All'ospedale mi avevano detto che sarei dovuta tornare per un'altra visita due settimane più tardi, dicevano che c'era qualcosa che non andava ma non c'avevo capito un accidente -non solo perchè Mattia era un'immagine fissa che passava nella mia mente- perchè parlava talmente piano e talmente con termini tecnici che il mio piccolo cervellino non ce la faceva a capire.
Chiesi spiegazioni a mia madre, e mi disse che forse avrei dovuto mettere gli occhiali perchè non ci vedevo tanto bene. In realtà, io ci vedevo benissimo, ma siccome per un piccolo incidente che avevo avuto l'anno passato sembrava che non ci vedessi più dall'occhio sinistro, allora tutto questo casino.
Cercai di non pensarci nel resto della mattinata, anche se mi fumai quattro sigarette tutte di fila sul mio piccolo terrazzino, segno inequivocabile della mia agitazione. Mi feci accompagnare da mia madre all'uscita -era esilarante, non sono andata a scuola eppure ci ero davanti- e la rimandai a casa, dicendole che andavo in biblioteca con Mattia.
Era contenta che fossi a scuola con il figlio di una sua collega, e siccome era mia madre sapevo che aveva qualcosa in mente, ma non avevo intenzione di chiederle niente. Mi appoggiai al muretto della scuola poggiando lo zaino a terra e presi a fumare una sigaretta, aspettando l'uscita degli studenti.
Era strano come un ragazzo che conoscevo neanche da una settimana mi avesse stravolto la vita.
Cioè, ero già stata a casa sua, ci avevo già dormito, ci avevo già combinato qualcosa con contenuti accessibili anche ai minori di 18 e lo stavo per rivedere oggi. Era una cosa assurda.
«Guarda chi c'è» spunta Mattia alla mia destra.
«Hey» gli sorrisi.
«Forcaiola» mi salutò Daniele.
«Che avete fatto oggi? Noia totale?» domandai, gettando a terra la sigaretta ormai consumata.
«Decisamente» rispose Stash.
«Che ne dici, andiamo?» mi propose il moro.
«Che combinate oggi voi due?» Gabriele mi sorrise.
«Se non te ne ricordi, oggi io e Klaudia dobbiamo aiutarvi per français» gli rammentai.
«Tanto andavo da Klaudia comunque» si strinse nelle spalle.
«Okay ,ci vediamo lunedì, se non prima» li salutai con la mano.
Raccolsi lo zaino di terra e seguii Mattia fino alla sua moto, il quale ovviamente aveva il mio adorato casco in più. Partimmo alla velocità della luce, e ci fermammo ad un bar lì vicino, dato che nè io, nè lui avevamo pranzato.
«Insomma, oggi non avete fatto niente,c ome al solito» posizionai il mio panino su un tavolo.
«Guarda che io studio» borbottò offeso.
«Seh, certo» andai a prendere due bottigliette d'acqua.
«Paola, la ragazza dalle offese facili» ironizzò, prendendo la sua bottiglia.
«Dai, non riesci a studiare cose semplici come quelle di ieri di biologia e non hai capito niente di francese perchè non apri libro» lo rimproverai, mordendo il mio panino.
«Sei poco fiduciosa» bevve un sorso d'acqua «oltre ad essere fisicamente magnifico, so impegnarmi molto nelle cose che mi interessano»
«Okay Capitan Perfezione, allora inizia a passare un po' più tempo sui libri invece che a farti le ragazze al Vuoto» lo canzonai.
«Certo che oggi sei davvero simpatica» mi sorrise ironico «ah, a proposito..»
Come dire, avevo un brutto presentimento. Mattia si morse il labbro nervosamente, passandoci subito la lingua sopra. Fermò l'ingerimento del suo panino e lo appoggiò sul piattino bianco, preparandosi a dirmi qualcosa di disastroso.
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Solo una sfida
FanfictionCopertina: @xEdenB «Aspetta un secondo» prese fiato Gabriele «Mattia Briga Bellegrandi che non ha una ragazza con cui stare? Dai Mattia, non ci credo neanche se ti vedo.» sia Gabriele sia i ragazzi sembravano sbalorditi. «Allora rimediamo subito.» s...