VI - L'uomo mascherato

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Non appena Alease ed Emily entrarono nell'Osteria di Bacco, la melodia dei violini le investì quasi con la stessa violenza del profumo di carne e vino: attorno a loro, decine e decine di ragazzi e ragazze mascherati danzavano sulle note di quella musica con un'eleganza tale da sembrare sospesi per aria.

I tavoli erano stati momentaneamente spostati alle estremità della sala, ma nonostante ciò brulicavano di persone intente a bere o mangiare: le cameriere si spostavano con più attenzione del solito, cercando di non intralciare i movimenti dei ballerini, e l'oste si dava da fare per servire i clienti seduti al bancone davanti a lui.

In pratica, sarebbe stato a dir poco impossibile trovare Trevor Connor in una folla del genere.

Emily si scostò giusto in tempo dalla traiettoria di due danzatori e fu costretta ad appiattire la schiena contro il muro accanto alla porta d'ingresso.

"Stupidi ballerini", borbottò fra sé, guardando storto il sorriso splendente del danzatore e i suoi grandi occhi verdi. "Non li sopporto".

"Siamo noi ad essere nel posto sbagliato", le fece notare Alease ridacchiando. Prese l'amica per mano e la trascinò ad uno dei pochi tavoli liberi all'estremità della sala; poi si sedettero l'una accanto all'altra e iniziarono a scandagliare i clienti, per quanto le maschere sui loro visi potessero permetterglielo.

Emily appoggiò il volto su entrambe le mani in un'espressione di profonda noia e non riuscì a reprimere uno sbadiglio colossale.

L'attenzione di Alease, però, fu catturata da alcune urla di protesta da parte di due giovani donne che, dopo essere state scontrate dall'ennesimo ballerino, gli rivolsero uno sguardo carico di risentimento e ostilità.

Il ragazzo in questione abbandonò la propria partner per inchinarsi al loro cospetto, lasciando sospesa la mano in aria per indurre almeno una di loro a posarvi le proprie dita e danzare con lui.

Alease conosceva solo una persona capace di tanta sfacciataggine, quindi tirò subito una gomitata violenta ad Emily e le indicò il ballerino in questione con un rapido cenno del mento. "Guarda".

Emily gli rivolse una breve occhiata e sbuffò: "Sì, credo sia lo stesso idiota che mi stava venendo addosso quando siamo entrate: ha i suoi stessi occhi verdi. Perché?".

Alease non rispose e si concesse soltanto un sorriso, mentre l'amica faceva due più due e il suo sguardo iniziava a brillare sotto la luce della candela posata sul loro tavolo.

"Oh", mormorò infatti Emily, spostando di nuovo gli occhi su quelli del ballerino. Poi si voltò verso Alease mordendosi un labbro, impaurita.

"Vai, sei pronta", la incitò lei con un grande e sincero sorriso di incoraggiamento. "Sii forte, fagliela pagare".

Emily annuì con apparente decisione. "Sono pronta, sì", rispose, più che altro per convincere se stessa: si alzò con sguardo sicuro, tenendo gli occhi fissi su Trevor Connor, e sospirò. Poi si risedette vicino all'amica e scosse la testa con un'espressione terrorizzata. "No, non sono pronta".

Alease sospirò e si mise in piedi al suo fianco, invitandola a fare lo stesso tirandola per un gomito. Quando Emily smise di opporre resistenza e si alzò di nuovo, la abbracciò con calore e si diresse a passo spedito verso il ballerino, stavolta senza tentennamenti.

Alease individuò un pianoforte bianco non molto lontano dai violinisti e non resistette all'impulso di avvicinarvisi per contribuire lei stessa alla melodia nella sala.

Ma quasi per sbaglio intravide lo sguardo di un uomo vestito completamente di nero fisso su di lei, il cui volto era ben celato da una maschera altrettanto scura, prima che una coppia di danzatori gli passasse davanti all'improvviso: quando i loro passi li portarono altrove, l'uomo mascherato non c'era più.

Lilium: Il Sortilegio del Calice d'OroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora