Cap.7

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Eravamo appena atterrate,e per non perdere tempo,uscimmo dall'aeroporto per prendere un taxi.
Faceva molto caldo a New York,e iniziai a sudare quando entrammo nel taxi.
L'aria condizionata dentro non funzionava,e il traffico di New York non aiutava affatto!
Io e Gigi eravamo sedute dietro,mentre lei controllava l'indirizzo e il numero,per vedere se stavamo andando dalla parte giusta.
Ed era così,infatti ci ritrovammo ferme davanti al palazzo,con un paio di chiavi in mano e valige sproporzionate davanti ai nostri occhi.
Entrammo e prendendo l'ascenzore raggiungemmo il settimo piano ossia l'attico.
"Wow,da come mi avevi detto tu pensavo fosse un piccolo appartamento per due,non per 30"ridacchiai. Non ero abituata a quel genere di lusso,e nemmeno Gigi,dato che guardava tutto con la bocca aperta.
"Sai...nemmeno io pensavo che mio padre potesse regalarmi questa casa...insomma io studio a Londra che è a otto ore di distanza da qui"si sedette sul divano. La vidi poggiare le mani sulle ginocchia e sbuffare.
"Cosa facciamo allora?"le domandai. Il fuso mi aveva scombussolato la testa,e adesso volevo solo dormire e rilassarmi.
Gigi fece spallucce e chiuse gli occhi.
"Che ne dici di mangiare e poi andare a dormire? Non ho voglia di fare niente oggi"annunciò. Sorrisi e annuii. Mi aveva praticamente rubato le parole.
Ci avvicinammo al frigo e per poco lodavo il padre di Gigi per aver fatto la spesa...non sarei mai uscita per fare la spesa in una città così grande.
Tirammo fuori del prosciutto per poi prendere dei panini dal davanzale. Farcimmo il tutto e ci sedemmo.
Il silenzio regnava la stanza. Ma non era un silenzio imbarazzante,ma più che altro rilassante.
Durante il volo bambini piangevano in continuazione,e inoltre ogni tre secondi passava un hostess che ti chiedeva se volevi bere o no.
Avrei voluto tanto sbottare e dire "Sto dormendo non vedi?"per poi mandarla a quel paese,ma non sono quel tipo di ragazza.
Dopo aver finito di mangiare raggiungemmo le nostre camere e ci buttammo sul letto,pronte per affrontare un lungo sonnellino.
(...)
Il mattino dopo,eravamo rilassate e pronte per affrontare una nuova giornata.
L'aria fredda del condizionatore colpiva i nostri corpi ancora coperti da una misera maglietta.
Avevamo finito di fare colazione da poco,e oggi io e Gigi avevamo in mentre di andare a Boston.
Lo ammetto,sto facendo tutto questo per incontrare Harry,ma mi mancava e avrei fatto di tutto pur di incontrarlo.
Andai in camera e aprii la valigia.
Tirai fuori un top che arrivava all'ombelico,e una gonna con dei fiori. Misi poi dei sandali bianchi e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio e sorrisi. Nonostante tutte quelle ore di viaggio,la mia faccia non sembrava rovinata,ma sembrava viva. Forse perché ero felice pensai.
Misi solo un po' di mascara e un rossetto,e presi la borsa.
Dovevamo uscire molto presto per prendere i biglietti e arrivare in tempo.
Raggiunsi Gigi e uscimmo dall'appartamento.
"Ora possiamo andare. Cerco una mappa all'uscita e vediamo di cercare questi biglietti"sorrise. Io annuii e mi guardai intorno.
Ci trovavamo nel quartiere di Tribeca,uno dei più costosi di New York,e in un certo senso mi sentivo strana a dormire in un posto del genere.
Da come ho letto su internet molti cantanti abitano qui e non potevo che sentirmi onorata.
Gigi mi avvisò che aveva trovato una biglietteria e la raggiungemmo senza difficoltà.
Prendemmo due biglietti per andata e ritorno,e aspettammo fuori.
La fermata del bus era davanti a noi,e lo spazio lasciato per aspettare era vuoto.
"Strano,è tutto vuoto,ma sono solo le 8 del mattino. Credevo che a New York la città fosse viva"disse Gigi. Annuii concordando con lei,ed entrammo nel bus dopo aver fatto controllare i biglietti.
Prendemmo posto alla fine del pullman,e quando partì Rilasciai un sospiro.
