XXX - Sfidare la sorte

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Non appena Lorenzo ebbe spostato gli occhi sul ragazzo di Alease, i suoi sospetti si intensificarono ulteriormente: aveva avuto ragione a pensare che fossero stati loro a prendere il calice d'oro, e ora ne aveva la prova.

Poi, però, tutte le sue certezze crollarono miseramente nel notare Madeleine accanto a lui, soprattutto quando la vide accarezzare il braccio di Jadus con una notevole complicità.

C'era qualcosa che non quadrava, qualcosa di incredibilmente sbagliato.

Anche Alease dovette accorgersene, perché cominciò ad indietreggiare con lentezza fino a raggiungerlo sulle scale dell'altare, mentre la chiesa si scuriva sempre di più con il passare dei minuti.

"Sono felice di trovarvi qui", esordì Madeleine, superando Jadus senza smettere di sorridere ad entrambi. "Ci avete messo meno tempo del previsto, complimenti".

Lorenzo si voltò verso Alease, sperando che sul suo viso potesse trovare la risposta ai suoi dubbi: ma la confusione sul suo volto era uguale alla propria, motivo per il quale si rigirò subito in direzione di Madeleine, in attesa di spiegazioni.

Eppure, la sua decisione gli provocò un dolore al petto talmente forte da sminuire quello che lo aveva colto alla sprovvista poco prima, a tal punto da costringerlo ad inginocchiarsi sul pavimento e portarsi una mano sul cuore.

Per quanto gli costasse ammetterlo, stava morendo davvero.

E la vicinanza di Madeleine sembrava peggiorare la situazione.

Lo fissò con insistenza, aumentando immediatamente le sue sofferenze. Avanzò di qualche passo senza alcuna fretta, fino ad arrivare di fronte a Lorenzo e prendergli il viso tra le mani.

Lui non voleva guardarla: sapeva che – se l'avesse fatto – ne avrebbe pagato le conseguenze.

Ma le dita di Madeleine non gli diedero altra scelta: si ritrovò con gli occhi fissi nei suoi, mentre il sorriso della donna si allargava conferendole un aspetto ancora più pericoloso.

"Jad", disse Alease, interrompendo il loro contatto visivo. Si girarono entrambi nella sua direzione, nonostante lei avesse lo sguardo fisso in quello di Jadus. "Cosa sta succedendo? Dove hai trovato il calice? E perché conosci Madeleine?".

"Non l'ho trovato", le rispose lui, scrollando le spalle. "L'ho rubato io".

Lorenzo poté scorgere ogni singola sfaccettatura del cambio d'espressione di Alease: la confusione lasciò il posto all'incredulità, la quale si tramutò in consapevolezza e infine in sgomento.

Sarebbe stato impossibile pensare che le sue emozioni fossero finte.

"Analizza il mio nome", continuò il giovane, camminando a sua volta verso di loro. "Jadus. Cosa succederebbe se invertissi le vocali?".

"Judas", mormorò Lorenzo, ma si pentì subito dopo di aver parlato. La presa di Madeleine sul suo viso si fece più ferrea e, di conseguenza, il dolore al cuore aumentò.

Jad gli lanciò un'occhiata di apprezzamento che stonava con il sorriso sghembo e beffardo fra le sue labbra. "Esatto".

"Mi hai ingannata", sussurrò Alease flebilmente. "Sei un traditore".

"Sono il traditore", la corresse Jadus, continuando ad avanzare. "Colui che ha condotto il nostro Cristo Salvatore alla morte, tornato sulla terra a vendicarsi".

Il fatto che Giuda in persona si trovasse di fronte a loro destabilizzò parecchio Lorenzo, il quale iniziò a cercare in ogni modo di convincersi che tutto ciò fosse vero per pensare lucidamente – e in fretta – a come reagire per salvarsi.

Lilium: Il Sortilegio del Calice d'OroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora