Prologo

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POV VALENTINA

La maggior parte delle ragazze sull'autobus aveva le cuffie alle orecchie. A dir il vero quasi tutte le mie amiche preferivano stare sui mezzi ascoltando la musica. Senza di lei non sarebbero mai andate avanti, dicevano. Io non le capivo, e non capivo neanche tutte quelle ragazze come loro. Cos'aveva di così speciale una voce, un ritmo, delle parole? Certo anche a me piaceva ascoltare determinate canzoni, o artisti, ma non era mai nulla di particolarmente... "ossessivo". Preferivo osservare la gente, cercando di capire qualcosa su di loro. Ma la mia opera di investigazione sull'autobus, quel giorno, dovette interrompersi non appena mi accorsi di aver raggiunto la mia fermata. Scesi, stando attenta a non cadere, l'equilibrio non era il mio forte, e m'incamminai verso il locale in cui lavoravo. Facevo la cameriera per pagarmi l'affitto, ma per il futuro puntavo molto più in alto: volevo diventare medico, neurochirurgo ad essere precisi, era il mio sogno da sempre. Frequentavo infatti il quarto anno d'università e per la specializzazione mi sarei trasferita in America, altro mio grande sogno. Non appena entrai nel locale, "Le scimmie", mi accorsi che Al, il proprietario, era già nervoso, prima ancora del vero inizio della serata.
"Quei ragazzi non mi stanno portando abbastanza clienti."
Stasera avrebbe suonato una band, i The Kolors mi pare, che a quanto pare frequentavano locali di Milano da parecchio tempo, ma non erano mai riusciti a sfondare.
"Solo cinque tavoli pieni, cinque, ti rendi conto?"
"Al, tranquillo, manca ancora del tempo prima dell'inizio della serata. A che ora dovrebbero arrivare?"
"Alle 10. In punto. Spero non siano ritardatari, io odio i ritardatari."
Non potei far a meno di sorridere. Al era un uomo buono e adorava il suo lavoro. Tentava sempre di organizzare serate originali, ma la maggior parte delle volte ne restava deluso, per questo era sempre così nervoso.
Alle 10 in punto i tre ragazzi della band arrivarono.
Erano di certo dei tipi alternativi: giacche di pelle, capelli piastrati o sparati verso l'alto e qualche orecchino e tatuaggio qua e là. Non avevano un'aria dark però, anzi sembravano davvero solari. Ed entusiasti. Nonostante il pubblico non fosse particolarmente abbondante, si trovavano sempre su un palco, ma questo non sembrò creargli ansie o problemi, nient'affatto. Sembravano solo carichi e desiderosi di iniziare.
Non appena il batterista finì di dare il tempo e la musica partì, l'intero locale si riempì di un ritmo unico. Non potei fare a meno di fermarmi dal servire un tavolo per ascoltare attentamente. Più le canzoni andavano avanti e più la melodia diventava coinvolgente ed esuberante. Verso metà esibizione decisi di rischiarmi il posto e sedermi ad un tavolo per ascoltare meglio. Dio, erano fantastici. Il batterista suonava con un'energia unica, muovendo la testa e la lingua a ritmo di musica. Il ragazzo al synth ballava come se si trovasse nella sua camera, da solo, scatenandosi sul ritmo della sua canzone preferita, continuava ad agitarsi ed era uno spettacolo da guardare. Il cantante non era da meno, alzava le ginocchia, gesticolava teatralmente e muoveva il suo basso ciuffo di capelli sparati verso l'alto a destra e a sinistra. E la sua voce... Era roca ma limpida, angelica ma allo stesso tempo grintosa.
Improvvisamente mi ritrovai a pensare che quei ragazzi in questo locale erano solo uno spreco. Meritavano il pubblico di un'arena, di uno stadio, milioni di fans avrebbero dovuto riconoscere il loro talento.
La serata passó così, tra un servizio a un tavolo e una pausa per ascoltare quelle tre forze della natura.

SPAZIO AUTRICE
Wow ogni volta che leggo una storia salto sempre lo spazio autrice e mi sono ripromessa di non scriverlo mai, ma a quanto pare... Comunqueee so che come inizio è abbastanza noioso, però spero di movimentare le cose andando avanti, domani (anzi, tra poche ore, sono una tipa notturna eheh) posterò il primo capitolo.
Ultima cosa, vorrei ringraziare Noemi, la mia pandi, per avermi illuminato sul nome della protagonista, so che molto probabilmente non starai leggendo ma.. grazie.
Ok ora vi lascio, ciaonee

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