Avrei incontrato Harry,o almeno credo.
(...)
Boston si era rivelata una città fantastica e piena di ragazzi.
Non avevamo raggiunto ancora l'università,e questo mi metteva nelle spine. Volevo incontrare Harry e abbracciarlo.
Gigi mi stava mostrando un monumento e ringraziai quella cavolo di linea rossa sul pavimento per averci fatto da guida.
Qui a Boston ci sono delle linee per terra che fanno fare il giro dei monumenti più importanti,o anche delle chiese.
"Quando andiamo ad Harvard?"le domandai. Erano le 11 e stavamo girando da più o meno 2 ore,non potevo aspettare ancora.
"Ok ora andiamo"disse e io esultai.
Ero pronta? O non lo ero?
Sospirai e la seguii.
Dopo 20 minuti eravamo arrivati.
Un piccolo Starbucks si trovava di fronte l'università,e qualcosa di mi diceva che lo avrei potuto incontrare lì.
Trascinai Gigi all'entrata di Harvard e mi guardai intorno.
Era da mozzare il fiato.
Un piccolo parco si apriva davanti la nostra visuale,e i dormitori si trovavano all'aperto.
Era tutto diverso da Oxford.
Incominciai a camminare e a fare i giri per qual parco,mentre osservavo tutta ammaliata quelle bellezze che stavo vedendo.
"È tutto così...perfetto qui"disse la mia coinquilina al mio fianco.
Annuii e sorrisi.
"Andiamo a sederci su una di quelle panchine"proposi. Lei mi seguii e ci sedemmo.
Poco più avanti di noi vidi una panchina occupata da un ragazzo.
Aveva dei capelli lunghi e indossava dei pantaloni neri strappati e degli stivaletti neri.
Aveva la testa china verso il basso e rimasi affascinata da quello che stavo vedendo.
Lui sentendosi osservato alzò la testa,e mi strozzai con la saliva.
Era Harry. Lo avevo trovato.
Mi alzai di scatto facendo trasalire Gigi e corsi verso di lui.
Anche lui si era alzato e quando arrivai davanti a lui lo abbracciai di scatto.
Mi era mancato il suo calore.
"Harry! Dio non ci posso credere."mi staccai un attimo per guardarlo per poi abbracciarlo.
"Rose! Ma tu che ci fai qui"mi domandò stringendomi forte. Sorrisi e mi feci scappare un piccolo singhiozzo.
Mi sedetti sulla panchina che era stata occupata da lui e lo guardai.
"Sono venuta a New York con la mia coinquilina e sono voluta passare di qui"sorrisi. Non potevo smettere di non sorridere. Lui era qui davanti ai miei occhi.
"Sono felice di averti incontrato"lui disse. Era cambiato tantissimi. Adesso i suoi caoelli ricci erano più lunghi e il suo abbigliamento era cambiato. Era diventato un uomo di 20 anni.
"Dio sei cambiato tantissimo"sorrisi. Lui annuì e ridacchiò.
"È così. Ma vediti tu. Ti sei tagliata i capelli"esclamò. Io annuii.
"Volevo cambiare. Come ti trovi qui"domandai.
"Benissimo! Ho imparato tante cose"esclamò. Sorrisi e mi Congratulai.
"Ehm...hai conosciuto qualche ragazza?"domandai. Stavo balbettando e non era il freddo,ma il nervosismo.
"Ehm...si. Tu? Qualche ragazzo?"domandò abbassando il capo.
Una lacrima scese dal mio viso e l'asciugai subito.
"No"risposi. Lui alzò la testa di scatto e mi guardò con stupore.
"Mi dispiace"riabbassò il capo.
"Fa niente. E dimmi lei come si chiama?"domandai. Sapevo che stava per dire Kendall.
"Kendall Jenner. Siamo fidanzati da 8 mesi"dichiarò. Io annuii e feci un sorriso finto.
"Sono felice per te!"esclamai. Tutto quello che dicevo non era vero. Ci ero rimasta di merda.
"Bhe...ora devo andare da Gigi. Potremmo uno di questi giorni parlare"proposi. Lui annuì e mi abbracciò.
"Certo. Tu hai già il mio numero. Ci sentiamo per telefono,magari passo per New York"sorrise. Io annuii e me ne andai.
Sapevo che andare a Boston mi avrebbe riservato sorprese,ma avevo incontrato di nuovo Harry. Il mio unico amore.

Spazio autrice.
Ecco il capitolo 7.
Che ne pensate di Harry e Kendall,vedete bene la coppia insieme?
Commentate e fatemi sapere.
All the love xx

<No Control 2> h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora