Capitolo 7

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«Patrizia, è tutto buonissimo» mi complimentai, ingerendo l'ultimo pezzo di carne.

«Lo dici solo per farmi contenta» arrossì.

«No sul serio, non assaggiavo una carne così da giorni, i miei sono sempre a lavoro» le spiegai, prendendo un sorso d'acqua.

Patrizia era tornata a casa con le sorelle di Mattia la sera, era andata a fare un giro al centro commerciale con loro ed erano tornate con una montagna di buste.

Aveva aspettato il padre di Mattia -che scoprii si chiamava Lorenzo- e poi avevamo cominciato a cenare tutti insieme, come fossimo un'unica famiglia, come se io ne facessi parte.

Rebecca e la piccola Flami erano davvero simpatiche, Patrizia e Lorenzo non la smettevano di farmi complimenti su come fossi stata gentile di aver aiutato Mattia con biologia -anche se poi abbiamo finito per fare altro- e che erano contenti che fosse amico di una brava ragazza come me.

Io.

Una.

Brava.

Ragazza.

Mi veniva da ridere.

«A proposito» sembrò ricordarsi la donna «tua madre mi ha accennato che vai all'ospedale domani»

«Come ospedale?» Mattia quasi si strozzava con un pezzo di pane.

«Sì, devo fare una visita, niente di grave» spiegai.

«Oh, menomale» il moro sembrò rilassarsi.

«Ma voi due, come avete fatto a conoscervi?» chiese la piccola Flami.

Ma che..?!

«Gabriele, ce l'hai presente?» la bambina annuì «ecco, lui sta con un'amica di Paola»

«Ah, quella Klaudia» rammentò Rebecca «Gabriele ne parla continuamente» aggiunse poi.

«E tu come fai a sapere tutto questo?» Mattia non capiva.

«Sentiamo di cosa parlate quando siete in salotto» gli rispose quest'ultima «E sentiamo anche cosa dite su Paola» lo riprede Rebecca.

«Mattia, è per te» lo avvertì Patrizia, che aveva il cordless in mano.

Si alzò e lo andò a prendere, fiondandosi in salotto dopo aver risposto. Io mi sentivo un po' in imbarazzo, insomma: Mattia mi aveva lasciata da sola con la sua famiglia che io conoscevo da solo un giorno e non sapevo assolutamente cosa fare. Aiutai Patrizia a sparecchiare la tavola, poi mi proibì categoricamente di fare altro, dato che ero l'ospite - stesso discorso di Mattia. Mi feci trascinare da Rebecca in salotto, e il moro non era lì -forse era in camera- e mi fece sedere sul divano, accendendo la televisione.

«Paola» mi chiamò la più piccola, arrivando di corsa.

«Dimmi» le rivolsi un sorriso.

«Ma tu sei la fidanzata di Mattia?» mi domandò, sedendosi di fianco a me.

«No, perchè?» la guardai.

«Mattia ha detto che sei bella..» confessò, portando le ginocchia al petto «e secondo te, mio fratello è bello?»

«Oh sì, molto» ammisi «proprio come te»

«Davvero?» mi sorrise.

«Certo, tu sei bellissima ,molto più di me, te lo assicuro» le accarezzai una guancia.

«Grazie» mi si buttò, letteralmente,tra le braccia.

«Flami, che ne dici di lasciare Paola, così che andiamo su io e lei?» Mattia spuntò da dietro di me.

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