Capitolo 1

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«Bambini, perché non andate a giocare al piano di sopra, così noi facciamo qualche chiacchiera tra adulti?»
«Hei, noi siamo tutti grandi qui!» rispose a suo padre la piccola Rebekah, portandosi le mani sui fianchi e suscitando le risate di tutti i presenti per la sua infinita dolcezza.
«Lo so che sei grande tesoro, ma adesso fai la brava... Va' con Derek al piano di sopra a giocare!»
«E va bene! Andiamo Derek?»
Il più grande la prese per mano e la portò in camera sua. Non erano parenti, le loro famiglie erano grandi amiche da tanto tempo. Avevamo 6 anni di differenza, ma si volevano comunque un gran bene. Erano come fratello e sorella, visto che la piccola era figlia unica.
«Tu lo sai di che parlano giù?» gli chiese all'improvviso, era curiosa.
«Cose da grandi...»
«Perché sei così silenzioso stasera?»
«Nulla piccola, sta' tranquilla...»
Rebekah aveva solo 5 anni ma ormai conosceva bene Derek, sapeva che le stava mentendo... era strano quella sera.
Passarono un bel po' di tempo a giocare e divertirsi, come poteva non divertirsi con Derek? Riusciva sempre a strapparle un sorriso, sempre! Ormai anche la madre della piccola si era rassegnata, ogni volta che cominciava a piangere era la fine. Se non c'era Derek non si calmava, per niente!
All'improvviso cominciarono a sentire delle urla dal piano di sotto... Rebekah si spaventò a morte. Che diamine stava succedendo? Ad un tratto si spalancò la porta.
«Derek, prendi Rebekah e scappate! Sbrigati!» Era Laura, la sorella maggiore di Derek.
«Che succede Laura? Perché urlano tutti?»
Rebekah non riuscì a capire la risposta, ma il viso di Derek diventò cupo, smarrito. La prese in braccio e molto velocemente uscirono dalla casa dal retro.
Tutto successe in pochi e velocissimi attimi, ma in quei secondi la piccola non riuscì proprio a capire più niente. Ed era davvero una bambina sveglia nonostante i suoi 5 anni.
Una volta fuori dalla casa e al sicuro si voltò e la guardò, era davvero una scena orribile: la casa andava a fuoco! Cominciò a piangere e dimenarsi in braccio a Derek, che la teneva stretta a sé con tutta la forza che aveva.
«Voglio la mia mamma e il mio papà, Derek! Dove sono? Che succede?»
Era nel panico; in preda ai singhiozzi e non riusciva a calmarsi. Derek anche sembrava sull'orlo di una crisi di nervi, stava per crollare... Dopo un po' lo fece, crollò. 
I suoi occhi così scuri diventarono azzurri, gli crebbero i denti e gli artigli e assunse una faccia orribile, quella di un lupo! Rebekah era già spaventata abbastanza per la casa che andava a fuoco, figuriamoci adesso!
«Derek! Che diamine fai?»
Era Laura, che molto velocemente la prese in braccio e la girò, in modo che non potesse guardare Derek in quello stato. La piccola curiosa, però, si girò di nuovo in direzione di Derek e lo fissò.
I suoi respiri si fecero più lenti e ritornò alla sua forma normale. Rebekah aveva smesso di piangere, non aveva paura di lui. Era una sensazione strana, ma non ne aveva...
Dopo tutto quello che successe quella sera, la piccola era davvero stanca e si addormentò. Si svegliò la mattina dopo, non sicura di dove fosse ma tra le braccia di Derek. Lui era già sveglio.
«Che cos'è successo ieri sera?» chiese, quasi fosse un'adulta. 
«Piccola... Lo so che adesso sei spaventata, ma devi starmi ad ascoltare ok? Ti racconterò tutto. Tutta la verità!»
Rebekah fece un piccolo cenno con la testa e lui ricominciò a parlare.

«Lo so che forse sei troppo piccola, ma credimi non riesco proprio a inventarmi una scusa migliore» Sorrise. «Sono un lupo mannaro. Un mutaforma. Ogni notte di luna piena mi trasformo in un lupo, ma sto imparando a controllarmi. Ci sono dei cacciatori, gli Argent, che ci danno la caccia e vogliono ucciderci. Pensano che facciamo del male alla gente. Zio Peter, Laura, io, siamo tutti così...»
«Anche la mia mamma e il mio papà?» Erano le prime parole che riusciva a pronunciare dopo un enorme silenzio passato ad ascoltare Derek.

«No. Ascoltami, da adesso baderò io a te... Laura deve partire per un viaggio. Ti proteggerò e ti aiuterò a difenderti da sola se lo vorrai. Saprai tutto ciò che so io, ok?»

Rebekah fece cenno di sì con la testa. Da quel momento in poi non sarebbe più stata una bambina. 

Da quella maledetta notte, ogni notte Rebekah fa lo stesso sogno. Sogna quella notte! Per uno stupido errore le hanno negato un'infanzia felice e una famiglia, tutto per uno stupidissimo errore! Quella notte quegli stupidi Argent volevano uccidere tutti i licantropi, tutta la famiglia Hale.
E ci riuscirono, tranne che per Laura e Derek e... lei. Avevano fatto i conti male però, perché in quella casa quella sera c'erano anche Rebekah e la sua famiglia. C'era anche gente normale, umani!
Li odiava. Rebekah li odiava con tutta me stessa.
Trascorse con Derek i successivi quattro anni, nei quali lui le insegnò a difendersi da sola e diventare molto più forte e sicura di se. All'età di 9 anni i servizi sociali la presero, e Derek non poté farci niente. Da allora non si sono più visti e a Rebekah manca da morire...

Adesso quella piccolina ha 16 anni e tutto quello che vuole è vendetta. Vendetta per quello che gli Argent le avevano negato.


Emme's corner: 

E ritorno alla ribalta, dopo averci pensato e ripensato. Beh, forse ancora non del tutto... Questa storia l'ho scritta un bel po' di tempo fa, è già bella che conclusa! Mi sono venute nuove idee dopo tanto tempo e ho voglia di scrivere un sequel. Così, mentre io comincio a scrivere 'You are strong, you can do it | Parte 2', ripubblico la prima parte qui su Wattpad con la speranza che interessi a qualcuno.

L'originale era scritta in prima persona, ma ho deciso di cambiarlo perchè mi piace di più così. Non so quando aggiornerò, davvero, ma non a Natale questo è sicuro xD Spero che almeno vi siate incuriositi un po', e niente ci vediamo alla prossima. 

#emme


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