Capitolo 18

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Mattia fortunatamente dormiva quando mi sono svegliata io. Mi aveva intrappolata nella sua presa durante la notte, stringendomi per i fianchi e facendo sì che poggiassi la testa sulla sua spalla. Io mi ero addormentata mantenendo le distanze perchè ero troppo arrabbiata con lui -e orgogliosa, parecchio- per poter assecondare ciò che aveva in mente, perciò lui aveva approfittato del fatto che non potessi respingerlo.

Ero scivolata via dalle sue braccia il più silenziosamente possibile, sgattaiolando in bagno e preparandomi subito dopo, senza che il ragazzo aprisse minimamente gli occhi - aveva il sonno pesante, eh?

Alle otto e mezza ero pronta, vestita e truccata, e mi fermai un attimo ad osservare l'immagine che un Mattia senza maglia sotto le coperte, dormiente, con un braccio sotto la testa, i capelli sfatti ed arruffati e un adorabile -non l'avrei mai ammesso ad alta voce- broncio sulle labbra invece del suo sorrisetto malizioso perenne.

Presi un foglio di carta e una penna e ''Buongiorno Capitan Perfezione. Stavi ancora dormendo quando sono uscita, se non farai in fretta la colazione finirà e non potrai sfamarti. Ricordati, nessun bacio, trattieni i tuoi istinti, vediamo quanto resisti. P xx'' scrissi, lasciandolo sopra il suo cellulare, così che avrebbe dovuto vederlo per forza. Raccolsi il mio cellulare e la mia felpa, sbattendo la porta alquanto rumorosamente, sperando almeno di svegliarlo. Feci inoltre squillare il suo telefono un paio di volte, sperando vivamente che si svegliasse.

Scesi giù salutando la professoressa, prendendo un piatto e sedendomi allo stesso tavolo di Luca e Alessio, rivolgendo uno dei miei migliori sorrisi che potessi sperare di fare in mattinata.

«Buongiorno prof» Mattia era appena entrato nella stanza passandosi una mano fra i capelli, venendo nella mia direzione «buongiorno»

«Hey Mattia» Luca gli indicò con un cenno del capo la sedia accanto a lui.

«Dormito bene?» domandò il moro, sedendosi e spalmando un po' di marmellata su una fetta biscottata.

«Sì, anche se il mio letto è un po' scomodo, ho trovato uno stratagemma con dei cuscini» Alessio si strinse nelle spalle.

«Io ho dormito con le cuffie e la musica alta, cercando di non sentire Luigi che russava» Luca scosse la testa «voi?»

«Io sì, il mio letto è molto comodo» Mattia mi mandò un'occhiata.

«Io preferirei il mio letto matrimoniale, ma mi accontento» ignorai l'occhiata del moro e continuai indisturbata a mangiare.

«Non voglio sentire rumori strani durante la notte, intesi? Sono a qualche camera di distanza dalla vostra» borbottò Luca, facendomi strabuzzare gli occhi.

«Faremo piano, promesso» Mattia gli fece l'occhiolino, ridacchiando subito dopo.

Scossi la testa e mandai un messaggio a Klaudia, cercando di capire se fosse morta o se stesse solamente dormendo con il suo amato Gabriele.

«Gabri vuole che andiamo nella sua stanza» Mattia interruppe quello stato di normalità e tranquillità che si era creato.

«Perchè?» alzai un sopracciglio.

«Guarda» mi passò il telefono e ''Matti, tu e Paola potete salire in camera mia? Ho avuto una meravigliosa idea!'' lessi.

«Okay» mi alzai «ci vediamo dopo»

Lasciai a malincuore la mia colazione sul tavolo e mi avviai verso l'ascensore con Mattia, che non aveva voglia di parlare. Ma come, hai dispensato occhiatine e sorrisetti fin'ora, e adesso non parli?

Gabriele stava in camera con Tuzzolino al terzo piano, perciò premetti il pulsante con il tre e aspettai che quel lungo tragitto dal piano terra fino al terzo finisse.

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