«Direi anche basta, che dici?» Federico mi sfilò il libro dalle mani «sei venuta qua per vedere me, non per fare i compiti»
«Lo so, scusami, ma sono rimasta indietro e non ho avuto tempo» mi giustificai.
Non ero riuscita a fare in tempo i compiti, troppo impegnata a pensare alla sera del primo appuntamento, ma soprattutto, alla conversazione con lui. Maledetta me e la mia mente.
Cioè, più che altro, maledetto Briga.
«Però dovresti essere contento, invece di restarmene a casa, ho preferito vederti e fare i compiti qua» alzai gli occhi dal quaderno che avevo sulle gambe.
«Sì, però degni di attenzioni più i libri che me» incrociò le braccia al petto e mise il broncio.
«Se non mi interrompi ogni cinque minuti, io finisco prima» lo guardai male, riprendendomi il libro.
«Uffa» sbuffò.
«Appena finisco i compiti ci guardiamo un film chiusi a chiave in camera tua, sul letto, al buio, okay?» proposi, sussurrando al suo orecchio.
Sapevo bene che l'idea l'avrebbe allettato parecchio, dopo la confessione al ristorante, immaginavo che qualsiasi situazione in cui potesse stare solo con me gli avrebbe fatto piacere. Emanuele stava stravaccato sul tavolo della cucina a cercare di rimettere a posto il pc di casa, perciò non potevamo fare chissà che lì di fronte - anche perchè Federico non voleva, Emanuele lo avrebbe tartassato a vita e ci avrebbe disturbati ogni volta con entrate a sorpresa.
«C-certo, c-come v-vuoi» balbettò, mordendosi il labbro.
Guardai verso Manu, che era totalmente immerso in ciò che stava facendo, e mi sporsi verso Federico, mordendogli delicatamente il labbro nello stesso punto che lui l'aveva fatto poco prima. Sorrise timido, poi si sistemò sul divano a gambe incrociate, appoggiando la testa sul palmo della mano,o sservandomi studiare.
Leggevo il libro, scrivevo qualche parola chiave sul quaderno, scarabocchiavo un po', e tornavo a leggere, ogni tanto guardavo con la coda dell'occhio Federico, scrivevo la sua iniziale da qualche parte e ripartivo. Dopo quarantasei minuti, chiusi quaderno e libro, facendo fare loro un tonfo sordo.
«Finito?» domandò impaziente, ed io annuii «era l'ora!»
Mi prese di peso a mo' di sposa, sotto le risate di Emanuele che «non voglio sentirvi!» urlò, ma Federico era troppo occupato a non farmi cadere a terra e a non farmi battere la testa contro il muro. Mi lasciò sul suo letto e andò a chiudere la porta a chiave -sentii la serratura scattare-, tornando a guardarmi.
«Che film vuoi vedere?» chiese lui, indicando la mensola dei film.
«Scelgo io?» lui annuì «okay»
Feci scorrere il mio sguardo lungo tutta la mensola -avrà avuto una settantina di film, diamine!- per poi optare per Narnia -nonostante li avessi visti tutti un paio di volte- e il Principe Caspian -che è un gran fico a cui non si dice mai di no-, lanciandolo subito dopo a Federico. Mi sdraiai sul letto,aspettando che il castano avesse finito di aggeggiare al lettore dvd.
Spense la luce e si sdraiò di fianco a me: sapevo già come andavano a finire i film se li guardavi con lui.
Alla fin fine non ne vedevi nemmeno mezzo.
--------
Camminare mi dava un senso di tranquillità, pensare poi che andavo anche a correre, mi dava una pace assoluta. Ero solo io, con i miei pensieri e i miei dilemmi.
Domande senza risposta.
Soprattutto su Mattia.
Come al solito.
STAI LEGGENDO
Solo una sfida
FanfictionCopertina: @xEdenB «Aspetta un secondo» prese fiato Gabriele «Mattia Briga Bellegrandi che non ha una ragazza con cui stare? Dai Mattia, non ci credo neanche se ti vedo.» sia Gabriele sia i ragazzi sembravano sbalorditi. «Allora rimediamo subito.» s...