Capitolo 1

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Me ne stavo imbambolata davanti alla televisione a vedere un programma di due migliori amici, uno dei quali era innamorato dell'altra e si stava per dichiarare, con il computer sulle gambe e una vaschetta di gelato accanto.
Spuntarono su facebook 4 nuove richieste d'amicizia: Daniele Mona, Stash Fiordispino, Gabriele Tufi e Mattia Briga vogliono essere tuoi amici, conferma o rifiuta. Cos'era tutta quell'attenzione nei miei confronti da parte loro?
Non ero mai stata una ragazza che desiderava stare al centro dell'attenzione, a scuola mia ero discretamente conosciuta, avevo avuto varie occasioni con i ragazzi, ma non capivo il loro interesse. Frequento il quarto anno di liceo con le mie quattro migliori amiche -Francesca, Silvia, Klaudia e Valentina- e vivo da sola perchè i miei genitori hanno voluto lasciarmi il mio spazio per studiare. Stavo riflettendo ancora sui quattro nomi di quei ragazzi, e mi accorsi solo dopo che Gabriele Tufi è il ragazzo di Klaudia ormai da un mese, e ancora lei non ce l'ha fatto conoscere.
Beh, non mi stupisco che Gabriele abbia voluto chiedermi l'amicizia, dopotutto sono la migliore amica della sua ragazza. Pensavo soprattutto alla ragione per cui dei tipi come Daniele, Mattia e Stash venivano a cercare una come me. Mi ricordai anche del fatto che nel loro gruppo c'era anche quel Cristian che fa spagnolo,chimica e molte altre materie con me. Pensando a Gabriele, potevo constatare che erano tipi apposto, ma poi vedendoli singolarmente forse no. Cioè, Gabriele è calmo e tranquillo, Cristian invece non so in realtà come sia, ma in classe -le volte che ci parliamo- è gentile, degli altri tre poi non so assolutamente niente.
Forse mi stavo facendo dei falsi pregiudizi su di loro, nonostante li vedessi cambiare ragazza ogni giorno, non significava veramente che fossero 'cattivi', no?


La sveglia suonò precisamente alle 6.45 con una canzoncina terribilmente odiosa, dato che faceva un casino allucinante. Mi vestii velocemente, mi passai un velo di trucco sul viso, raccolsi lo zaino preparato la sera prima e attraversai la strada per suonare il campanello di Klaudia, per poi avviarci verso scuola. Arrivò, come al solito, con tre minuti di ritardo, lei è sempre e costantemente in ritardo, oramai non mi stupivo più di tanto.
«Buongiorno bellezza» le stampai un bacio sulla guancia.
«'Giorno a te, splendore» si limitò a dirmi lei, di prima mattina non è del tutto lucida.
Ci avviammo verso scuola con passo lento, tanto non eravamo in ritardo, e l'aria tiepida di settembre era piacevole.
«Ah, prima che mi dimentichi, ieri sera il tuo ragazzo e i suoi amici mi hanno chiesto l'amicizia su facebook» le dissi semplicemente.
Lei si bloccò un momento e tossì, mi guardò sbattendo le palpebre più volte e ricominciò a camminare accanto a me.
«Dai, lo sapevi che non volevo che accettassi Gabriele come amico fino a che non te l'avrei presentato!» scherzò lei «in ogni caso, quali amici di Gabri?»
«
Mona, Bellegrandi e Fiordispino»
«Di solito c'è anche Lo Presti all'appello» mi fece notare lei.
«Si, ma lui frequenta qualche classe con me, e lo avevo già amico»
Vedevo il suo sguardo pensieroso e vuoto, guardava un punto fisso vicino i suoi piedi e mi toccava trascinarla per un braccio per non farla andare a sbattere contro i vari cassonetti e pali della luce lungo il marciapiede.
«Mmh, tutti insieme la richiesta d'amicizia.. questa storia mi puzza un po'» confessò lei, alzando gli occhi.
Finalmente raggiungemmo il cancello della scuola, e ci andammo a sedere sul solito muretto, il 'nostro muretto' ormai da quattro anni, sul quale stavamo aspettando le altre tre, le quali non tardarono ad arrivare. Ci salutammo con un bacio sulla guancia ed un abbraccio, le altre tre presero posto accanto a noi e Francesca mi offrì una sigaretta che prontamente accesi e cominciai a fumare, facendo scattare Klaudia in piedi e facendola allontanare un pochino.
Lei è l'unica che non fuma, e odia profondamente chi le fa arrivare la nuvola di fumo in viso.
«Ah ragazze, vi devo dire l'ultima» urlò Klaudia per farsi sentire.
«Gabriele ti ha chiesto di sposarti?» le domandò ironicamente Silvia, provocano la risata di noi altre.
