Capitolo 29 - Il pensiero fisso

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Ethan's pov


Quanto cazzo è bella Emily con la mia felpa?

Non riesco a togliermelo dalla testa. Sono tornato a casa da poco, ma la mia mente è rimasta in quel corridodio, quando l'ho vista camminare accanto a me, indossando la mia terra. Era...perfetta. Mi siedo al tavolo della cucina, una mano tra i capelli, e fisso il telefono. Non posso fare a mano di pensare a quanto le stesse bene. Non solo per come le calzava, ma per quello che significava: Lei, Emily, stava portando qualcosa di mio addosso. Una sensazione strana, ma mi piace.

Prendo il cellulare senza pensarci troppo. Scrollo la testa, incredulo per quello che sto per fare. Digito velocemente.

Io: "Emily, metti la mia felpa anche domani, per favore."

Non mi soffermo troppo sul messaggio. Lo invio e mi appoggio allo schienale della sedia, un mezzo sorriso soddisfatto mi sfiora le labbra.

Guardo l'orologio ed è quasi l'ora dell'allenamento di basket. Mi alzo e vado a prendere il borsone, sistemo velocemente tutto e, con le chiavi in mano, esco di casa. Salgo sulla moto e sento il rombo familiare del motore sotto di me. Mi fa sempre sentire un po' più calmo, più libero.

Arrivo in palestra e la prima persona che vedo è Jake. Ci salutiamo con il solito colpo di mano. Lui è sempre rilassato, tranquillo, come se nulla al mondo potesse scalfirlo.

"Allora, come va con Emiy?" chiede con un sorriso.

Sbuffo leggermente, ma non posso evitare di sorridere. "Bene. Solo che...è complicata."

"Già, lo è sempre stata." Ridiamo entrambi, e mi rilasso un po'. Parliamo del solito, delle cose che succedono a scuola, poi Jake mi dice qualcosa che mi coglie di sorpresa.

"Emily verrà a vedere l'allenamento oggi."

Perfetto.

Non so se essere contento o nervoso. Ma una parte di me lo sa bene: voglio che mi guardi, voglio che mi noti. Però cerco di non pensarci troppo. Continuo a sistemare le scarpe, preparandomi per l'allenamento.

Quando arriva Emily, la vedo subito. Sta dall'altra parte della palestra, e anche se Jake va a salutarla, io rimango al solito posto. La fisso. Lei non se ne accorge, ma non riesco a distogliere lo sguardo. E' sempre lì, con la mia felpa addosso. Mi stringe lo stomaco solo a guardarla. E' assurdo come una cosa così semplice possa farmi sentire così.

A un certo punto, Bryan, il mio migliore amico, si avvicina. E' un ragazzo alto, con i capelli biondi, gli occhi azzurri. Lo conosco da anni, siamo cresciuti insieme, ma oggi mi dà sui nervi.

"Chi è quella bellissima ragazza laggiù?" mi chiede con un sorrisetto.

Mi sale una strana gelosia. Stringo la mascella e cerco di rispondere senza sembrare troppo stronzo.

"Non ti interessa." Gli dico, cercando di sembrare indifferente, ma sento in nervosismo nelle mie parole. Lui ride e mi dà una pacca sulla spalla, come se fosse tutto uno scherzo."

Il coach arriva e ci dice di iniziare. Prima di iniziare, però lancio un'occhiata veloce verso Emily e le faccio un piccolo cenno con la mano. Lei mi vede, ma non risponde.

Che stronza.

Fingo che non mi importi, anche se un po' mi da fastidio.

L'allenamento scorre, tra sudore e fatica. Ma la mia testa non è sul campo. Continua a tornare a lei, a Emily, seduta sugli spalti con la mia felpa.

Alla fine dell'allenamento, mi asciugo il sudore dalla fronte e saluto i ragazzi. Salgo di nuovo sulla moto, ma prima di partire, prendo il cellulare. Controllo se Emily mi ha risposto al messaggio. Nulla.

Torno a casa e mi faccio una doccia veloce. La mia mente è ancora lì, in quella palestra. E soprattutto su di lei.

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