Mya's pov
«Vattene! Fuori da casa mia!»
Rievoco l'immagine di mia madre furiosa che scagliava piatti contro mio padre durante un acceso litigio.
Avevo appena nove anni e mio fratello Omar ne aveva tredici; eravamo ancora molto giovani e io cercavo conforto tra le sue braccia, mentre i nostri genitori urlavano l'una contro l'altro.«Sei solo una stronza! Vuoi che me ne vada? Okay, adios chica! Ma poi non venire a piangere da me quando avrai bisogno di qualcosa!»
Urlò mio padre mentre raccoglieva frettolosamente le sue cose per lasciare la nostra vecchia casa. Si trattava di una residenza di campagna, accogliente e caratterizzata da un ampio prato, dove in primavera sbocciavano fiori rosa e margherite.
Ogni estate, ne raccoglievo qualcuno per portarli alla nonna Grace, che allora viveva in una casa adiacente alla nostra.
Talvolta, uscivo al sorgere del sole o al tramonto, anche dopo la pioggia, per respirare quell'inebriante profumo di freschezza e di erbe selvatiche bagnate.
Ogni qualvolta mi trovavo in un momento di tristezza, mio padre mi sollevava sulle sue spalle e insieme ci incamminavamo lungo un sentiero, per ammirare i colori del cielo al calar della sera.
Il ricordo di una farfalla che si posò delicatamente sul mio naso mentre ero distesa sull'erba bagnata accanto a Omar, contemplando le nuvole, le cui forme ci apparivano familiari, dando un nome a ognuna.
A soli nove anni, non riuscivo a comprendere il motivo per cui i miei genitori si urlassero contro.
Come potevano due persone amarsi, sposarsi e trascorrere anni insieme, per poi nutrire sentimenti di odio e comportarsi come se nulla fosse accaduto?
Esiste davvero l'amore oppure è una costruzione dell'essere umano incapace di affrontare la solitudine?«Maledetto il giorno in cui ti ho sposato!!» Urlava sempre mia madre.
Non ho ancora dimenticato l'immagine dei miei genitori che si insultavano a vicenda e di mio padre che se ne andò dopo che mia madre lo aveva cacciato.
«Papà, dove stai andando?»
gli chiesi, correndogli incontro e afferrandolo per l'orlo del giubbotto di jeans, un giubbotto che emanava un intenso profumo di vaniglia.«Scusa piccola, ma ora non posso»
Cercò di liberarsi dalla mia presa decisa e uscì da casa sbattendo la porta; fu in quel momento che avvertii qualcosa in me spezzarsi.
I miei genitori non si amavano più e papà se ne andò di casa, non lasciando niente di suo.
Lo andavamo a trovare due o tre volte al mese nella sua nuova abitazione durante il weekend, ma c'era sempre un conflitto tra i nostri genitori.«Vuoi andare da quello stronzo di tuo padre? Vai ma non tornare più»
Diceva mia madre piangendo davanti a me e a Omar, ogni volta che volevo andare a trovare papà.
Quelle parole mi colpivano ogni volta il cuore con la forza di lame affilate, lasciando un segno indelebile.
Ho sempre amato i miei genitori; non ci hanno mai toccati nemmeno con un dito, né a me né a mio fratello.
So che non hanno mai avuto l'intenzione di farci del male, ma avevano chiaramente bisogno di supporto.Hanno comunque commesso degli errori e io li odio per questo.
Io non avevo bisogno di "essere forte", a quell'età.
"Sii forte, sii forte" dicevano tutti.
Ero stanca di essere forte.
Ero stanca di affezionarmi alle persone per poi vederle andare via.
Ero stanca, stanca delle delusioni.
Più passava la mia adolescenza, più mi convincevo che tutti sarebbero stati meglio senza di me."È tutto nella tua testa, è tutto nella tua testa" dicevano tutti, finché non mi diagnosticarono il disturbo d'ansia.
Dovevo smetterla di pensare a tutte quelle cose del passato, dovevo calmarmi.
Andai in camera e restai distesa sul mio letto con gli occhi chiusi e respirando profondamente, cercando di alleviare la pesantezza sul mio petto. Avevo paura di perdere il controllo.
Non chiamai nessuno, nemmeno Emily; avevo la sensazione di essere di troppo e volevo riuscire a tranquillizzarmi da sola, senza l'aiuto di nessuno.
Fino a quando non sprofondai in un sonno profondo.
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Peace of Mind
Chick-LitMya Rivero, una ragazza dolce e affascinante, vive in Messico con la sua famiglia e lavora in un ristorante insieme a suo fratello, con il quale ha un forte legame. Tuttavia, c'è un piccolo tarlo che la fa sentire insicura e fuori posto: l'ansia. D...