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La notte trascorsa non era stara di certo una delle più semplici per me, dal momento che mi ero ripetutamente svegliata al pensiero di condividere il letto con una persona con cui non avevo neanche mai avuto una reale conversazione che non includesse il cambiare squadra o il rendimento fisico o il calcio in generale.
Il sole non era ancora spuntato in cielo quando ho aperto gli occhi a causa di una certa bionda che mi stava scuotendo la spalla con vigore.

"Cosa c'è?" chiesi un po' infastidita e con la voce ancora assonnata.

"Alzati, è tardi." mi disse con freddezza.

"Ma che ore sono?" farfugliai in italiano, per poi controllare da sola l'ora sul display del mio cellulare. "Ma sei impazzita? Potevo dormire almeno un'altra ora!" dissi poi rivolgendomi a Leah.

"Hai bisogno di fare cardio, andremo a correre!" mi guardò prima di entrare in bagno.

Mi presi qualche minuto per riorganizzare la mente e rendermi conto di cosa avevo intorno e quando uscii l'inglese dal bagno capii dal suo viso che forse non era il caso di farla aspettare molto.
Dedicai una decina di minuti alla mia igiene per poi cambiarmi in degli shorts ed una felpa blu della squadra.

La bionda aveva poggiato sul mio cellulare un bigliettino in cui diceva che mi avrebbe aspettata nella hall e quando la raggiunsi mi resi conto che avevamo indossato la stessa felpa.
Mi avvicinai a lei e mi schiarii la voce per attirare la sua attenzione. Di rimando lei mi guardò dalla testa ai piedi, accorgendosi subito della felpa e facendo un sorrisetto che però subito nascose, quasi come se voleva essere un gesto fatto solo nella sua testa.

"Andremo a correre in spiaggia, così sarà anche più faticoso. Sei pronta?" si alzò in piedi dirigendosi verso l'uscita ed iniziò a correre ad un ritmo abbastanza sostenuto.

"Perchè deve farmi domande se poi neanche mi da il tempo di rispondere?" pensai tra me e me mentre cercavo di raggiungerla.

Riuscivo con molta facilità a stare al suo passo, lei se ne rendeva conto e piano piano cercava o di aumentare il ritmo, oppure di correre nei tratti di spiaggia in cui la sabba era secca e quindi dove si sprofondava più facilmente, ma, nonostante tutti i suoi sforzi per farmi fallire io ero sempre lì, due o tre passi dietro di lei.

Quando decise di fare una pausa avevamo già corso circa 4 chilometri ed eravamo sulla via del ritorno. Il sole stava iniziando a fare capolino nel cielo regalando delle sfumature di arancione che erano davvero stupende. Vidi Leah tirare fuori il cellulare dalla tasca dei suoi shorts per fare una foto.

"Posso chiederti una cosa?" chiesi avvicinandomi lentamente.

Aspettai che mi rispondesse, ma non accadde, così mi feci coraggio e parlai ugualmente.

"Perchè prima che firmassi facevi tanto l'amica e poi ora sembra che tu voglia uccidermi?" mantenni gli occhi bassi sulle mie scarpe, non volevo sembrare una che faceva la vittima o, peggio ancora, debole.

"Credi che ti odi?" mi chiese in risposta.

"Beh, non sempre, ma ho spesso la sensazione che mi guardi con disprezzo, che la mia presenza a volte ti dia fastidio...è così?" chiesi ancora.

Continuavo a guardare le mie scarpe e a scalciare casualmente la sabbia, quando la mano dell'inglese si posò sotto al mio mento per tirarlo su e farmi incontrare i suoi occhi che con la luce dell'alba avevano assunto una tonalità di blu che era molto più meravigliosa del normale.

"Non ti disprezzo, penso tu sia una bella persona, vedo come interagisci con le altre, come sei sempre positiva e pronta a metterti in gioco. Ti osservo da molto prima che tu firmassi per questo prestito, Laia ci parla di te praticamente da quando sono iniziate le voci di un tuo possibile trasferimento al Barcellona. Sono convinta che tu sia quello che ci vuole per questa squadra, la mia squadra, e se ti ho costretta a fare questa corsa è per che vedo le tue capacità e voglio che tu riesca a svilupparle al massimo. Sei brava palla al piede, con i dribbling, hai un bel tiro e una visione di gioco fuori dal normale, ma serve anche lavorare molto di più sul fisico, sulla resistenza..." i suoi occhi non lasciarono i miei neanche per un secondo mentre mi riempiva di complimenti, riuscendo a farmi credere ad ogni singola lettera uscita dalla sua bocca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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