PARTE 14

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Mya's pov


<<Tanti auguri a te♪tanti auguri a te♪ tanti auguri a Mya, tanti auguri a te♪>>

Emily entra con cautela cantando nella mia stanza, dove stavo dormendo fino a pochi minuti fa. Solo adesso mi accorgo che sono le 11:30 del mattino e che ho dormito troppo. Forse questa faccenda dello studio sta diventando un po' opprimente; anche la settimana scorsa ho passato il weekend chiusa in casa, costringendo Emily a uscire e a partecipare a una delle solite feste con i suoi amici.
Forse capisco di star commettendo un errore; non mi sembra giusto nei suoi confronti, lei è sempre così carina con me e cerca sempre di starmi vicina, e poi la città è così bella, non avrei alcun motivo per trascorrere le serate rinchiusa in casa, almeno il sabato sera...
Ma come al solito c'è qualcosa che mi trattiene.

<<Esprimi un desiderio>>
Dice Emily mettendosi a sedere sul letto di fianco a me, porgendomi una piccola crostata con sopra due candeline che formano il numero 21.
Sinceramente non mi ricordavo nemmeno che fosse il mio compleanno.

Soffio sulle candeline.
È vero, compio ventuno anni; sembra quasi ieri quando festeggiavo il mio diciottesimo. Sto crescendo e questa idea mi spaventa non poco.

<<Ti voglio bene amica mia>>
Mi avvicino a Emily e le avvolgo il braccio intorno alle spalle, abbracciandola.
Lei ricambia, stringendomi con ancora più forza.
Sentivo davvero il bisogno di un abbraccio, uno genuino e sincero, che trasmette calore e conforto, capace di aiutarti, per quanto ciò possa sembrare semplice e banale.

<<Non devi ringraziarmi, come ti senti oggi?>> Chiede lei.

Sul suo viso noto un'espressione di gratitudine e felicità; sono felice di vederla così. Evidentemente, anche lei aveva bisogno di essere un po’ coccolata.

<<Mi sento solo un po' giù>> confesso.

<<Sto invecchiando, e sento che ho ancora un sacco di cose da fare prima che mi vengano le rughe e mi cadano tutti i denti>> continuo.

<<Idiota, sei stupenda, e lo sai>> Ammette lei.
Purtroppo non riesco mai a pensarla allo stesso modo.
Emily continua a ripetermi che ho ancora tantissimo tempo davanti a me e che la vita va vissuta appieno, e non posso darle torto.
Il vero problema è riuscire a liberarmi dai pensieri intrusivi e dall'ansia che mi assale ogni volta che percepisco che qualcosa non va.

<<Dai, su con la vita! Alzati e vieni a mangiare la tua crostatina; ho una sorpresa per te>>
Mi dice facendomi l'occhiolono.

Non so cosa avrà pensato, da lei ci si può aspettare di tutto.
Non ero nemmeno a conoscenza del fatto che mi avesse fatto un regalo; le avevo detto di non farlo, ma come al solito non mi ascolta mai, è già tanto se sto decidendo di festeggiare il mio compleanno.

<<Ferma lì! Devi chiudere gli occhi>>

Emily mi ferma poco prima della soglia della porta del salotto e mi chiede di chiudere gli occhi.
Si posiziona dietro di me e mi copre gli occhi con le mani per assicurarsi che non sbirci di nascosto, sempre la solita malfidata.
Non riesco a vedere nulla di quello che ho di fronte, mentre Em, alle mie spalle, continua a guidarmi attraverso il salotto. Quella sciocca mi fa fare due giri su me stessa, tenendomi sempre gli occhi bendati. Per istinto, metto le mani davanti a me per paura di inciampare in qualcosa. Finalmente, decide di scoprirmi gli occhi e rimango immobile di fronte a ciò che vedo.

<<Ta-daaa>> strepita Emily.

Una chitarra! Si so cosa è, una chitarra elettrica bianca e nera con un piccolo amplificatore. Non posso crederci.
Ho sempre sognato di averne una; da piccola mi divertivo tantissimo a suonare quella di mio padre, tanto che ho preso lezioni per almeno due anni.
Purtroppo, però, ho dovuto smettere. Non immaginavo nemmeno che Emily ricordasse quanto mi piacesse suonarla.

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