«No sceme, Mona, Bellegrandi e Fiordispino hanno chiesto l'amicizia alla nostra Paola» confessò Klaudia.
«Quei tre figoni a cui sbava dietro mezza scuola?» chiese Valentina.
«A quanto pare anche te sei inclusa nella categoria, Vale» le feci notare.
«Ma con loro con c'è anche il moro sexy e l'amore di Klaudia?» domandò Francesca.
«Si, ma Cristian lo aveva già come amico, hanno molte lezioni in comune lui e Paola» spiegò Klaudia.
«Insomma Poli, hai l'imbarazzo della scelta» concluse Silvia.
«Dai ragazze, lo sapete come sono fatta. Certo, sono dei gran pezzi di ragazzi, però ho i gusti particolari e..» stavo cercando di parlare.
«Arriva Gabriele!» cominciò a sbraitare Klaudia «oggi è il giorno buono che ve lo presento, aspettate che lo vado a chiamare» corse nella direzione del suo ragazzo tutta felice.
Noi guardammo la scena dal muretto, Klaudia era saltata addosso a Gabriele e si stavano tenendo la mano mentre parlavano tra di loro. Vidi un gruppetto di quattro ragazzi avvicinarsi ai due innamorati, e subito dopo, i sei si avvicinarono a noi quattro.
Ci arrivarono davanti sorridenti, cominciando un po' a scrutarci dalla testa ai piedi.
«Ragazze, questo è Gabriele. Gabriele, queste sono Francesca, Silvia, Valentina e Paola»
Gabriele ci strinse la mano facendo un cordiale sorriso, poi quando arrivò alla mia mano, mi rivolse un sorriso che mi parve sincero, ed io contraccambiai mostrando il mio.
«E questi sono Cristian, Stash, Daniele e Mattia» li presentò Gabriele indicandoli, e anche loro ci strinsero la mano.
Aspetta un secondo, ma non sono loro quelli che mi hanno chiesto l'amicizia ieri sera? Tra un tiro e l'altro, strinsi la mano a tutti: prima Cristian, che mi rivolse un sorriso, riconoscendomi poi come la sua compagna di classe, poi Daniele, che mi fece sciogliere con la sua risata provocata da una battuta fatta da Gabriele, in seguito Stash, il quale mi fece perdere nei suoi occhi ed infine Mattia, quello che mi parve il più misterioso, e già la cosa mi intrigava un po'. Mi allungò la mano ed io la mia, poi lo guardai fisso negli occhi verdi e mi parve un'eternità.
La cosa che mi fece tornare alla normalità, fu il pensiero che la mia sigaretta si stava consumando inutilmente. Presi un altro tiro, poi Mattia mi chiese se poteva farne uno anche lui dalla mia, così gliela passai, e le sue labbra si poggiarono sulla sigaretta, poi me la rese e continuai a fumarla come se niente fosse.
Quel ragazzo era davvero sexy, potevo già fantasticare su di lui, era quello che mi aveva incuriosito di più. Non credo di essere una ragazza come Klaudia, che sta con un solo ragazzo tanto tempo, io ho smesso di essere così. La vita secondo me va vissuta, e ti devi divertire più che mai.
Daniele ci fece notare che la campanella stava per suonare, così scendemmo dal muretto e ci incamminammo verso l'entrata, gettando la sigaretta ormai finita.
Cristian mi si affiancò sorridente chiedendomi quale lezione avessimo, così salutammo gli altri ed io e il ragazzo ci dirigemmo verso la classe di chimica -l'unica materia che non ho in comune con le mie amiche-, e lui mi propose di stare compagni di banco, accettai.
Sistemammo gli zaini a terra e ci accasciammo sulla sedia, quella mattina sarebbero state due lunghe ore di spiegazione.
«Allora, che te ne pare?» cominciò Cristian il discorso.
«Di cosa?» risposi io, non sapendo di che cosa volesse parlare.
«Dei miei amici, come ti sembrano» si era girato verso di me per guardarmi negli occhi, e potevo quasi scorgere in quei occhi stupendi un filo di malizia.
«Ad essere sincera, Gabriele mi sembra un tipo apposto, dato che Klaudia non la smette mai di lodarlo quando è con noi. Daniele mi sembra molto simpatico, ha la risata contagiosa, e anche Stash sembra che sia uno che vuole solo divertirsi. Mattia invece è quello che mi ha incuriosito di più, poi fuma anche, un punto a favore» non sapevo perchè confidavo i miei pensieri veri ad una persona che conoscevo da quasi 10 minuti,ma forse perchè anche se gli avessi detto cosa pensavo, non sarebbe cambiato nulla. A Cristian era spuntato un sorrisetto in faccia, e aveva trattenuto una risata.
«Con chi dei tre ti metteresti?» domandò lui.
