Capitolo 2

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Mi squillò il telefono, mi presi uno spavento e risposi alla chiamata.
«Pronto?»
«Futura scienziata, ricordati che abbiamo una ricerca da fare!»
«Si, lo so Cristian! Ma non mi hai detto dove abitate, come faccio a venire?»
«Esci da casa di Klaudia e monta in macchina,non vorrai fare tardi!»
Guardai fuori dalla finestra e vidi una macchina nera e una testa all'interno che muoveva la mano per salutarmi.
«Arrivo» riattaccai.
Raccattai lo zaino, salutai le ragazze, uscii fuori da casa della mia amica e montai in macchina di Cristian.
«Eccola»
«Ciao Cri»
Cristian partì e in meno di 10 minuti ci trovammo davanti casa sua e degli altri cinque. Parcheggiò davanti ad un garage e mi accompagnò alla porta, la quale si aprì non appena ci trovammo sull'uscio.
«Oh, Cri mi sei mancato! Ciao Paola» urlò Stash, invaso dalla felicità.
«Bene, io adesso entro e vi lascio sbaciucchiare, okay?» ridacchiai e mi addentrai dentro quella villa, anche se chiamarla villa era quasi riduttivo. Il salone era praticamente enorme, con un televisore gigantesco attaccato alla parete, un divano in pelle bianca al centro della stanza. Mi voltai a sinistra e vi trovai Daniele che apriva il frigo della cucina, alla ricerca di qualcosa da sgranocchiare. Raggiunsi lui, dato che era l'unico che vedevo.
«Hei Dani» lo salutai e gli diedi un bacio sulla guancia, ma non venni ricambiata, stava ancora rovistando nel frigorifero «staccati per 5 secondi dal cibo, salutami almeno, non muori mica» scherzai io facendo la finta offesa, sedendomi sulla penisola.
«Abituati, il cibo è il suo unico amore, non cambierà mai. Ciao Paola» mi salutò Mattia entrando in cucina per bere una birra.
«Ciao Mattia» non l'avevo ancora guardato in faccia, ma sicuramente sarebbe stato meglio se il mio sguardo fosse rimasto sul ragazzo nel frigo, dato che stavo per avere un attacco cardiaco: il moro stava tranquillamente in casa con dei semplici jeans stretti e con il busto scoperto, aveva un fisico da togliere il fiato. Teneva una mano in tasca e l'altra attaccata alla bottiglia, era estremamente sexy.
Deglutii lentamente a quella visione paradisiaca, e poi rivolsi la mia attenzione a Gabriele che si sistemò accanto a me con un balzo. Nonostante il tentativo di voltarmi del tutto verso Gabriele, con la coda dell'occhio vedevo ancora Mattia che ridacchiava fra sè e sè e si passava una mano nei capelli.
«Insomma, Klaudia che vi ha rifilato per pranzo?» mi tirò una pacca sulla spalla Gabriele e mi fece risvegliare dallo stato di trance in cui ero mentalmente entrata, la mia mente aveva solo un'immagine: Mattia senza maglia.
«La tua ragazza ha messo nel microonde un pasto pronto, almeno quello lo sa fare, e menomale che non mi sente!» risi alla fine seguita da Gabriele, e Mattia si avvicinò prendendo una sedia.
Ne sono sicura, Mattia mi vuole far collassare, è l'unica soluzione.
«Insomma piccola chimica, prima iniziamo prima finiamo!» annunciò Cristian facendo spuntare la testa dalla porta.
«Eccomi» scesi dalla penisola e salutai Gabriele -che mi fece un sorriso- e Mattia, che mi guardò da capo a piedi, passandosi la lingua sul labbro superiore.
Cristian mi prese per mano e mi portò in camera sua, mi fece distendere sul letto e mi porse il computer, mentre girava per la stanza alla ricerca di un non so che.
«Paola, ti dispiace se mi metto a mio agio?» mi domandò lui, poggiandosi le mani sui fianchi.
«E' casa tua, fai quello che ti pare» risposi io, ne aveva tutto il diritto.
Non se lo fece ripetere due volte che si sfilò la maglietta e la lanciò sopra la sedia dove già erano ammucchiati altri vestiti. Anche Cristian mi fece restare senza fiato, il suo fisico era assolutamente perfetto come quello di Mattia.
«Avete deciso di farmi impazzire tutti oggi?» chiesi retoricamente io, mentre cercavo su google le informazioni sul chimico che il professore aveva scelto.
Mi guardò malizioso e gattonò fino ad arrivare accanto a me sul letto, poi rivolse il suo sguardo verso il computer, cercando di leggere e di capire qualcosa riguardante il tizio.
«Perchè scusa?» oh, che bastardo che sei, lo sai benissimo.
«Sia te che Mattia senza maglia, volete farmi prendere un attacco cardiaco?» non so perchè, ma potevo stare con Cristian senza avere peli sulla lingua, e ciò mi faceva stare bene.
«Siamo irresistibili, ma io sicuramente di più» si leccò entrambi i labbri «adesso puoi anche saltarmi addosso» mi poggiò una mano sulla guancia, la accarezzò.
«Non vorrai tradire il tuo caro amico Mattia che è innamorato di me spero?» chiesi io retorica.
«Oh, ma Mattia non lo saprà mai..» continuò con il tono malizioso, avvicinandosi a me.
«Allora apposto» conclusi io, rivolgendo nuovamente lo sguardo al display «ma solo quando avremo finito la ricerca. Prima finiamo, prima iniziamo, no?» speravo che avesse capito il doppio senso avendo cambiato le parole della sua stessa frase.
Scoppiò a ridere per qualche secondo, poi si avvicinò a me per vedermi mentre copiavo e incollavo informazioni da Wikipedia ad un documento. Appoggiai il computer sul comodino, in modo che non cadesse, e con un balzo saltai a sedere sui fianchi di Cristian, il quale non aveva opposto resistenza. Mi sorrise, e abbassai il busto su di lui, cominciando a baciargli il collo, facendo inoltre scorrere le mie mani lungo il suo fisico. Qualcosa sotto i suoi pantaloni si stava muovendo, lui appoggiò le mani sul mio sedere iniziando a palparlo.
«Si, lo so, ho un bel culo» dissi io, ricordando quello che aveva sentito Silvia «dai ho fame, andiamo giù»
«Daniele non ti starà mica contagiando, vero? Non vuoi rimanere un altro po' con me?» chiese lui, schiudendo le labbra sul mio collo e lasciando una scia di baci.
«Non ti bastano tutti i giorni?» mi alzai con un balzo dal suo corpo e tornai in piedi.
Lui si alzò e andò a riprendersi la maglia, per poi rimettersela; io nel frattempo avevo dato la stampa alla nostra ricerca. Abbassai la maniglia della porta e la suoneria dei messaggi del mio telefono prese a suonare, così lo sbloccai e lessi il messaggio di Silvia.

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