capitolo 67 - L'attimo sospeso

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La serata era finalmente iniziata. Io, Lexa e Sophia ci siamo preparate per ore, passando da un look all'altro finché non abbiamo deciso. Ho scelto un vestito corto nero, semplice ma che attirava sicuramente qualche sguardo. Quando siamo arrivate alla festa, la musica era già a tutto volume e la pista piena.

Dopo qualche drink, il nervosismo svanì del tutto e cominciai a ballare con le ragazze, la testa leggera e un sorriso incollato alle labbra. Ballavamo al centro della sala, mentre le luci vorticavano attorno a noi.

All'improvviso sentii delle mani posarsi sui miei fianchi, una stretta decisa che mi fece sussultare. Mi girai di scatto, pronta a spostarle... e mi trovai davanti Ethan.

"Tu..." dissi, senza riuscire a finire la frase. C'era un misto di sorpresa e sfida nei suoi occhi, e un sorriso di quelli che fanno innervosire.

"Ciao anche a te, Emily," disse con voce rilassata.

Lo guardai, cercando di non lasciar trasparire quanto fossi scossa. "Pensavo fosse chiaro che volevo divertirmi senza... drammi," aggiunsi, con uno sguardo freddo.

"E chi ti dice che sia qui per complicarti la serata?" rispose, alzando le spalle, ma senza staccarsi da me.

Feci per allontanarmi, ma lui mi prese il polso con delicatezza, avvicinandomi di nuovo. "Ethan, lasciami andare..." sussurrai, la voce incerta.

"Non così in fretta." Mi guardava con una calma che mi metteva a disagio, un misto di sfrontatezza e determinazione.

E prima che potessi protestare, mi trascinò via dalla pista, portandomi in una stanza laterale. Chiuse la porta dietro di noi, e per un attimo restammo in silenzio, con il fiato sospeso. Il cuore mi batteva a mille.

"Ethan... che diavolo stai facendo?" riuscii finalmente a dire, il tono mezzo indispettito e mezzo incerto.

"Sono io che devo chiedere, cosa ti prende?" rispose lui, avvicinandosi di nuovo, finché non mi ritrovai con le spalle contro il muro.

"Ti ricordi che sono fidanzata, vero?" dissi, provando a mantenere un tono deciso, anche se la vicinanza mi faceva perdere lucidità.

Lui mi guardò con quel sorriso sfrontato, quello che mi faceva perdere ogni sicurezza. "Sti cazzi," rispose senza un minimo di esitazione.

Poi si chinò e cominciò a lasciare piccoli baci lungo il mio collo. Ogni fibra del mio corpo voleva respingerlo, ma un'altra parte – quella che non volevo ascoltare – si lasciava andare.

"Perché lo fai?" sussurrai senza pensare, incapace di non chiedermelo.

Lui sorrise contro il mio collo, poi alzò lo sguardo e mi fissò con quegli occhi pieni di ironia. "Perché sei... più complicata di quello che pensi, Emily," disse enigmaticamente.

Cercai di rispondere, ma in quel momento la sua mano cominciò a scorrere lungo la mia schiena, fino a sfiorare appena l'orlo del vestito. Trattenni il respiro, incapace di capire se fossi più furiosa o confusa.

"Hai il profumo di chi sta aspettando di essere presa..." sussurró , lasciandomi ancora baci lungo il mio collo. "...nel modo giusto ."

"Ethan... aspetta..." mormorai, la voce appena udibile.

"Oh, Principessa..." sussurrò con un tono che mi fece gelare. "Lascia che ti riscaldi un po'..."

Quelle parole mi fecero spalancare gli occhi.

"Ethan...s-sei ubriaco?"

"No, piccola, non sono ubriaco."

Bene.

Sentii la sua mano risalire lungo il mio fianco, sollevando appena il tessuto del vestito. Mi sentivo sospesa in un limbo pericoloso, una parte di me tentava disperatamente di recuperare lucidità, mentre l'altra sprofondava nel suo sguardo.

Ma proprio in quell'istante la porta si spalancò. Mi scostai immediatamente, cercando di sistemare il vestito. Lexa e Sophia erano ferme lì, con espressioni divertite, guardandoci come se avessero appena sorpreso una scena da film.

"Emh... tutto bene qui?" chiese Lexa con un sorriso malizioso.

"Oh... emh... sì, stavamo..." Ethan si grattò la testa, incerto sul da farsi, lanciando un'occhiata imbarazzata verso di me.

"Stavamo parlando ... ehm..." balbettai, arrossendo.

Sophia scoppiò a ridere. "Ah, sì? Mi pareva di avervi visto un po'... troppo vicini."

Ethan le lanciò un'occhiata sarcastica. "Già, stavamo per scopare, ma voi due avete interrotto tutto" disse, cercando di mantenere un'espressione seria.

Lexa scosse la testa, trattenendo una risata. "Beh, in ogni caso, se volete finire di ... beh , noi aspettiamo fuori."

A quel punto, Ethan fece un cenno di saluto veloce. "Sarà per la prossima volta," rispose sarcastico.

Mentre uscivamo dalla stanza, Sophia mi lanciò uno sguardo complice, e Lexa ridacchiò mentre chiudeva la porta alle nostre spalle.

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