CIAO A TUTTI E BUON ANNO NUOVO (ANCHE SE SONO TRASCORSI GIÀ QUATTRO GIORNI)!
SO CHE QUESTO CAPITOLO SI È FATTO ATTENDERE UN PO' IN PIÙ, MA PROMETTO CHE NE VARRÁ LA PENA: DA ORA IN POI LE COSE SI INTENSIFICHERANNO! 😏-
Nelle settimane seguenti le cose tra me ed Ona andavano via via peggiorando: non riuscivo più a sentirmi libera, quella che doveva essere una relazione basata solo sul sesso era diventata piena di gelosie e litigi. Tutto questo perché la spagnola aveva capito che tra me e Lucy c'era stato qualcosa e forse quel qualcosa stava ancora accadendo.
Una mattina, mentre ero sotto la doccia, bussarono alla porta ed Ona andò ad aprire trovandosi davanti un enorme mazzo di rose rosse tenute da un esile ragazzino poco più che maggiorenne. Il bigliettino recitava "alla mia baby girl", proprio come mi aveva chiamata Lucy quella sera in hotel a Monaco. Da quel momento la spagnola iniziò a marcare il territorio come poteva: faceva apparizioni improvvise al centro sportivo, veniva a vedere tutte le partite assicurandosi di farsi vedere insieme a me e iniziò a postare molte più foto a casa mia. La goccia che fece traboccare il vaso fu proprio una foto di me che dormivo nel mio letto coperta solo da un lenzuolo. Non le avevo mai fatto problemi a postare foto o video mentre cucinavo o mentre mi allenavo, ma quella volta mi sentii realmente violata: aveva reso pubblico un momento così intimo. Si capiva benissimo che il suo intento era far capire alla mora che doveva lasciare la presa, che ero sua, ma io non ero un pezzo di carne o un premio da contendersi e le rovinai i piani rompendo definitivamente con lei.Nonostante la mia vita sentimentale non andasse nel migliore dei modi, fortunatamente, dal punto di vista calcistico le cose procedevano a gonfie vele: ero, ormai, una titolare fissa e riuscivo a mettere un timbro in quasi tutte le partite, con un assist o un goal. Ero stata addirittura candidata nell'undici titolare migliore per la Uefa e al pallone d'oro...non potevo essere più orgogliosa dei miei progressi. Anche in Champions le cose andavano alla grande ed eravamo riuscite a passare la fase a gironi come capolista del nostro gruppo.
I giorni si susseguivano velocemente, scanditi da allenamenti e partite, e Lucy continuava a corteggiarmi, stavolta facendomi capire che aveva preso le cose sul serio.Il 24 novembre Fridolina aveva organizzato una bellissima festa di compleanno per i suoi 30 anni, invitando, naturalmente, tutte le componenti della squadra. Il tema era "Il grande Gatsby" ed io ero un po' in crisi su cosa indossare, dato che le feste a tema non erano proprio il mio forte. Qualche pomeriggio prima del fatidico giorno io e Ingrid andammo in giro per negozi per trovare qualcosa di adatto.
I: "Che ne dici di questo vestito? È abbastanza anni '20?"
"Beh, diciamo che con questo taglio ha ben poco di quell'epoca."
I: "Ho sentito che Lucy ha noleggiato un bellissimo abito maschile, magari potresti trovare un vestito da abbinare...mi pare sia nero!"
"Perché dovrei abbinarmi a Lucy?"
I: "Forse perché ti manda mazzi di rose e ti corteggia fino allo sfinimento?"
La norvegese era particolarmente attenta a certi dettagli e sicuramente Lucy era molto brava a farsi notare.
"Beh, ma non è nulla di ufficiale, non verremo di certo insieme. Sarebbe inutile abbinare i vestiti!"
I: "Almeno, sapendo che lei si vestirà da Gatsby sforzati a trovare un abito adatto ad una Daisy!"
Sebbene non fossi troppo convinta del suggerimento della mora, quel pomeriggio uscimmo dalla boutique con due stupendi abiti con le frange, tipici degli anni '20, uno per me ed uno per lei.
Quando arrivò la sera del party ero un po' nervosa siccome non ero mai a mio agio ad indossare abiti del genere e sicuramente mi sentivo più sicura indossando un paio di scarpette che dei tacchi vertiginosi.
Mapi ed Ingrid passarono a prendermi e durante il tragitto, stranamente, non fecero allusioni a Lucy o all'amore in generale.

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Il cuore nel pallone
FanfictionLucia Grimaldi è una ragazza napoletana di 24 anni con il sogno di giocare in una grande squadra e vincere quanti più trofei possibili. La sua carriera è iniziata tardi, colpa di suo padre che non voleva farla giocare ad uno sport che lui riteneva f...