«Passi già alle conclusioni Cristian? Li conosco da neanche dieci minuti, ce ne vuole di tempo per capire chi è quello disposto a stare con me. Non fraintendermi, non sono quel genere di ragazza che cerca il principe azzurro, intendiamoci, ma non sono neanche una troia, diciamo che sono la via di mezzo» ero fiera delle mie parole.
«Non avevo mai sentito una ragazza parlare così, sei la prima giuro. E devo dire che mi piace questo tuo essere spontanea, credo che nascerà una grande amicizia fra voi e noi» se la cavò con un sorriso da togliere il fiato a chiunque e poi rispose 'presente' al professore di chimica che stava facendo l'appello.
«Quindi credi che tutti e dieci potremmo essere un unico gruppo?» chiesi io, infondo non mi dispiaceva stare con dei ragazzi assolutamente migliori dei modelli dell'Abercrombie.
«Si, perchè no, anche perchè Gabriele e Klaudia ormai fanno coppia fissa, quindi come potremmo non diventarlo» ammise lui.
«Presente!» urlai per farmi sentire dal professore «e comunque adesso parlami un po' di te, dato che ho parlato solo io. Come ti sono sembrate le mie amiche?»
«
Devo dire che già il fatto che fumate vi rende delle persone particolari, in senso buono, e mi avete suscitato curiosità. Valentina mi è sembrata molto solare, Silvia a prima vista mi è parsa una ragazza che un po' assomiglia a Klaudia, un po' timida con chi non conosce, ma comunque amichevole, e poi Francesca è una persona molto socievole» confessò.
«Si, noi cinque siamo un bel gruppo, e siamo anche bellissime» scherzai io, rivolgendogli uno dei miei sorrisi più divertiti.
«Oh, su quello non c'è dubbio, e non lo dico per scherzo, però devi ammettere che anche noi non siamo male»
«
Scherzi? Siete dei fighi assurdi» sarebbe falso se dicessi il contrario.
«E come mai nessuna di voi ci è ancora saltata addosso, se siamo così belli?» si stava pavoneggiando.
«Dai tempo al tempo ,poi vedremo» gli risposi io sussurandogli all'orecchio, poi gli morsi il lobo -mi piace provocare le persone, che ci posso fare- e posai lo sguardo sul professore, intento a spiegarci qualche legge di qualche uomo vissuto centinaia di anni fa.
Sentivo lo sguardo di Cristian addosso, e mi sentivo tremendamente osservata. Spostai di pochissimo i miei occhi dalla lavagna al mio compagno di banco, il quale mi guardava divertito passandosi la lingua sul labbro superiore.
«Ragazzi, allora, per domani avrei piacere che faceste una ricerca a coppie su un chimico che adesso vi dirò. Le coppie sono quelle dei vostri attuali compagni di banco» disse il professore, mentre ripeteva i nomi dei compagni e subito dopo, il nome del chimico.
«Mi sa che oggi dovremo vederci» pronunciò solamente Cristian.
«Credo anch'io, se non vuoi prendere un brutto voto»
«
Lo Presti, vedo che ha preso la buona decisione di studiare con la Marotta, ne sono lieto» il professore si complimentava con Cristian.
«Facciamo oggi, a casa mia?» chiese lui, allungandomi la mano destra stretta in un pugno.
«Okay» gli battei il pugno e poi iniziai a scrivere qualcosa su un foglio.
Passarono così due ore di chimica, tra le domande di Cristian riguardanti i ragazzi e il disinteresse totale per la lezione che non stavamo nemmeno ascoltando. La campanella suonò ed uscimmo per goderci il sacro intervallo in santa pace tra di noi. Uscii dalla classe con Cristian e raggiungemmo gli altri che si erano 'accampati' nel giardino della scuola.
Appena arrivata, mi sdraiai a pancia all'insù poggiando la testa sulle gambe di Francesca, che era intenta a parlare con Daniele. Eravamo tutti seduti accerchiati, Mattia fumava, Gabriele e Klaudia si tenevano la mano abbracciati, Valentina ripassava per l'assicurata interrogazione di storia, Silvia chiaccherava amabilmente con Stash e poi Cristian appoggiò la sua testa sulla mia pancia, una volta che mi fui sdraiata a terra.
«Ragazzi, oggi pomeriggio io e Paola dobbiamo fare una ricerca di chimica, vi dispiace se viene a casa nostra?» domandò Cristian, mentre cercava con lo sguardo Mattia.
«Non ci sono problemi» rispose semplicemente il moro, mentre consumava la sua sigaretta.
Gli feci cenno di passarmela, e la allungò verso di me: inspirai il fumo e subito dopo buttai fuori, poi resi la sigaretta a Mattia, che se ne riappropriò in meno di un secondo.

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