Cinque anni dopo.
Feci scorrere il dito lungo la pagina del libro, voltandola poco dopo e continuando a leggere senza essere -ancora- interrotta. Cambiai posizione sulla sdraio, sdraiandomi con la pancia rivolta verso l'alto, sistemando l'asciugamano sotto di me.
Era una giornata soleggiata come poche, nell'ultimo periodo, e faceva davvero fin troppo caldo per essere ancora a maggio. Cristian era passato da casa mia con un «oggi è bel tempo e ce ne andiamo in piscina. Ho già chiamato gli altri», il costume già indosso e la borsa frigo azzurra in mano.
Mi aveva costretta. Come ormai faceva da sei anni a questa parte.
Mi rompeva l'anima finchè non approvavo tutte le sue idee pazze. Ma ormai sapevo che non gli avrei mai detto di no. Non al mio migliore amico che sapeva persuadermi come pochi. Ma anche io avevo qualche asso nella manica per costringere lui.
Lo avevo lasciato nella piscina con l'idromassaggio insieme agli altri, perchè non avevo più voglia di stare in acqua. Ero stata pure un po' riluttante all'inizio per l'idea di Cristian, dato che una certa persona non amava particolarmente le distese d'acqua, anche se piccole, ma poi chissà come, ci sono finita lo stesso. Saranno state le doti discorsive di Cristian, o ero io che non volevo rovinare la festa a nessuno? Passai al capitolo successivo, totalmente immersa nel libro. Non facevo molto caso ai rumori che si diffondevano intorno a me -bambini che urlavano, madri che sbraitavano, qualche coppietta-, anche perchè stavo leggendo, e nessuno poteva permettersi di disturbarmi durante la lettura.
«Hey, tutto okay?» un ragazzo arrivò in mia direzione.
Nessuno tranne Mattia.
Il moro arrivò grondante, l'acqua che gli grondava dal suo corpo, il costume nero aderente leggermente abbassato che faceva spuntare l'orlo dei boxer -perchè mettersi un paio di boxer sotto il costume!? Ridicolo-, la cresta sfatta che cercava di sistemarsi con un movimento della mano.. e se avrei continuato a guardarlo nei suoi minimi dettagli, forse avrei finito per appartarmi con lui da qualche parte, o per sciogliermi direttamente li sopra.
La vista di Mattia, ai miei occhi, appariva come il Paradiso. O meglio, come l'Inferno, e lui il diavolo tentatore al quale non potevi dire di no.
Per me era semplicemente Mattia. Eravamo cresciuti, maturati -io di più, ovviamente-, ma eravamo ancora insieme. Tutto il gruppo era ancora insieme, nonostante le strade diverse dopo il diploma.
Ormai era passato un po', e quello era solamente un bellissimo ricordo, che ci teneva ancora uniti.
Io e Mattia avevamo perfino progettato di andare a vivere insieme, alla fine dell'estate.
Adesso eravamo fin troppo presi dagli studi e dal lavoro, quindi era meglio fare tutto con calma. Vivevamo in simbiosi, come una persona sola: lui abitava da me ed io da lui. Mi era rimasto accanto, contro ogni prospettiva. Cioè, io lo sapevo che mi sarebbe rimasto vicino, ma erano gli altri a dubitarne: conoscendo lui e ciò che era, nessuno si aspettava una relazione fissa e seria, e soprattutto che la mantenesse.
«Ma non eri quello del ''non mi faccio un bagno neanche morto'', tu?» domandai sarcastica, continuando a leggere.
«Sì ma l'acqua è bassa, e poi era quella calda con l'idromassaggio. Un'eccezione si può sempre fare» si strinse nelle spalle, andando a prendere l'asciugamano.
Se la passò velocemente fra i capelli, in modo da poterli modellare subito dopo con le dita. Essendo ancora decisamente umidi, erano piuttosto malleabili, anche se dubitavo che il risultato sarebbe stato duraturo. Si asciugò velocemente anche il resto del corpo, il busto, le gambe, le spalle, e poggiò il mento sulla mia spalla.
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Solo una sfida
FanfictionCopertina: @xEdenB «Aspetta un secondo» prese fiato Gabriele «Mattia Briga Bellegrandi che non ha una ragazza con cui stare? Dai Mattia, non ci credo neanche se ti vedo.» sia Gabriele sia i ragazzi sembravano sbalorditi. «Allora rimediamo subito.» s...