinta. Ethan ha lasciato il segno, e non sarà facile per lei scrollarselo di dosso.

"Comunque," aggiungo, cercando di alleggerire l'atmosfera, "se vuoi possiamo fare un piano per vendicarti. Niente di troppo drastico... tipo nascondere un pesce marcio nel suo armadietto. O mettergli del glitter nei vestiti. Sai che non se ne libererebbe mai."

Finalmente, un accenno di sorriso. È piccolo, ma è qualcosa.

"Grazie, Lexa," dice piano.

"Sempre, tesoro. Sempre."

Rivals-passioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora