Esco di casa di Ethan con le mani che tremano e il cuore che ancora martella nel petto. Che cavolo è appena successo?
Cammino velocemente verso casa, cercando di mettere ordine nei pensieri, ma la mia mente è un caos. Ogni volta che chiudo gli occhi, il suo viso, le sue mani, il modo in cui mi ha toccata... tutto mi ritorna in mente, vivido, prepotente. E non riesco a fermarlo.Devo parlarne con qualcuno.
Prendo il telefono dalla tasca e chiamo Lexa.
"Em! Che succede?" risponde allegra. Sento il suono della TV in sottofondo.
"Lexa, tu e Sophia dovete venire a casa mia. Subito."
"Subito? Ma che hai fatto, hai ucciso qualcuno?" scherza.
"Sì, più o meno," borbotto, mordendomi il labbro.
"Okay, okay! Arriviamo. Dammi dieci minuti, chiamo Sophia."
Chiudo la chiamata e mi fermo davanti alla porta di casa. Cosa gli dirò? E se mi giudicano?
Mi do una scrollata. Sono le mie migliori amiche. Se non posso parlarne con loro, con chi posso farlo?
Più tardi, il campanello suona, e in un attimo Lexa e Sophia sono dentro, con le giacche ancora addosso.
"Okay, spara," dice Sophia, lanciandosi sul divano come se fosse casa sua. "Cos'è che non poteva aspettare?"
"Ho bisogno di voi," dico, cercando di non sembrare troppo agitata.
"Lo dici come se fosse una novità," scherza Lexa sedendosi accanto a Sophia.
Mi siedo di fronte a loro e respiro profondamente. Prima però voglio sapere di loro. "Partite voi. Qualcosa da raccontare?"
Sophia sospira, arrossendo leggermente. "Okay, okay, io ho qualcosa. Fuori da scuola, oggi pomeriggio, ho visto Lucas."
"Lucas?!" esclamiamo io e Lexa insieme.
"Sì," dice Sophia, accarezzandosi i capelli nervosamente. "Ho provato a parlargli. Sai, tipo... per capire cosa gli passa per la testa. Ma mi ha praticamente ignorata. Mi ha detto due parole, poi è andato via come se non fossi nemmeno lì."
"Che idiota!" esclama Lexa.
"Lo so," dice Sophia abbassando lo sguardo. "Mi odia. Si capisce."
"Non ti odia," intervengo. "Lucas ha dei problemi suoi, e li sfoga nel modo sbagliato. Ma non credo che odi qualcuno."
Sophia fa spallucce, ma non sembra convinta.
Lexa batte le mani. "Okay, ora basta con la tua tragedia amorosa. Em, ora tocca a te. Che succede? Hai quella faccia che dice ho combinato un casino gigantesco."
Mi mordo il labbro. "Ragazze, io... ehm..."
Si scambiano un'occhiata, poi dicono in coro: "Che è successo?"
Chiudo gli occhi e dico tutto d'un fiato: "Ho scopato con Ethan."
Silenzio.
Apro gli occhi e le guardo. Lexa e Sophia hanno la bocca spalancata, congelate come statue di sale.
"Seriamente?" ripetono insieme, le voci cariche di incredulità.
"Eh... sì," rispondo, abbassando lo sguardo.
Non ho neanche il tempo di reagire che si alzano di scatto, si mettono davanti a me, si prendono per mano e iniziano a saltellare intorno a me come due bambine.
"Ragazze, la smettete?" sbuffo, anche se non riesco a trattenere una risata.
"Em, è fantastico! Finalmente!" esclama Lexa, continuando a saltare.
"Dovresti essere felice, Em!" aggiunge Sophia. "Chi è stato a volerlo?"
"Entrambi, credo..." ammetto, sentendo le guance andare a fuoco.
Si fermano e mi fissano. "Com'è stato? Voglio i dettagli!" dice Sophia con un sorrisetto malizioso.
"Non c'è molto da dire. È successo e basta," dico stringendomi nelle spalle.
"Ma tu lo volevi?" mi chiede Lexa, incrociando le braccia.
Esito. Lo volevo? Una parte di me dice sì, ma un'altra parte è ancora confusa. "Penso di sì... Ma non so cosa significhi. Voglio dire, è Ethan. Mi fa arrabbiare, è arrogante, insopportabile... e poi mi ritrovo a fare queste cose con lui."
"Beh, ti dirò una cosa," dice Lexa, accendendosi improvvisamente. "I peggiori nemici fanno le migliori storie d'amore."
"Non è amore!" protesto immediatamente.
"Ah no?" mi sfida Sophia con un sorriso furbo.
"Assolutamente no."
Mi guardano entrambe con quel sorrisetto di chi non crede una parola di quello che dici.
Lexa batte le mani. "Okay, basta parlare. Facciamo qualcosa di più utile: pizza e film? C'è bisogno di distrarti."
"Assolutamente sì," rispondo, grata per il cambio di argomento.
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Rivals-passione
RomanceEmily ha sempre avuto un solo obiettivo: essere la migliore. In tutti i suoi anni al liceo, ha lavorato duramente per costruirsi una reputazione impeccabile come studentessa modello e leader della scuola. Con l'ultimo anno appena iniziato e la presi...