Cap.25

1.4K 76 13
                                    

"No..." sussurrai guardando la forchetta posata sulla sinistra del tavolo.

"Rose, cavolo, alza lo sguardo! Dimmi la verità!"

Stavo letteralmente morendo dentro, come potevo dire tutta la verità a Harry? Dichiararsi a lui non era molto allettante, ma, mi aveva letteralmente colta nel sacco.

Alzai lo sguardo cacciando via quelle poche lacrime che scesero e presi un lungo respiro. Dovevo solo dire la verità.

"Si" risposi sicura di me. "Si, Harry. Ed è inutile continuare a mantenere una cosa del genere a lungo. Lo ammetto, sono innamorata di te da quando me ne andai da Londra, e lo sono stata quando non eri presente nella mia vita. Ma adesso che ti ho detto tutto, non posso fare altro che pensare a quanto io fossi stata stupida. Non puoi fare niente adesso e non capisco perché tu mi stia chiedendo una cosa del genere!" Sbraitai.

Harry chiuse velocemente gli occhi e strinse la tovaglia fra le mani.

"Perché?  Vuoi sapere il perché, Rose?! Perché sono fottutamente innamorato di te e nonostante i debba spostare una ragazza che non amo, continuo a pensare a te!"

Rimasi e zitta. Ero felice. Harry erano ancora innamorato di me, e pensavo lui fosse felice di questa cosa. Invece lo vidi alzarsi e andare fuori dal locale con la testa bassa.
Pensavo potesse essere la volta buona questa volta, ma non lo è.

                                ●
"Quindi, adesso?" Gigi domandò mentre eravamo al corso di astrologia.

"Il matrimonio è annullato e lui è tornato a Boston senza salutarmi" abbassai lo sguardo sconfitta.

"Ma è scemo? Finalmente avreste potuto vivere una vita felice!"
Io feci spallucce e tornai a pensare a Harry.
Nonostante non fosse più iscritto a Harvard, aveva detto a Kendall di voler vivere lì e lei aveva accettato senza alcun motivo.
Era più distrutta di me, ma non se ne fece un problema visto che dopo aver preso un aereo volò alle Hawaii.
Forse, l'unica che era rimasta secca da tutto ciò, ero io.

Sinceramente non capivo quello che tormentava Harry, e non lo volevo sapere. Mi avrebbe causato solo tanto dolore.

Alla fine delle lezioni, tornai a casa correndo in camera di mia figlia. Anche se Harry non era presente, non potevo essere più felice per quello che mi aveva detto. E forse era il più importante visto che non mi sentivo amata da un po'.

"Rose, come stai?" Mi domandò Mary. Lei ovviamente fu la prima a sapere dell'accaduto, inoltre era presente quando venne Kendall alla porta piangendo.
In quel momento,mi ero veramente preoccupata in quanto pensavo fosse successo qualcosa a Harry. Ma quando mi disse che aveva annullato il matrimonio, e aveva lasciato l'Inghilterra non potei fare altro che stare male per lei.

Lei, in un certo senso, si sentiva come me. Ma lei opprimeva così tanto Harry, che per un momento pensavo non fossi io la ragione del loro litigio, ma lo ero dato che Kendall mi aveva letteralmente presa a schiaffi.

Alla fine mi aveva chiesto scusa, ma il mio cuoio capelluto stava chiedendo aiuto che lasciai perdere.

"Sto bene" ammisi alla fine.
Mia sorella mia guardava in modo strano, forse perché ero così talmente occupata nel pensare che non mi ero accorta di non aver risposto.

"Ok, io vado. Ci vediamo domani mattina"

Io annuii e la accompagnai alla porta dopo averle lasciato un bacio.

"Mamma, papà" Sentii un sussurro dietro di me.

Avevo lasciato Ally da sola sul tappeto con due barbie di peluche.
Sorrisi vedendola così spensierata, ma sapevo che anche lei aveva paura di qualcosa come me.

Di certo,non potevo e non volevo vivere con la paura, così mi presi coraggio e chiamai Harry.

"Pronto?"
"Harry? Sono Rose. Non chiudere ti prego"

"Rose! Perché mi hai chiamato!"
"Io, volevo sentire la tua voce" mi scusai.
"Ora hai sentito la mia voce, ciao"

Un bip segnò la fine della chiamata e l'inizio delle mie lacrime.

Solo ora mi accorsi che a Boston era mattina presto e che forse Harry era ubriaco, e mi preoccupai di più.

La sua voce era così arrabbiata che per un'attimo pensavo potesse colpirmi dal telefono. Mi ero parecchio spaventata e forse anche questo era il motivo delle mie lacrime. 
Ma quello che sapevo era che avevo bisogno di riposo e di far finta che tutto fosse un sogno.

Spazio autrice.
Ecco il capitolo. Come sempre vi chiedo di lasciare un commento e di stellinare il capitolo. Se volete pubblicizzare una vostra storia basta scrivermi qui sotto, sul mio profilo o per messaggio privato.
Scusate se il capitolo è corto, ma è solo di passaggio.
Baci Anonymous xx

<No Control 2> h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora